31 maggio 2007

L'inatteso, a destra


Sarò onesto: credevo che la destra liberale e laica non avesse diritto di cittadinanza in Italia; Cantor e Grendel mi smentiscono. Una volta di più, la prova che sottovalutare gli avversari è raramente una buona idea.

Oh, nel caso andassero definitivamente al potere i mullah del Vaticano, informo entrambi che un po' di posto nella stanza degli ospiti c'è sempre.

30 maggio 2007

Figli della gallina nera


Tutte le ONG sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre. Credo dipenda da quanto tempo passano i loro dirigenti a ingraziarsi gli antagonisti.

Hat tip: secondoprotocollo, che già da un po' doveva entrare nei link qui a sinistra.

C'è chi sta peggio


Impegno solenne: il prossimo conoscente di destra che mi rompe l'anima con "ma come fate voi ad avere a sinistra gente come..." Casarini, Agnoletto, Turigliatto & compagnia bella, mi stampo questo video qui frame per frame, lo rilego in marmo di Carrara e glielo do in testa finchè smette di muoversi.

Hat tip: Cantor

29 maggio 2007

Elicare mushky forsicalmente


Certe volte ho l'impressione che, come in quella storia di Robert Sheckley, la gente intorno a me parli una lingua un po' troppo fluida e cangiante e che proprio non ci si capisca, che io chieda che ora è e mi venga risposto "pizza margherita", che le cose che dico, e che mi dicono, smettano dopo un po' di avere senso. Ho l'impressione, insomma, di elicare mushky forsicalmente (q.v.).

Mi dà anche un certo fastidio tornare su una storia che era in origine semplice e lineare ed è diventata intricata, sporca e brutta - la storia della mia mail a Kilombo, della censura a Dacia Valent e degli scazzi interni alla redazione.

Primo inciso: una persona di cui ho scarsa stima, ma che è comunque una delle figure storiche di Kilombo, accusa il "vigliacco anonimo" autore dell'email di avere una vendetta personale in corso contro Dacia e di non avere intenzione di smettere finchè non sarà stata espulsa da Kilombo. Non posso che farle presente che lei non è il centro nè il termine di paragone dell'universo, ed esiste una differenza precisa fra le cose che lei non sa e le cose che non sono; ed uno non è anonimo se Tisbe non sa come si chiama. Tisbe, smettila di guardare la pubblicità della Vodafone: "ciuccio inciorno a ce" è una metafora, e le metafore fanno male alle menti deboli.

Chiusa la parentesi personale: non c'è che la mia parola su questo, ovviamente, ma non ho mai avuto la minima intenzione di far allontanare Dacia Valent da Kilombo. Dacia è una di quelle persone che stimo moltissimo pur non essendo quasi mai d'accordo con lei, e il mio problema non era certo con la sua partecipazione a Kilombo - se dovessi aver problemi, sarebbe con cattolici omofobi (i commenti sono la parte peggiore) che veramente non ho capito cosa ci stiano a fare (ma chi ha deciso che la Margherita era di centrosinistra? Ma si scrive centrosinistra, o CENTROsinistra?).

Il mio problema era estremamente puntuale, riferito ad un solo post: quello in cui Dacia esprimeva tutta la sua solidarietà ad un vecchio rottame nazista che s'era preso, o forse no, un paio di schiaffi, e col "professore" che l'aveva invitato, africanista di pregio, pare, col vezzo dell'antisemitismo virulento (non dovete credere a me: chiedete a Rossana Rossanda, che non mi sembra la persona più filoisraeliana del mondo ed è probabilmente in grado di distinguere fra antisemitismo e antisionismo).

Il post era stato pubblicato su Kilombo - un post di solidarietà ad un nazista - e nessuno aveva detto una parola: adesso mi dicono che in redazione si discuteva - di un post di solidarietà ad un nazista - ma sottovoce, perchè i panni sporchi si lavano in famiglia, anche quando i panni sporchi sono un post di solidarietà ad un nazista.

Ho mandato una mail a Kilombo non per chiedere la censura di quel post; non per sottoporre un ultimatum; non per ricattare o condizionare il comportamento di chiunque. Ho mandato una mail alla redazione semplicemente per dire che se su un aggregatore compare un post di solidarietà ad un nazista, io me ne vado. Me ne sarei andato identicamente se fosse comparso un post che chiedeva solidarietà con quel povero vecchio di Priebke, o comprensione per il dolore di Pinochet alla fine della sua vita, o la fine della persecuzione giudiziaria contro Eugene Terreblanche, e nessuno avesse detto niente.

Se devo riconoscere un errore, è stato quello di non andarmente una volta ricevuta la mail di risposta di Costa. Avrei dovuto dire subito che la questione non era certo quella di una discussione in redazione: il problema era che passa un post di solidarietà ad un nazista e nessuno dice niente.

La ciliegina sulla torta, poi, che ha finito di intorbidare le acque, è che, nella più pura linea marxiana (Groucho, ovviamente) viene rimosso un altro post, per una presunta apologia di reato. Stavamo elicando mushky forsicalmente, la solidarietà ad un nazista rimane lì, intatta, e non se ne discute più, e invece viene censurato un post forte come è lo stile di Dacia, ma che tutto sommato non dice nulla di più di quel che si può leggere anche altrove - il commento migliore lo ha fatto Martinez a suo tempo (un pre-commento?) in uno dei pochi post che condivido in pieno.

Secondo inciso - condivido la frase di Dacia? No, per un milione di motivi, non ultimo il fatto che il rispetto per chi fa quelle scelte, in molti (magari non in Dacia) fa presto ad evaporare quando la loro opera si rivela, com'era facile prevedere, controproducente, e da compagni coraggiosi e degni di rispetto vengono declassati a sedicenti Brigate Rosse e infine direttamente a infiltrati dei servizi segreti, agenti della CIA e provocatori di Gladio. Ciò non toglie che quel post avesse, a mio modestissimo parere, pieno diritto di cittadinanza su Kilombo.

