18 dicembre 2008

Stravolgimenti


Vengo a sapere che la corrente di destra di Rifondazione Democristiana ha sconfitto la corrente di sinistra dello stesso partito nelle elezioni abruzzesi.

Per motivi che in questo momento non mi sono chiari, questo fatto avrebbe grande rilevanza. Mah.

2008 o 2009?



Le polemiche infuriano sul passaggio dal 2008 al 2009, alimentate anche dalla crisi finanziaria e dalle voci su un possibile conflitto di interessi berlusconiano.

Ad una prima occhiata sembra un problema di semplice soluzione, ma le posizioni sono troppo diverse e, si teme, incompatibili perchè una soluzione possa essere raggiunta senza scontentare larghe fette della popolazione.

Ricordiamo tutti l'inizio della polemica, con il comunicato stampa del governo italiano che annunciava la sostituzione del 2008 col 2009 il 31 dicembre, in netto anticipo rispetto alle proiezioni degli analisti grazie, diceva Sircana nella conferenza stampa, all'oculata politica fiscale e finanziaria del governo.

Dopo la conferenza, la Lega annunciava un disegno di legge per un "anno a due velocità", con l'introduzione immediata del 2009 per la Padania e l'attesa di condizioni più favorevoli, probabilmente intorno all'estate, per la sua estensione al resto del Paese. Il ministro Maroni faceva notare inoltre che nulla era stato deciso per gli immigrati regolari e clandestini, sostenendo che gli italiani non possono farsi carico di un nuovo anno da regalare a tutti quelli che approdano sulle nostre spiagge, e che gli immigrati possono farsi benissimo inviare un nuovo anno dal loro Paese di origine a meno di metà di quel che costerebbe fornirne loro uno a spese della collettività.

Milly Carlucci e Mara Carfagna, interpellate dopo la conferenza, declinavano di rispondere. L'on. Carlucci negava recisamente di non essere in grado di contare oltre 22, mentre il ministro Carfagna faceva sapere con una nota scritta di non poter uscire di sotto alla scrivania del premier "ancora per una ventina di minuti, se va come al solito"

La reazione dell'opposizione non ha tardato a farsi attendere: il PD denunciava poche ore dopo l'irresponsabilità di un salto nel buio verso un anno di cui ancora si sa poco o nulla, metteva in dubbio l'efficacia delle politiche berlusconiane e faceva notare che all'epoca dell'ultimo governo Prodi gli analisti avevano previsto per questo periodo il passaggio addirittura al 2010.

Grande scandalo causava poi l'articolo sull'Unità di Marco Travaglio, che metteva in luce i poco chiari interessi berlusconiani in alcune delle maggiori fabbriche di calendari del Paese, e chiedeva: abbiamo veramente bisogno del 2009, o è solo un espediente per alzare il fatturato di quelle aziende a spese di un pubblico già stremato dalla crisi?

L'arcipelago della sinistra, pur frammentato come non mai, riusciva a trovare una voce comune nel denunciare l'intollerabile attacco ai diritti dei lavoratori che avrebbero visto ridursi a 12 i mesi di impiego del 2008, e dei precari che col cambio di anno avrebbero rischiato di passare un altro anno, appunto, da precari. Una manifestazione di protesta per la Palestina e l'Afghanistan è prevista per sabato prossimo.

Al coro di polemiche non potevano non aggiungersi i Verdi e le associazioni dell'ambientalismo, dal WWF a Legambiente, che denunciano il criminale spreco consumista insito nel gettare via un intero anno dopo appena dodici mesi, facendo notare che nelle culture indigene l'anno viene utilizzato fino in fondo e fatto durare un minimo di diciotto mesi. Alfonso Pecoraro Scanio citava inoltre un rapporto del Club di Roma, riportando la denuncia della spinta sviluppista insita nel numerare progressivamente gli anni, pratica intrinsecamente insostenibile, e la necessità di giungere ad un momento di riflessione e decrescita pianificata, numerando gli anni all'indietro o meglio ancora, in una società matura e compatibile con le risorse di Madre Terra, fare interamente a meno degli anni e, laddove possibile, del tempo, invenzioni care alla scienza occidentale ma distruttive ed estranee alle culture più vicine alla natura.

