A Douglas Adams moment
Venerdì scorso io e Mrs. Inminoranza siamo stati invitati da un amico in un locale gay dalle parti di King's Cross. Questo locale è un incrocio fra un club, un pub ed un cabaret, ed il mercoledì e il venerdì c'è una specie di serata del dilettante (anche se poi diversi dei "dilettanti" che ci si esibiscono regolarmente sono abbastanza bravi da avere degli spettacoli propri in piccoli teatri). Personalmente mi sono divertito un mondo, la gente era simpaticissima, e anche se era vagamente imbarazzante essere l'unica coppia etero, nessuno si è scandalizzato allo spettacolo di un uomo e una donna che si scambiavano occasionali effusioni.
Sul palcoscenico si sono avvicendati un cantante bravissimo, una poetessa d'avanguardia (no, non russavo, grazie per la fiducia, eh), Miss Lesbo World, o Miss World Lesbo[*], reduce da una manifestazione antifascista in Serbia in cui l'avevano scambiata per uno degli hooligan convocati per picchiare i manifestanti, Fabylicious Homosexualis, rockettaro gay (l'amico di Mrs. Inminoranza che ci aveva invitati, esilarante), un travestito australiano con problemi di sdoppiamento della personalità, nel senso che travestito da donna diventa una bacchettona che si scandalizza a vedere due uomini che si baciano, e un drag king.
Ho scoperto l'esistenza dei drag king, che poi, a pensarci un attimo erano anche una cosa naturale - l'equivalente femminile delle drag queen, donne che si vestono, si truccano ( o no, a seconda) e si trasformano per cercare di assomigliare il piu possibile a uomini. Il drag king in questione, Hilda, o Jack per gli amici, era secondo me l'artista migliore su quel palcoscenico. Ha dato un'interpretazione fantastica di quello che sentiva, provava, pensava e avrebbe voluto fare incontrando la sua ex in compagnia di un'altra, e giuro che per quanto fosse graziosa, avesse una vocina dolce, e le si vedessero ancora le tette sotto al panciotto, tutto quello che potevo pensare era "ca**o, ma è un uomo!"
Un consiglio per tutti e tre i miei lettori: se passate per Londra, il locale si chiama Central Station ed è in una delle traverse di York Road, a sinistra all'uscita di King's Cross. Vale la pena. E la birra costa poco o niente.
Se la cosa fosse finita qui, sarebbe stata semplicemente una serata spassosa e niente altro. Invece è da venerdì sera che ripenso alla conclusione della scena di Hilda, quando, non sono sicuro di come, è finita a parlare di politica, affari internazionali e telegiornali. È una conclusione forte, che riporto più o meno a memoria (e traduco):
"...e le notizie si susseguono BANG e il telegiornale va avanti BANG e io cerco di mangiare BANG e ogni pochi secondi BANG al mondo qualcuno BANG viene ucciso BANG nel Darfur BANG o in Iraq BANG o in Cecenia BANG da un'arma prodotta in America BANG o in questo Paese BANG e non ce la faccio più BANG spegnete il televisore BANG"
e lì fa il gesto di spegnere il televisore e la scena si conclude. È forte, ti prende allo stomaco, pensare che mentre tu stai lì a ridere e bere birra della gente viene uccisa, uno per ogni BANG gridato, da qualche parte in Africa o in Medio Oriente o...
Come hai detto, scusa?
Un'arma prodotta in questo Paese o in America? In Iraq? In Darfur?