In fin della fiera: su Kilombo rimane un post di solidarietà ad un nazista, e nel più puro stile italiano, la questione finisce in caciara.

P.S. Rosa ne parla. Mi critica perchè sembra dal mio precedente post sull'argomento che io bolli il negazionismo solo come fuffa e ciarlataneria; non è così - il problema è che molti di coloro che vorrebbero sdoganare il negazionismo/revisionismo per fini politici si riempiono la bocca della sua pretesa scientificità, e quindi è il caso di ribadire che oltre al resto, è anche un cumulo di merda dal punto di vista accademico - esattamente come è il caso di ribadire ogni tanto che il creazionismo scientifico e il disegno intelligente, oltre ad essere un grimaldello dei fondamentalisti religiosi, dal punto di vista scientifico è un maleodorante cumulo di letame.

P.P.S. Sono l'unico a ricordare che qualche anno fa (probabilmente 10-15), il buon Ratzinger ebbe a commentare che "macchè 6 milioni, gli ebrei sterminati saranno stati al massimo 2 milioni"? Io lo ricordo abbastanza chiaramente, ma non sono riuscito a trovare riferimenti. Confido nella buona memoria dei miei 3 lettori - e hai visto mai che riusciamo a far dire Dacia e Cloro d'accordo con Nazinger?

P.P.P.S. La presente vale come dimissione da Kilombo. Le mie scuse più sincere per aver contribuito a questo casino, good night, and good luck.

Catastrofe, disastro, morte e distruzione


Fate scorta di viveri, chiudetevi in casa, mettete la cintura di castità alle figlie, compratevi un rifugio antiatomico, il mondo si sta ribaltando, la civiltà sta per finire, cani e gatti stanno andando a vivere insieme...

Come, che è successo? Ma li leggete i giornali?

È successa una cosa inaudita, imprevedibile, disastrosa, catastrofica: come ogni caxxo di volta dai tempi di Pericle a oggi, l'opposizione ha vinto le amministrative.

Penitenziagite! È l'inizio della fine!

28 maggio 2007

All'indice, all'indice


20 parlamentari firmano per impedire che il documentario Sex Crimes and the Vatican, prodotto dalla redazione della BBC e trasmesso su questi lidi l'anno scorso, vada in onda sulla RAI. Dice che è pieno di errori fattuali, e per provarlo scomodano nientepopodimeno che quella grande autorità che è (rullo di tamburi) Massimo Introvigne.

Massì, Massimo Introvigne di Alleanza Cattolica, l'amico fraterno di Pinochet, quello di Tradizione, Famiglia e Proprietà. Quello che voleva far mettere fuorilegge Dungeons & Dragons perchè propagandava il satanismo e la stregoneria.

C'è qualcuno che non sta ancora ridendo? Lì in fondo? Bene. Dico a te. Dunque, pare che, come mi segnala Maedhros, che è un mistero vivente (è una persona che rispetto pur non essendo d'accordo con lui praticamente su quasi nulla), il buon Introvigne abbia identificato degli errori fattuali nel documentario, li abbia elencati qui lanciando un appello, sottoscritto da una ventina di parlamentari, mirante a proteggere, anche giustamente, il grande pubblico che non ne sa quanto lui di dottrina e diritto canonico dall'esposizione a questo satanico documentario prodotto dalla BBC che è, dopotutto, inglese, e pertanto miscredente/protestante (a voi fanno ridere gli islamisti che vogliono ricreare il califfato? Ma v'eravate mai accorti di avere in casa gente che rimpiange il Sacro Romano Impero e non si rassegna all'esito della battaglia di Breitenfeld?)

Metilparaben, che è persona metodica e paziente (mica come me) fa un minimo le pulci a quest'appello, trovando che, a voler essere buoni, non è del tutto esatto quel che si dice. Oh, prima che Maedhros me lo faccia notare: è vero, non dice da nessuna parte "pena la scomunica". Dice solo che viene istituita una speciale commissione apposta per decidere la pena per questa gravissima infrazione. Perdonerete i redattori della BBC se si sono lasciati un po' andare: avevano l'esempio di una risoluzione ONU che prediceva "gravi conseguenze", che di solito significa sanzioni, e si son trovati l'Iraq invaso. Sai, uno si premunisce...

Alla fine, comunque, una sola è la domanda che angoscia tutti: ma che caxxo ci fa la Binetti in una coalizione di centrosinistra?

Dubbi


Chissà se questo Vladimir Putin qui è l'eroe della riscossa contro la NATO o l'amico di Berlusconi. Nel primo caso, profetizzo che l'omosessualità sta per diventare di destra.

27 maggio 2007

Ho fatto un casino?


(e fosse la prima volta)

Dacia mi chiama in causa, anche con ragione, a proposito del piccolo casino scoppiato su Kilombo. Per la precisione mi ci chiama con queste parole:

Un lavoro che suppongo facciano in base anche alle segnalazioni di augusti membri della nostra terremotata gauche sardine, esperti in diritti differenziati a secondo delle idee politiche e/o religiose delle persone. Spero che un giorno l'Eugenio me la spiegherà la diferenza tra la sua visione del godimento dei diritti inalienabili garantito ai pochi e quella di un altrettanto augusto membro del KKK, che sostiene esattamente la stessa cosa per motivi razziali, religiosi o di orientamento sessuale.

Il diritto alla libertà di espressione, per me, è inalienabile, mentre per Dacia, mi par di ricordare, non lo è (lo scandalo per due schiaffi ad un nazista fa un po' a pugni con il giubilo, per esempio, per l'assassinio di uno stronzo che purtroppo per lui non era abbastanza antisemita, o per il rogo delle ambasciate danesi in risposta a un paio di vignette). Quello che Dacia sembra fingere di non capire è che l'inalienabilità del diritto alla libertà di espressione non comporta il diritto ad esercitare questa libertà in ogni contesto (il classico gridare "al fuoco" in un teatro affollato). Faurisson ha il diritto a dire il cazzo che gli pare; come ho detto, non voglio impedirgli di parlare nel teatro più grosso che riesce a riempire, in piazza, dove vuole. Un ciarlatano (dimostrato tale, ricordiamolo, dai suoi pari come da un tribunale a cui si era rivolto) NON ha però il diritto a far lezione ex-cathedra. In alternativa, mi aspetto che Dacia difenda il diritto di qualche professore - probabilmente vicino alle posizioni del suo caro Faurisson - ad adottare The Bell Curve come testo a Sociologia o Biologia, ed a fare lezioni, con tutta l'autorità che questo comporta, sulla predisposizione genetica dei neri ad essere meno intelligenti dei bianchi.