L'associazione Megachip e Dario Fo, intanto, hanno annunciato la messa in lavorazione di un documentario di denuncia del coinvolgimento del Mossad e della CIA nel "crollo" del 2008 e nell'introduzione di un anno, il 2009, la cui indipendenza da interessi ebraici e americani è ben lontana dall'essere dimostrata.

P.S. Vaffanculo a tutti, se non ci risentiamo

11 dicembre 2008

Vergognectomia


Mi vado convincendo che ci siano al mondo cliniche segrete in cui la gente va per farsi rimuovere chirurgicamente, chessò, la dignità, o il senso della vergogna.

Per esempio, posso solo pensare che Christopher Jamison, abate cattolico di Worth, in West Sussex, abbia soggiornato per un po' in una di queste cliniche prima di salire sul pulpito ed accusare la Disney di sfruttare a scopo di lucro la spiritualità della gente, di creare false speranze tramite storie inventate in cui il bene trionfa sempre sul male, e (non scherzo) di corrompere i bambini.


I'm becoming convinced that there are secret clinics where people can go and have doctors surgically remove, say, dignity, or the sense of shame.

For example, I can only think that
Christopher Jamison, Catholic abbot of Worth, West Sussex, sojourned for a while in one of these clinics before going on record accusing Disney of exploiting spirituality, of giving people false hope by making up stories in which good always triumphs over evil and (I kid you not) of corrupting children.

10 dicembre 2008

Dizionario


Ambientalisti: (n.) studenti di Oxford e Cambridge e rampolli di famiglie impaccate di soldi che fanno 50 miglia in automobile (emissioni di carbonio da trasporto automobilistico privato: 51% del totale) per protestare contro l'intollerabile estensione ai prolet di privilegi come il trasporto aereo (emissioni di carbonio da trasporto aereo civile: 5% del totale).

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Environmentalists: (n.) Oxford and Cambridge students and offspring of posh families travelling by car for 50 miles and more (carbon emissions from car transport: 51% of total) to protest the intolerably easy access of proles to privileges such as air travel (carbon emissions from commercial airline traffic: 5% of total)

08 dicembre 2008

A questo posto, come dice Marta...


...ancora non ci credo.

Un momento che adoro della vita politica di questo Paese è l'annuale apertura ufficiale del Parlamento, col discorso della Regina.

Dovete sapere che qualche anno fa un regnante di queste parti si montò un tantino la testa e decise che poteva fare quel che gli pareva col Parlamento e il Paese - incluso imporre la religione che diceva lui, e per questo fece irruzione in Parlamento con i suoi armigeri, per far arrestare sei parlamentari che gli davano particolarmente fastidio. Adesso non vi sto a tediare con i particolari, ma il re in questione, per essersi montato la testa, se la trovò, alla fine di una lunga e sanguinosa guerra civile, smontata da un signore la cui statua equestre tuttora campeggia davanti a Westminster.

Gli eventi di quegli anni lasciarono una ferita profonda nella psiche britannica: ma mica per la meritata decapitazione di un sovrano - nah, i re li danno a un tanto al chilo. No, il trauma fu il tentativo, da parte della monarchia, di usurpare i privilegi del Parlamento e soffocare quella che dopo qualche secoletto di correzioni sarebbe diventata una democrazia propriamente detta (viste le condizioni del suffragio, oggi avremmo serie difficoltà a considerare l'Inghilterra del XVII secolo una democrazia; ma non possiamo negare che fosse almeno un secolo avanti al resto dell'Europa). Il trauma, dicevo, fu così profondo che se ne trovano tracce nel balletto stilizzato che è l'apertura della stagione parlamentare.

Per prima cosa, si prende un vice-capogruppo parlamentare del partito di maggioranza e gli si dà un titolo altisonante: Vice-Ciambellano di Casa Reale. E cosa mai fa, chiedono i miei tre lettori, un Vice-Ciambellano di Casa Reale? Semplice, fa l'ostaggio. All'apertura del parlamento, mentre il sovrano/a e consorte marciano verso il Parlamento, la Guardia va a prendere il Vice-Ciambellano e lo porta a Buckingham Palace, dove rimane per tutto il giorno in ostaggio, per garantire l'incolumità della coppia reale contro aggressioni e tentativi di arresto.