C'è una linea sottile fra l'essere tignoso e l'essere ossessivo-compulsivo, e io credo di averla superata nel '97. È da venerdì che ci penso, la cosa mi ha causato quello che chiamo un Douglas Adams moment, da un episodio che racconta in The Salmon of Doubt, con cui giustifica il passaggio dalla satira anti-tecnologica della prima Guida Galattica alla tecnofilia abbastanza più spinta dei romanzi di Dirk Gently, dei saggi e degli articoli sulle riviste di informatica. Douglas Adams smette ad un certo punto di prendere in giro gli scienziati e la scienza, ma perchè?C'è sempre un momento in cui l'amore finisce, che sia per una persona, per un'idea o per una causa, per quanto possa essere evidente solo quando ce lo si ri-racconta anni e e anni dopo l'evento: una piccola cosa, una parola sbagliata, una nota falsa, che ti dice che le cose non potranno mai più essere le stesse. Per me fu un comico di cabaret che fece quest'osservazione: "Questi scienziati, eh? Sono talmente stupidi! Sapete quelle scatole nere che mettono sugli aerei? Sapete che si suppone siano indistruttibili? Sono sempre l'unica cosa che non si fracassa? E allora perchè non fanno gli aerei dello stesso materiale?"
(traduzione mia, scadente come al solito, temo)
Il pubblico rise fragorosamente di quanto erano stupidi gli scienziati, sarebbero capaci di rimanere intrappolati in una busta di carta, ma io potei solo restar seduto e sentirmi a disagio. Ero io pedante a dirmi che la battuta non funzionava, che le scatole nere sono fatte di titanio e che se fai gli aerei in titanio invece che in alluminio, diventano tanto pesanti da non poter decollare? Cominciai a riesaminare la battuta da ogni punto di vista. [...Adams confessa di essere, pure lui, ossessivo-compulsivo...] Non c'era modo di analizzarla [...] che non facesse affidamento su una complicità fra comico e pubblico nel ridere assieme di qualcuno perchè ne sapeva più di loro. L'idea mi diede i brividi, e me ne dà ancora. [...] Cominciai a chiedermi quante delle battute che facevo io fossero ugualmente ignoranti
Ecco, venerdì sera ho avuto un'epifania simile. Stamattina, in un momento morto, sono andato a vedermi i dati del SIPRI, per essere sicuro di non essere io a basare le mie critiche sull'ignoranza, e quello che ho trovato, qui e qui (pdf), conferma quel che ho pensato pochi secondi dopo la fine della tirata. Fra il 1975 e il 2005, le armi giunte in Iraq venivano per il 54% da URSS/Russia, per il 13% dalla Francia, per il 12% dalla Cina, per il 6% dalla Cecoslovacchia, e scendendo abbastanza più giù nella tabella, per lo 0.59% dagli USA (e andando a vedere i dettagli, sono quasi solo aerei da trasporto) e per lo 0.18% dall'UK. Per il Sudan, il SIPRI riporta i dati dal 1995 al 2005, e USA e UK non compaiono affatto: le forniture arrivano da Russia, Cina, Polonia, Bielorussia, Ucraina e Kirgizistan. Dice, ma il SIPRI non riporta le armi leggere. OK. Andate in Sudan e trovatemi un solo M16 o L85. Ve li pago. Troverete solo Kalashnikov. Andate a cercare una M60, una M249 o una MAG, troverete PKM e RPK a strafottere.
Perchè era necessario chiudere un discorso interessante, anche intrigante (ed esilarante), con una bordata falsa e farcita di luoghi comuni? Perchè è necessario, per fare scandalo, che la colpa di un evento sia nostra? Perchè per accattivarsi la simpatia di un certo tipo di pubblico basta fare della propaganda, non importa se falsa, basta che sia antiamericana e antioccidentale? Perchè in un locale gay l'Impero del Male viene identificato con due Paesi che agli omosessuali riconoscono il diritto al matrimonio e, nel caso dell'UK, all'adozione, e l'unico accenno all'Iran, che gli omosessuali li impicca, è per augurarsi che resista all'assalto del suddetto Impero del Male?
Mi chiedo, c'erano cabarettisti ebrei a New York nel 1939 che si lamentavano del trattamento ricevuto in USA e imploravano Adolf Hitler di resistere all'imperialismo anglosassone?
Mi chiedo anche, come si curano i disturbi ossessivo-compulsivi?
[*]Non è una vera Miss Qualcosa Mondo. Quando siamo arrivati l'avevo scambiata per un travestito. Il che, a pensarci, è quasi appropriato.