Identicamente, Dacia può solidarizzare, per quel che mi riguarda, con tutti i nazisti di questo mondo, così come Cloro può propagandare finchè vuole i Protocolli dei Savi di Sion. Non credo, in tutta onestà, che post del genere siano però pubblicabili su Kilombo; così come quand'ero in Italia avrei smesso di comprare il manifesto se ci avessi mai trovato su un articolo in difesa dell'apartheid. Non che qualsiasi stronzo di questo mondo non abbia il diritto di difendere l'apartheid; ma se il manifesto avesse mai approvato un articolo simile, si sarebbe allontanato irreparabilmente dalla mia personale opinione di cosa sia un giornale di sinistra, e quindi in coscienza non me la sarei più sentita di supportarlo. Per quello che mi riguarda, un aggregatore O è di sinistra O pubblica post di solidarietà con dei nazisti. Credo che Dacia sia troppo intelligente per non rendersi conto che fra il dire questo e il voler negare diritti alla maniera del KKK ce ne corre; suppongo che fosse semplicemente troppo incazzata per non abbandonarsi a iperboli.

E a proposito di iperboli: non piace neanche a me l'idea di votare per una donna in quanto donna, e credo anch'io che essere donna non sia la stessa cosa che occuparsi di politica della differenza; chi scrive "ma c'erano donne nel consiglio che decise l'occupazione del palazzo d'inverno? C'erano donne tra i dodici apostoli, o tra i grandi maestri yoga, o tra i grandi riformatori religiosi, o tra qualsiasi cazzo di cosa grande che abbia una qualche attinenza con la politica? Ci sono donne tra i filosofi? Lo Yin, l'energia grezza allo stato brado, non è forse riferita al femminile? E prendiamone atto, per dinci" è un cretino che non sta parlando di politiche della differenza, ma sta cercando un modo becero per offendere due persone colpevoli a) di non riconoscere la sua assoluta superiorità intellettuale e morale e b) di non possedere il cazzo. Roba al livello di un Calderoli, altro che "karletto".

A seguire, salta fuori, spero per un errore di battitura in uno dei commenti al blog di Dacia, che la mia è stata l'unica mail di protesta giunta alla redazione di Kilombo (come ha saputo che era mia? Semplice, l'ho scritto qui). Non so esattamente come prendere questa cosa, se pure è vera. Da un lato è impossibile non sentirsi come quel personaggio di Terry Pratchett che si para davanti al drago urlando "El pueblo unido, jamas serà vencido!" e guardando indietro scopre che tutti gli altri hanno fatto tre passi indietro e fanno finta di niente; dall'altra sono genuinamente sorpreso, perchè mi aspettavo che, ripeto, la solidarietà ad un nazista avrebbe incontrato un po' più di opposizione. Ma probabilmente è che, come ho detto in passato, io sono tutto sommato un vecchiosauro, rimasto a quando la discriminante per dirsi di sinistra era l'antifascismo, e non mi adatto alla sua sostituzione con l'antisemitismo. Così come una volta, "piombo al fascio" era uno slogan con cui non si osava discutere, neanche chi magari non credeva che la via alla democrazia passasse per la P38, oggi i discorsi antisemiti vanno accettati, pena l'essere bollati come filosionisti - e non lo dico necessariamente come critica: io, nella prima di queste due posizioni, almeno un po' mi ci riconosco, e quindi non sono del tutto sicuro di poter giudicare la seconda.

E comunque diciamolo, che questo tanto vituperato A. Hitler era un acquarellista di pregio, e si è sempre coerentemente opposto all'imperialismo angloamericano.

P.S. A quanto pare, poi, la censura che sta suscitando tante polemiche non è neanche al post contro cui ho protestato io: la solidarietà ai nazisti, a sinistra, a quanto pare non si mette manco in discussione. Ad essere censurato, e strenuamente difeso da una buona fetta di kilombisti storici, è un altro post in cui Dacia scrive

Così come ritengo sacrosanto sparare alle gambe di un qualsiasi boiardo di stato che sostenesse che la nostra classe lavoratrice può sopportare altre umiliazioni e spoliazioni di diritti

tanto per chiarire che ammazzare un esponente socialdemocratico del sindacato è più che lecito, mica come tirare due schiaffi ad un vecchio maiale nazista.

25 maggio 2007

Evoluzione


La sinistra si evolve, questo l'abbiamo sempre saputo. A volte si evolve in direzioni imprevedibili, ma del resto questo è il bello del fenomeno: guardando un velociraptor, qualcuno si poteva mai immaginare la comparsa del cardellino?

Ultimamente i fenomeni evolutivi stanno subendo un'accelerazione che, non esito ad ammetterlo, mi lascia sconcertato: non a caso Mrs. Inminoranza mi ha da tempo inquadrato ideologicamente nel campo dei vecchiosauri - pensate che davanti ad un corteo di lavoratori e sindacalisti bastonati dalla polizia al servizio dei preti, io faccio il tifo per i lavoratori.

Insomma qui le cose cambiano ad un ritmo accelerato, e mi prendono sempre più di sorpresa. Un giorno scopri che per dirti di sinistra devi essere solidale con un nazista (e con le sue argomentazioni, ca va sans dire). Un altro giorno, che i Protocolli dei Savi di Sion se non sono veri sono verosimili. Poi che le donne devono stare a casa a fare figli (preferibilmente maschi, suppongo)...