No, veramente.

Intanto il sovrano arriva a Westminster (dopo che la Guardia ha perquisito il palazzo alla ricerca di cospiratori cattolici e barili di polvere da sparo) passando per una porta speciale che viene aperta solo per queste occasioni - l'unica porta abbastanza grande da far entrare la carrozza, visto che il sovrano non entra a piedi, soprattutto per evitare di esser preso a sassate dai parlamentari affacciati alle finestre di sopra.

No, veramente.

Infine il sovrano NON entra nella Camera dei Comuni. È l'unico pezzo di proprietà immobiliare in Gran Bretagna in cui il monarca regnante non può entrare. Per nessun motivo, pena il precipitare di una crisi costituzionale senza precedenti - anzi, con un solo precededente, quello che, appunto, portò alla decapitazione di Carlo I. È facile capire perchè i monarchi inglesi non sono mai stati troppo propensi a violare questo privilegio.

Insomma il sovrano va a sedersi nella Camera dei Lords e manda un usciere a chiamare i parlamentari. Quando l'usciere arriva alla porta della Camera dei Comuni, i parlamentari gli sbattono la porta in faccia.

No, veramente.

La cosa serve a ricordare al sovrano che i Comuni non sono tenuti a garantire accesso alla Camera al sovrano stesso e ai suoi inviati, e che il Parlameno è un organo indipendente dotato di autorità propria.

Dopo che l'usciere ha bussato per una decina di volte, usando un grosso bastone per evitare di massacrarsi le mani sulle enormi porte, finalmente i parlamentari gli aprono e accettano l'invito reale. E siccome gli inglesi sono tignosi dentro, il sovrano ricambia la cortesia confinando i Comuni al loggione della camera dei Lord, visto che nessuno può entrare in una delle due Camere in sessione senza esserne membro.

Che posso dire? So anch'io che è poco più che una recita, ma è una cosa che adoro.

04 dicembre 2008

Poche gliene hanno date


Dice il nostro ineffabile Presidente del Consiglio che bisogna regolamentare Internet a livello mondiale. Tutti ridono, così arriva a dargli man forte l'ancora più ineffabile Ministro dell'Interno, Roberto Maroni: bisogna dare ad ognuno il suo indirizzo IP personale, unico e quasi immutabile come la targa dell'automobile, così l'accesso anonimo a Internet non esisterà mai più nei secoli dei secoli.

Vi do due minuti per smettere di ridere, poi ricominciamo.

OK, dicevamo.

Io non do, sinceramente, la colpa a Maroni. La colpa, come quasi sempre, è della società e della scuola. Più precisamente, la colpa è del fatto che Maroncino ha fatto la scuola negli anni '60 e '70, a cavallo delle grandi riforme, dell'esperimento di Barbiana, con tutte quelle menate pseudo-progressiste contro il nozionismo, per la valorizzazione delle doti degli studenti e via dicendo. Ecco, la colpa è di quella scuola lì, del fatto che Roberto Maroni non è stato umiliato abbastanza.

In una scuola seria, il tipo di scuola dove si distribuivano bacchettate sulle mani a chi non ricordava la data di nascita del cognato di Cavour, Bobo Maroni avrebbe imparato presto, e per tutta la vita, che sparare minchiate ha un prezzo: ogni volta che avesse aperto la bocca per dire una cazzata, chessò, "voglio andare sulla luna a piedi, che ci vuole?" o "voglio dare un indirizzo IP statico a tutti, tanto il routing è un'invenzione per terroni albanegri e invece di quattro ottetti ce ne metto cinque", il maestro l'avrebbe preso per un orecchio e l'avrebbe trascinato alla lavagna intimandogli "E adesso, Robertino, visto che sei così intelligente, fai vedere a tutti come si fa ad andare sulla luna a piedi", ed esposto spietatamente alle crudeli risate dei compagni e al bullismo all'uscita da scuola, tutte esperienze che gli avrebbero insegnato che se quattro volte su cinque quando apri la bocca ne escono stronzate, è il caso di tenerla chiusa anche la quinta, hai visto mai.