Io ho perso il filo. Uno di questi giorni magari scopro che Fini, Rauti e Borghezio sono diventati membri onorari del Leoncavallo e vanno tutti insieme a sprangare chi si fa una canna o a dar fuoco ai campi nomadi - nel caso si arrivasse a questo punto, ho già il testamento biologico bello che pronto, e Mrs. Inminoranza ha istruzioni dettagliate sul funerale con gli onori militari a cui il mio fegato ha diritto. Niente fiori ma una bella sbronza, che le opere di bene sono di destra.

Armi


Una delle cose più esilaranti che mi è capitato di leggere nei giorni immediatamente successivi alla strage nel Virginia Tech è che se gli altri studenti fossero stati armati, la strage non ci sarebbe stata perchè il matto sarebbe stato ammazzato quasi subito.

I feticisti della Colt vorrebbero far credere che una società in cui tutti sono armati è una società più sicura. Il problema è che "società in cui tutti sono armati" non è la definizione esatta: quella di cui parlano è in realtà una società in cui tutti sono armati e intenzionati a sparare per primi, perchè sennò essere armati serve a una sega: nessuno degli studenti del Virginia tech voleva essere la prima vittima del matto, quella che ci sarebbe stata comunque e a seguito della quale gli altri studenti avrebbero tirato fuori le pistole e ammazzato il matto (e un'altra dozzina di passanti, nel fuoco incrociato: che persino i poliziotti, che insomma, s'addestrano, in condizioni reali mettono a segno meno del 10% dei colpi sparati). E siccome nessuno vuole essere la prima vittima, devono stare tutti pronti a sparare per primi - quando vedono uno con una faccia che non gli piace, quando vedono uno che secondo loro ha l'aria di quello che dà di matto e fa una strage, quando vedono uno con l'aria da tossico, quando vedono uno che pare messicano o arabo o comunque straniero, hai visto mai fosse di Al Qaeda.

Una società iperarmata, dicono, è una società più sicura. Purtroppo, la realtà ci mette sempre il becco: il tasso di gun deaths, negli USA, è sceso costantemente dall'introduzione del Brady Bill, sotto Clinton, fino ad un paio d'anni fa, quando le restrizioni sulla vendita di armi da fuoco sono state rilassate dal minus habens che occupa la Casa Bianca, su pressione della NRA. Non solo: gli USA avevano nel 1999 circa 10.5 morti per armi da fuoco ogni 100.000 abitanti, contro gli 0.35 della Gran Bretagna (quasi esattamente 30 volte di più), dove invece le armi da fuoco sono praticamente impossibili da ottenere - anche se bisogna dire che se si contano tutte le cause di morte violenta, il vantaggio degli USA scende a solo 5-10 volte di più a seconda della fonte delle statistiche (parliamo di percentuali, eh, non di numeri assoluti). Insomma, o diciamo che gli americani sono geneticamente delinquenti, o forse c'è qualcosa che non va nell'idea che il Far West fosse il paese di Bengodi.

Un suggerimento ai teorici della Glock nel cestino della merenda: potete magari provare a dar la colpa del tasso di omicidi al fatto che gli USA sono un Paese di immigrati e come tutti sanno, gli immigrati sono tutti delinquenti. Secondo me è il tipo di cosa che il Foglio o Libero non si vergognerebbe a stampare.

Vittime


Un'altra vittima del grottesco assalto alla libertà di espressione condotto da sionisti e membri della pseudosinistra filoisraeliana. Si potrebbe proporre a Claudio Moffa di invitarlo a tenere un corso seminariale per il Master Mattei, o magari ospitarlo sul blog di Cloroalclero.

23 maggio 2007

Strange bedfellows


Come riconoscere una buona causa? Non esistono regole precise, purtroppo; ma se, come il gay pride, mette d'accordo nell'opposizione l'estrema destra israeliana e i fondamentalisti di Hamas, deve essere una buona idea.

Se, come la prospettiva di un intervento ONU in Darfur, mette d'accordo la sinistra antagonista (toh, chi si rivede!) e l'estrema destra neo-teo-con americana, qualcosa di buono ce lo deve avere...


Master in ciarlataneria


Visto che della faccenda di Teramo ne parlano tutti, e che sul carrozzone c'è ancora un pochino di spazio, ci salto su pure io.

Intanto, per dire che sebbene non condivida del tutto i metodi, mi spiace, ma io due schiaffi ad un nazista non me la sento di condannarli o deplorarli in alcun modo. Personalmente non gli avrei menato, ma a chi piazza due ceffoni in faccia ad un nazi al massimo si possono fare i complimenti. Se poi è un nazista di quelli codardi, di quelli che dicono e non dicono, che si nascondono dietro a giri di parole, che vorrebbero solo "riesaminare alcuni aspetti" - tranne poi lasciarsi andare ad affermazioni come "Le pretese camere a gas di Hitler e il preteso genocidio degli ebrei formano una sola ed unica menzogna storica che ha permesso una gigantesca truffa politica e finanziaria" - allora due schiaffoni ogni tanto sono pure meritati. Ne sono convintissimo, a tal punto da aver mandato a Kilombo una lettera di dimissioni perchè secondo me, quali che siano i fatti, su un aggregatore di blog "della sinistra" i post di solidarietà ai nazisti non ci dovrebbero stare, punto (lettera che ho ritirato quando Francesco Costa, civile e cortese come sempre, mi ha risposto che la questione era in discussione in redazione e ha chiesto di rimandare ogni mia decisione a dopo la loro).

In secondo luogo, mi azzardo a suggerire una linea d'azione per il futuro. Invece di tirare schiaffi e lasciarsi andare alla penosa polemica di "fatto bene", "no, fatto male", bisognerebbe semplicemente iniziare una campagna che spieghi, esattamente, chi è Faurisson, chi sono i negazionisti, che razza di ciarlatani siano (prove alla mano: che Irving, quell'altro paladino della libertà di espressione, s'è fatto molto male per aver querelato chi lo contraddiceva), e soprattutto che paladino di ciarlatani sia il "professor" Moffa; che spieghi che frequentando il "Master Mattei" si va a sentir lezioni di ciarlatani, e si consegue alla fine un titolo di carta straccia. Che il "professor" Moffa inviti chi vuole al suo "Master": Faurisson, il mago Otelma, Deepak Chopra, Platinette. Che si sappia, però, che chi esce da quel Master avrà per il resto della sua vita il marchio di ciarlatano stampato in fronte. Vediamo per quanto tempo l'università di Teramo riesce a sopravvivere a questa forma di pubblicità.