Invece Maroni è andato in una di quelle scuole dove laureati in pedagogia sperimentale postmoderna si guardavano, sorridevano e annuivano ogni volta che sparava una stronzata, ammirando l'inventiva, la capacità dialettica e il distacco da schemi rigidamente nozionistici di sapere che, dopotutto, servono soltanto a fare cose noiose come costruire ponti, curare malattie o mandare avanti una nazione senza fare una figura di merda internazionale al giorno. E questi sono i risultati.

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Says our (Italian) ineffable Prime Minister that we must regulate the Intartubes on a worldwide basis. Everybody laughs, so up and comes our even more ineffable Minister of the Interior, Roberto Maroni: we must give to everyone a single, static, immutable IP address, sort of an Internet registration plate, so that anonymous Internet access will be impossible forever and ever.

You've got two minutes to stop laughing.

We were saying.

I don't really blame Maroni. The fault, as is almost always the case, lies with society and the education system. Poor little Maroni, you see, went to school between the Sixties and the Seventies, the age of the great reforms, of the teacherless experimental school of Barbiana, of all that pseudo-progressive bullshit against notionism, for the validation of students and so on. Right, the fault lies with that kind of school, with the fact that Roberto Maroni hasn't been humiliated and bullied enough.

In a serious school, the kind of school where you'd get the palms of your hands caned for not remembering the birthdate of Count Cavour's brother in law, "Bobo" Maroni would have learned pretty soon, and for life, that being a gobshite carries a price: every time he said stuff like "I want to walk to the moon, it can't be that difficult" or "I want to give a static IP address to everyone, routing is for niggas and southerners,(*) and I'll make it with five octets instead of four", his teacher whould have grabbed him by an ear and dragged him to the blackboard, intimating "And now, Roberto, since you're so smart, you're going to show the whole class how exactly you're going to walk to the moon", and mercilessly exposed him to the jeers and catcalls of his classmates as well as their cruel after-school bullying - all experiences that would have taught him that if four out of five times when you open your mouth what comes out is bullshit, chances are you should keep it shut the fifth time as well, just in case.

But Maroni went to one of those schools where experimental postmodern pedagogical studies graduates looked at each other, smiled and nodded every time he came up with one of these whoppers, admiring his inventiveness, his dialectic abilities and his detachment from purely notionistic models of knowledge which are, after all, only useful to do boring stuff like building bridges, curing diseases and running a country without getting a ton of eggs on or collective faces at least once a day. And now we have to live with the results.

(*) Note for Brits and other foreigners: in Italy the north-south divide works the other way round, with a rich and industrial north and a poor and agricultural south that stopped being a colony more or less with WWII. Mr. Maroni's party, the Northern League, preaches the northern Italians' ethnic/cultural/racial superiority over southerners and even more over, uh, darkies, Albanians, Eastern Europeans and so on. "Terrone", their favourite term for us, is to "southerner" more or less what "nigger" is to "black person". We southerners, on the other hand, are a pretty easygoing bunch where organised crime is not involved, and generally leave the intolerance to the northerners, polenta-eating incomprehensible half-German bastards that they are.

03 dicembre 2008

Scuola per aspiranti terroristi


Questi hanno bisogno dell'insegnante di sostegno...

Lezione numero 1: andate alla lavagna e scrivete 100 volte "L'ossigeno è un comburente, non un combustibile"

Lezione numero 2: volete terrorizzare i brianzoli? Non fate saltare il Duomo, denunciateli alla Finanza

Lezione numero 3: se vostra moglie vi dice "prima comprami la casa, poi vai a farti saltare in aria con la mia benedizione", la pianificazione lasciatela a lei. È evidentemente la metà pensante della coppia

Non so se il codice penale italiano preveda il reato di "coglionaggine pervicace e continuativa", ma se c'è, per quei due butteranno via la chiave.

01 dicembre 2008

The times, they are a-changing...


Se sei un figlio della Guerra Fredda, sai che i tempi sono veramente cambiati quando i servizi di intelligence di Sua Maestà pubblicano annunci con le offerte di lavoro tramite il podcast del Guardian.

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For a child of the Cold War, times really have changed when GCHQ advertises vacancies on the Guardian podcast.