Per finire, vorrei dire una cosa a chi si fa improvvisamente paladino della libertà di espressione (e applaudiva il rogo delle ambasciate danesi e svedesi solo qualche mese fa). A me sta benissimo che Faurisson parli in piazza, al bar dello sport, persino nel più grande centro congressi d'Europa, se trova abbastanza fessi che lo stanno a sentire. Mi sta bene che scriva libri, se trova imbecilli che se li comprano. Mi oppongo, per capirci, alle leggi che mettono fuorilegge il negazionismo - è una cosa che ho scritto nel primissimo post su questo blog, le leggi contro la fuffa costituiscono un pericolosissimo precedente, perchè non sai mai cosa finisce per essere classificato come fuffa, fra 10 anni: i sindacati, i matrimoni misti, i partiti d'opposizione. Non voglio queste leggi anche perché penso che quando si deve vietare per legge, per dire, di votare per un nano pelato colluso con la mafia, vuol dire che il Paese è già bello che fottuto. Ciò premesso, le università sono un caso diverso, ed un ciarlatano all'università non ci dovrebbe parlare, e non c'è niente da dire. A chi condanna la pretesa di "purezza accademica", come ho visto fare su altri blog, a chi difende il diritto di un contaballe di far lezione ex cathedra, dico solo questo: se volete avere un minimo di credibilità, la prossima polmonite o altra malattia seria ve la fate curare da un riflessologo diplomato o da un riallineatore di chakra, la casa ve la fate progettare e costruire da un esperto di feng-shui (inclusi i calcoli sul cemento armato) e il fondo pensione lo investite su consiglio di un allievo dell'ormai famoso GMER, che fa il tema astrale ai titoli di borsa. O non mi vorrete mica dire che la ciarlataneria non ha diritto di cittadinanza solo a medicina, economia o ingegneria, vero?

Put your money where your mouth is, come si dice qui, e ne riparliamo.

21 maggio 2007

Malintesi


La colpa, mi sa, è tutta del primo imbecille che ha ingenerato la confusione fra omosessualità e pedofilia. Questa confusione temo sia alla base della comprensibile antipatia della Chiesa Cattolica verso gli omosessuali.

Diciamolo chiaramente una volta per tutte, per favore, gridiamolo nelle parrocchie e davanti a San Pietro: gli omosessuali non sono pedofili, non è la stessa cosa, state tranquilli. Non dovete preoccuparvi della concorrenza, i bambini restano tutti vostri.

E vediamo se la capiscono.

18 maggio 2007

Dubbi familiari


Ma quelli che l'altro giorno erano al Family Day, quelli che la famiglia è sacra e inviolabile, quelli che se non si forma una coppia uomo-donna (con l'uomo sopra) benedetta in chiesa poi si diventa criminali, froci e pedofili, quelli che i single bisognerebbe farli sposare a forza perchè non sono normali...

...che posizione hanno sui ricongiungimenti familiari degli immigrati?

No, per sapere.

Dizionario


Cessate il fuoco: locuzione che indica gli intervalli di tempo in cui Israele non risponde agli attacchi di Hamas. Es.: "Dopo due mesi di attacchi con razzi da Gaza, oggi Israele ha rotto il cessate il fuoco bombardando il quartier generale di Hamas"

16 maggio 2007

Good f***ing riddance


"L'idea della separazione di Stato e Chiesa è stata introdotta dal demonio per impedire che i cristiani gestissero le proprie nazioni" (sermone, 4 luglio 1976)

"La Bibbia è l'infallibile trascrizione della parola del Dio vivente. È assolutamente infallibile, senza errori su tutte le questioni di fede e pratica religiosa, così come su questioni di storia, scienza, geografia..." ("Finding inner peace and strength")

"Se vogliamo salvare l'America ed evangelizzare il mondo, non possiamo accettare l'esistenza di una visione del mondo laica in contrasto con la verità cristiana" ("Moral majority report", 1984)

"...le femministe, i gay e le lesbiche che hanno cercato di rendere accettabile il proprio stile di vita, l'ACLU, People for the American Way - tutti coloro che hanno cercato di rendere l'America una società laica - io punto il dito su di loro e dico, 'voi avete fatto sì che questo accadesse'" (Washington Post, 14 settembre 2001, nel descrivere i fatti dell'11 settembre come una punizione divina contro l'America)

È morto Jerry Falwell. Come diceva un commentatore su Pandagon, "dopo aver visto Falwell in televisione, ho capito perchè i Romani davani i cristiani in pasto ai leoni". L'unica cosa che mi dispiace è che essendo ateo non ho il conforto di immaginarlo all'inferno, con una lunga coda di diavoli che aspettano pazientemente il loro turno per inchiappettarselo.

Oh beh. Si preannuncia una buona settimana: prima Dadullah, ora Falwell. Due di meno in tre giorni. Qualcuno ha notizie sulla salute di Bagnasco?

15 maggio 2007

Riflessi pavloviani


Come si fa a fregare un progressista? Non è difficile, tutto sommato, basta rivestire la fregatura di parole d'ordine che fanno scattare i riflessi pavloviani desiderati.

Un esempio poco noto di questo è la distruzione del sistema di istruzione pubblica inglese, operata dai governi laburisti degli anni '70 e proseguita dalla signora Thatcher, da John Major e con grande alacrità da Tony Blair, fra gli applausi entusiasti di ogni sincero progressista inglese e i sogghigni soddisfatti della upper class.

Non ero al corrente del problema, sinceramente, perché a sentire i telegiornali, soprattutto della BBC, e a leggere il Guardian, si direbbe che tutto vada per il meglio nel migliore dei mondi possibili; poi però Mrs Inminoranza, per occupare il tempo fra una spedizione nella foresta pluviale e un censimento di scoiattoli, ha cominciato prima a dare lezioni private alle rampolle della buona società londinese e poi a insegnare scienze a bambini dislessici e membri di gang, in una di quelle scuole che se fossimo negli USA avrebbero il metal detector all'ingresso e la SWAT parcheggiata fuori tutto il tempo; e proprio grazie alle affascinanti esperienze di Mrs Inminoranza ho imparato che il sistema di istruzione inglese, ormai, è ridotto considerevolmente peggio di quello della Sierra Leone, e senza neanche la scusa della guerra civile.

Il sistema scolastico inglese era un tempo, assieme al sistema sanitario, uno dei fiori all'occhiello del Paese. Si reggeva fondamentalmente su un sistema di scuole pubbliche di tre tipi, più due diverse tipologie di scuole private. Le scuole pubbliche si dividevano in Secondary Modern, Comprehensive e Grammar. Le secondary modern erano più o meno istituti professionali, per chi non intendeva frequentare l'università; le comprehensive e le grammar erano entrambe comparabili con i nostri istituti tecnici e licei, con la comprehensive che offriva una più vasta gamma di materie tecniche opzionali e la grammar la scelta di latino e filosofia, ed entrambe offrivano la possibilità di accedere alla sixth form (i due anni di scuola post-diploma propedeutici all'accesso all'università) ed erano distinte dal fatto che le grammar erano selective: per accedervi bisognava superare un esame di ammissione. Attenzione - non erano a numero chiuso: chiunque superasse l'esame poteva frequentarle. A queste si aggiungevano le independent e le public schools, due tipi sottilmente diversi, oggi indistinguibili se non per il nome e certe tradizioni, di grammar school private - per inciso, il fatto che le uniche scuole chiamate "pubbliche" in UK siano le più costose fra le scuole private non cessa di divertire o irritare i nuovi arrivati, ma risale a quando l'istruzione statale non esisteva, e la distinzione era fra le scuole delle varie gilde, chiuse ai figli dei non membri, e le public schools, aperte a tutti e spesso con un certo numero di posti riservati ad alunni poveri i cui studi venivano pagati da associazioni caritatevoli.

Il risultato era invidiato in mezzo mondo: le selective schools pubbliche formavano studenti in grado di reggere il confronto con quelli dell'Est europeo, le comprehensive offrivano una possibilità di studiare e frequentare l'università anche a chi non aveva superato la selezione iniziale, e il livello medio degli studenti inglesi era incredibile.

Questo sistema è stato completamente demolito nel corso degli ultimi 20 anni, al punto che oggi un diplomato inglese ha serie difficoltà a trovare Londra su una cartina geografica dell'Inghilterra, e la cosa interessante è che è stato demolito in maniera bipartisan.

Da sinistra era solo naturale lanciare l'assalto contro le selective schools: la selezione puzza di discriminazione, di meritocrazia, di diseguaglianza, e pertanto è Male. Ci sono ancora un po' di grammar schools pubbliche in UK, ma stanno scomparendo molto rapidamente - i laburisti avevano promesso di chiuderle tutte prima delle prossime elezioni politiche, ed è una delle poche promesse che stanno lavorando alacremente per mantenere; d'altra parte le secondary moderns sono praticamente del tutto scomparse, cosicché oggi esiste un solo tipo di scuola pubblica, la comprehensive.

In aggiunta all'eliminazione delle grammar, una vecchia concezione libertarian dell'istruzione è riemersa: l'idea che la scuola deve limitarsi ad offrire gli strumenti e le informazioni, e non costringere nessuno ad imparare alcunché. Lo studente ha il diritto di sedere in classe e di ricevere spiegazioni dai docenti; i docenti, d'altra parte, hanno il solo dovere di impartire spiegazioni comprensibili e chiare, e non devono imporre un'educazione allo studente, minacciarlo con brutti voti, valutare e nel caso "bocciare" la sua preparazione, punirlo o premiarlo: se lo studente arriva a 18 anni analfabeta son fatti suoi, le opportunità le ha avute, se non le sfrutta può sempre fare il bracciante agricolo. È bastato rivestire questa semplice idea di una terminologia un po' più progressista per ottenere una scuola in cui non esistono interrogazioni, e in cui i compiti in classe ricevono sì una valutazione, ma sempre positiva: non esistono voti negativi, in pratica le votazioni possibili vanno da A ad E, che sarebbe come dire da 10 a 6 (più "F" nel caso il compito venisse consegnato completamente in bianco: ma anche se F sta per "failed", non è ancora condizione sufficiente per una bocciatura, concetto che semplicemente non esiste nella scuola inglese). È il 6 o il 18 politico di sessantottina memoria: tutti promossi.

Anche così, gli studenti lamentavano l'eccessiva noiosità di lezioni come quelle di fisica, matematica o chimica, e per contrastare il nozionismo imposto in passato da una concezione borghese della conoscenza, le varie scienze sono state accorpate in "general science", che impartisce una vaga infarinatura di matematica, fisica, chimica e biologia, per fare spazio a materie opzionali come ikebana, tradizioni culturali della minoranza Sufi nelle East Midlands, gestione dei campi da golf o filosofia del vegetarianesimo (nel caso uno dei miei tre lettori se lo stesse chiedendo, nessuno di questi esempi è inventato).

Ancora troppo difficile? Psicologi ed educatori progressisti lamentavano, in effetti, il trauma degli studenti che vedevano i propri elaborati valutati negativamente rispetto a quelli di altri compagni di classe: ricevere una D quando il compagno di banco riceveva una A poteva portare a conseguenze gravi sullo sviluppo psicologico dello studente; la soluzione è stata trovata suddividendo ogni corso in "advanced" e "foundation". Se uno studente riceve regolarmente voti bassi nel corso normale ("advanced"), viene trasferito d'autorità nel corso "foundation" - un corso il cui programma è studiato in modo che sia virtualmente impossibile prendere una votazione scarsa: un corso foundation di letteratura inglese richiede che all'esame finale (GCSE, l'equivalente del nostro esame di stato) lo studente sia, per esempio, in grado di scrivere il nome di battesimo di Shakespeare, o di menzionare tre poeti inglesi, o di rispondere ad un quiz a risposta multipla sulla differenza fra poesia e prosa. Lo studente è felice perché prende voti altissimi, la famiglia è felice perché il bimbo prende voti altissimi, e la scuola è felice perché tutti gli studenti prendono voti altissimi e quindi l'anno prossimo non si vede arrivare un ispettore. E McDonald's è felice perché gli arriva un'altra infornata di friggi-hamburger e lava-insalata a salario minimo sindacale, ma dai voti altissimi.

La cosa divertente di tutto questo è che l'opinione pubblica progressista s'è fatta portare per mano a questo punto da gente che aveva interessi che non erano esattamente quelli di eguaglianza e giustizia sociale, anzi, tutt'altro.

Diamo un'occhiata a come stanno le cose oggi in UK. Abbiamo una stragrande maggioranza di studenti che escono dalle scuole superiori funzionalmente analfabeti, incapaci (e non interessati) a frequentare l'università, e destinati a luminose carriere come cassieri di Tesco, telefonisti di call-centre a Glasgow, friggi-patatine da Burger King, addetti alla reception al piano terra dei grattacieli dei Docklands e della City; abbiamo una minoranza di piccoli geni che sono riusciti ad entrare nelle poche grammar superstiti, o che sono riusciti, nonostante gli sforzi di insegnanti e pedagoghi, ad imparare qualcosa dalla comprehensive locale, abbastanza da superare gli esami per la sixth form e poi entrare all'università; abbiamo infine i rampolli della classe dominante, i cui genitori possono permettersi le 18.000 sterline l'anno della retta di Eton, o almeno le 12.000 della City of London School - scuole private ai cui insegnanti frega ben poco dei benefici della non-competitività o del nozionismo implicito nel calcolare un integrale definito. Abbiamo, in altre parole, le basi per una società stratificata e immobile, in cui la stragrande maggioranza non ha le qualifiche per competere e rimane imprigionata in un proletariato precarizzato da cui non c'è uscita - né per loro, né per i loro figli, mentre la classe dominante perpetua la propria posizione di predominio.

Dice, ma come fa una società a sopravvivere in questa maniera? Come fa a non esserci niente fra il gruppetto dei supermanager, delle stelle della finanza della City, degli scienziati di Oxford e Cambridge, e l'oceano dei proletari senza qualifiche e senza futuro? Niente ingegneri, niente tecnici elettronici, pochi medici, niente infermieri... chi fa andare avanti le centrali nucleari? Gli ospedali? Internet? La rete cellulare? Nella risposta a questa domanda sta la ragione per cui le frange conservatrici hanno collaborato entusiasticamente con i progressisti alla distruzione del sistema educativo pubblico. Gli ingegneri, gli informatici, gli infermieri, gli esperti di telecomunicazioni, finanza, elettronica, costano: costano di più se sono inglesi, costano di meno se vengono importati all'uopo dalla Polonia, dall'India, dalla Cina - sono immigrati disposti per forza di cose a lavorare per ben meno di quel che chiederebbe un inglese.

Come dicevo, non ci vuole niente a fregare un progressista. Mi chiedo solo, con una certa preoccupazione, quanto ci vorrà prima che altri (che già stanno cominciando a lavorarci) usino con profitto lo stesso trucco di rivestire un progetto conservatore e/o oscurantista di parole d'ordine progressiste. In Europa più d'un giornale progressista ha reagito alle parole d'ordine standard al tempo di Theodore Kaczinsky - era un ambientalista, protestava contro la tecnologia, aveva tenuto in scacco l'FBI: era un eroe. Grazie alla legge sull'incitamento all'odio religioso, voluta soprattutto da una certa sinistra "progressista" per soffocare le critiche ai predicatori islamisti, gli attivisti gay che accusano i gruppi cristiani di fomentare la violenza omofoba adesso finiscono davanti ad un giudice. Per ora, insegnare l'evoluzione a scuola è progressista: quanto ci vorrà, dopo le prime cause per violazione dei diritti umani da parte di membri di Hizb-ut-Tahrir, perché a sinistra si decida che l'evoluzione è di destra? Quanto ci vorrà prima che a qualcuno - un nome a caso: Louis Farrakhan - venga in mente un bel rebranding della segregazione razziale, in nome, naturalmente, del multiculturalismo e del rispetto delle differenze? Quando le femministe cominciano a dire che il niqab imposto ad una bambina di 12 anni è liberatorio - perché condannarlo vorrebbe dire predicare l'assimilazione, che è razzista - quanto siamo lontani dall'approvazione per la lapidazione delle fornicatrici violentate?

P.S. La descrizione del sistema di istruzione è abbastanza semplificata, sia chiaro, e per esempio non si fa menzione dell'analogo processo che l'università, almeno per il primo livello di laurea (il bachelor) sta subendo. Posso assicurare i miei tre lettori che il quadro rimane identicamente deprimente ad una disamina più dettagliata.

13 maggio 2007

Tutta colpa di Cadorna


Sebbene non ci viva più, sono originario di un Paese in cui un consiglio di mullah pretende di regolare la vita di tutti in base alla propria esclusiva interpretazione del dettato di un testo sacro scritto da nomadi del deserto 4000 anni fa (con aggiunte, correzioni ed errata di 2000 anni fa).

Sono originario di un Paese in cui l'elezione di un politico a quasi qualunque ufficio pubblico dipende quasi esclusivamente dal placet del consiglio dei mullah.

Sono originario di un Paese in cui il suddetto consiglio dei mullah nega il conforto di un funerale religioso a chi ha chiesto di poter morire con dignità, ma non a delinquenti, assassini e terroristi.

Sono originario di un Paese in cui il consiglio dei mullah porta in piazza mezzo milione di persone allo scopo preciso di negare diritti a chi non si conforma al suo dettato ed impedire un'effettiva separazione fra politica e religione.

La cosa che mi rode è che non sono originario nè dell'Iran nè dell'Afghanistan, anzi, che poi mi tocca sentire gli stessi supposti maitre à penser che hanno mandato quella gente in piazza disquisire di quanto siamo più cazzuti di Iran e Afghanistan perchè noi occidentali l'illuminismo l'abbiamo avuto (e chiuso in soffitta perchè non si logorasse, viene da pensare).

La colpa, mi dico, è tutta di Cadorna. Se le truppe piemontesi, quel lontano giorno del 1870, una volta arrivate al Vaticano avessero tirato dritto invece di fermarsi, se avessero fatto prigioniero il Papa e gli avessero intimato di prendere armi, bagagli e (parte del) tesoro pontificio e andare a rovinare la vita di qualche altra nazione, chessò, in Irlanda, dove comunque Papa o non Papa la polizia si scomoda per impedire ad una ragazzina di andare ad abortire in UK e la obbliga a portare a termine la gravidanza di un feto anencefalo, o magari in Spagna, così Zapatero non faceva tanto il figo, secondo me l'Italia avrebbe qualche possibilità di essere, oggi, una democrazia, invece che la risposta dell'Occidente all'Arabia Saudita.

Oh, qualche possibilità, sia chiaro, assolutamente non la certezza: perchè lo so anch'io che eliminato un mullah non hai mica eliminato i Talebani (ragion per cui trovo prematura ed eccessiva l'esultanza per la morte del mullah Dadullah, per esempio); però sarebbe stato sempre un passo avanti.

11 maggio 2007

I lucciconi agli occhi


Giuro che me li ha fatti
quasi venire questo post di Restodelmondo. Ha superato sè stessa (e non è facile)

Augias mi aiuti, sono diventato qualunquista


Caro dott. Augias, sono un quarantenne che vive all'estero da qualche anno, un attore minore della "fuga dei cervelli" che da qualche anno sembra aver investito l'Italia. Sono molti anni che voto a sinistra, sono stato in passato attivo in gruppi antirazzisti, pacifisti, per i diritti umani, ma da qualche tempo soffro di un grave problema: sono diventato qualunquista e facilone.

È cominciato tutto un po' in sordina, probabilmente in concomitanza con l'insorgere della crisi di mezza età: vedevo un paio di ragazzini che facevano casino in autobus e pensavo, però le nuove generazioni, ca**o, non hanno rispetto e sono dei gran casinisti. Poi vedevo una ragazzina in minigonna che faceva la scema con un coetaneo: tutte zoccole le ragazze, oggi. Un ciclista che saliva sul marciapiede? Ettecredo, tutti anarco-verd-insurrezionalisti, basta vedere i casini che fanno con Critical Mass, figurati se 'sti delinquenti rispettano il codice della strada (dice, ma sono un ciclista anch'io? Vero, ma io sono un ciclista educato)

Da quando è iniziato in me questo cambiamento vivo molto più in pace con me stesso: una volta, visto un ragazzino che faceva casino, passavo mezz'ora a discutere fra me e me delle rassomiglianze con i cuccioli di ogni specie di mammiferi, del loro bisogno di trovare i propri limiti e quelli imposti dalla società, delle istanze di ribellione come tentativo di liberarsi del predominio della vecchia generazione - il maschio alfa non cede mai il potere e i diritti riproduttivi di sua spontanea volontà, dopotutto; una ragazzina in minigonna che s'atteggiava a donna fatale dava la stura a tutto un palloso ragionamento sulle pressioni della società per affermare la propria identità attraverso una sfida sessuale, che fa molta più presa su un cervello già preda di una tempesta ormonale. E un ciclista sul marciapiede? Quante seghe mentali sull'incompatibilità di un tessuto urbano moderno, creato e pensato a misura di automobile, con un stile di vita eco-consapevole. Che palle, dott. Augias, che due incredibili palle. Oggi, invece, sono libero: ragazzini? Chiasso? La cinghia, signora mia, la cinghia! Ragazzine? Minigonna e calze a rete? Fanno bene in Arabia Saudita che le lapidano!

Per non parlare degli immigrati, poi: se una vecchina sale sull'autobus e 30 persone non le cedono il posto, quanto è più facile, rilassante, democratico persino, identificare quello un po' diverso, quello che già stanno guardando tutti un po' storto, e prendersela con lui. Che ca**o, vieni qui, sei ospite, e manco cedi il posto alla nonnina? Bastardo, la deportazione ci vuole per quelli come te. E gli zingarelli? Non gli basta che gli diamo quei bei campi nomadi, ogni tanto gli accendiamo pure una roulotte per tenerli al caldo, questi se ne vanno in giro a sfilare portafogli. Ma si può?

Ancora, un tempo mi sarei fatto un miliardo di pippe mentali sull'aspettativa che modifica il risultato dell'osservazione, sul fatto che se i giornali come il Suo mi martellano ogni giorno specificando l'etnia e/o l'origine del criminale, ma solo se questo è straniero, che non ricordo titoloni del genere "branco di veronesi violentano reginetta di bellezza e il suo cane", se la televisione continua a ripetere che c'è un'emergenza immigrazione, in una delle nazioni europee con la minor percentuale di immigrati, clandestini o legali che siano, sarà solo naturale che in mezzo a 50 maleducati in metropolitana io noti quello con la carnagione più scura o con l'accento straniero. Mi ripeto, dott. Augias, che palle, che due incredibili palle, prima di questa mia rinascita culturale.

Oggi vivo in un mondo più semplice, colorato a tinte vive, senza più sfumature, un mondo in cui gli immigrati sono delinquenti, gli adolescenti non hanno rispetto, le donne fanno carriera perchè aprono le gambe, con i manifestanti ci vorrebbe l'esercito, i negri hanno il ritmo nel sangue e l'uso del cervello è un optional, faticoso da usare e tutto sommato sopravvalutato.

Sapesse che pace che c'è dentro alla mia testa, in questi giorni.