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18 dicembre 2008

Stravolgimenti


Vengo a sapere che la corrente di destra di Rifondazione Democristiana ha sconfitto la corrente di sinistra dello stesso partito nelle elezioni abruzzesi.

Per motivi che in questo momento non mi sono chiari, questo fatto avrebbe grande rilevanza. Mah.

28 marzo 2008

Il politometro


Chiarito che quest'anno quasi sicuramente non voto, perchè tanto non val la pena, vorrei portare l'attenzione dei miei tre lettori sul Politometro di Repubblica, ennesimo political compass che cerca di posizionare il lettore in un quadro politico ormai diventato frattale, in base all'accordo, o meno, su un numero variabile di punti chiave comuni a tutti i programmi.

Dal momento che ricerche mediche dell'Università di Casalpusterlengo hanno provato incontrovertibilmente che la suspence è la quinta causa di morte, malattie e disastri aerei nel mondo, dopo la malaria, la tubercolosi, gli incidenti d'auto e il cotterello (strati alternati di carne di pecora anziana, foglie di bietola e fette di provolone stagionato, messi a bollire a fuoco lento per svariate ore; servire con pane di grano duro, vino primitivo e Idraulico Liquido), rivelo subito la mia posizione ai miei tre lettori:



Insomma, a parte il fatto che le posizioni sul grafico rispecchiano, mi pare, più delle necessità propagandistiche del PD che la realtà, a meno che non si creda veramente che Vartere Vertroni di Rifondazione Democristiana sia più progressista (più a sinistra) del Comandante Fausto, stupisce una cosa.

Diciamocelo, a voler essere generosi mi si può dare del liberal, certo non del marxista duro e puro. Se mi commuovo quando sento l'Internazionale, o quando vedo i filmati su Youtube delle esercitazioni dell'Armata Rossa, è per nostalgia di quando avevo la metà degli anni che ho, non per la speranza nel Sol dell'Avvenire; qui in UK, in simili test pre-elettorali, mi piazzo quasi sempre a mezza strada fra i New Labour e i Lib-Dem, lontano dalle ali estreme di Respect, SWP e compagnia bella. Come è possibile che in Italia mi piazzi su posizioni a sinistra della Sinistra Arcobaleno e di (risate) Sinistra Critica?

Il problema, sospetto, sta nel fatto che la realtà politica italiana ormai è ridotta ad una collezione di anomalie. Il programma dei partiti non viene deciso in base a idee e progetti, ma in base a convenienze di questo o quel padrino politico. Così una legge sui conflitti di interessi o una normativa antitrust degna di questo nome, colonne portanti del liberismo, diventano in Italia idee progressiste perchè capita che i conservatori, che dovrebbero farsene paladini, hanno un padrone che ne sarebbe personalmente danneggiato; una legge sulla fecondazione assistita analoga a quella che in UK è stata votata con entusiasmo anche dai Tories, o una sulla ricerca genetica come quella che in questo momento sta provocando la rivolta della sinistra laburista in concerto con i parlamentari cattolici, in Italia vengono osteggiate dai conservatori e appoggiate senza riserve dai progressisti (compresi quei Verdi che altrove parlano della stessa ricerca genetica nei toni con cui i predicatori americani descrivono l'aborto). Per cui, ad esempio proprio sulla ricerca genetica, sulla fecondazione assistita, sull'antitrust, sul conflitto di interessi, io risulto essere a sinistra dei neotrozkisti, quando in realtà sono loro ad aver assunto, più o meno per caso, posizioni liberal. Allo stesso modo, concetti tipicamente socialisti come la protezione della vita del cittadino, se necessario, anche da se stesso, a causa delle ingerenze della Chiesa Cattolica diventano cavallo di battaglia di una destra che si descrive come libertaria/liberale senza neanche sapere esattamente cosa il termine significhi - e così il testamento biologico, la libertà di eutanasia, la scelta della propria fine, diventa un'idea "di sinistra".

Certo sarebbe facile, a questo punto, decidere che è tutta colpa di Berlusconi: dopotutto è stata la sua azione a polarizzare in questa maniera assurda la politica italiana, è stato lui a creare il concetto di partito-azienda (e di azienda-partito), a rimescolare spudoratamente cosa pubblica e affari privati fino a riallineare la politica italiana sulla base di quel che gli conviene e quel che gli nuoce. Facile, dicevo, ma forse non completamente onesto: perchè molta altra gente gliel'ha lasciato fare, perchè le anomalie fanno comodo, perchè si possono sposare posizioni tutto sommato conservatrici e care a questo o quel gruppo di potere economico e dirsi ancora paladini del proletariato, perchè se la confusione è sufficiente, si può prendere qualunque idea, qualunque posizione politica faccia comodo in questo momento, e ammantarla senza timore di smentite nei colori che fanno più presa sugli istinti degli elettori - destra e sinistra, progressisti e conservatori, in Italia sono diventate parole prive di significato semantico e piene di connotati emotivi, fino a sprofondare nel ridicolo di presentarsi ad elezioni praticamente senza programmi (come un giornalista di, mi pare, Repubblica esortava Vartere a fare) perchè distraggono gli elettori. Non è importante cosa farà Vartere o cosa farà il Cavaliere Dimezzato, importa solo che uno sia di destra e uno di (ah ah) sinistra. Ciò che faranno diventerà di destra o di sinistra a seconda di chi sia a farlo.

Oddio, non è un caso unico, intendiamoci, ogni nazione ha le sue anomalie: qui la sinistra estrema fa costantemente l'occhiolino ai gruppi più conservatori fra cattolici e musulmani (tecnicamente minoranze oppresse), fino ad assumere occasionalmente posizioni antiabortiste o, come nel caso di George Galloway, rilasciare interviste pro-creazionismo e tuonare per l'espulsione immediata di immigrati e rifugiati quando questi provengono da nazioni supposte essere paradisi dei lavoratori in salsa teocratica o parafascista - Iran, Sudan, Siria, anche Iraq fino al 2003. Ma almeno qui il problema è generalmente confinato, con la possibile eccezione di "Red Ken" Livingstone, alle ali estreme, ai marxisti e trozkisti duri e puri che promuovono l'insegnamento del creazionismo nelle scuole, agli attivisti del BNP che organizzano ronde per pestare gli immigrati pakistani ma poi si convertono all'Islam e frequentano le moschee estremiste di Al-Muhajroun per via del comune antisemitismo.

Hat tip per il politometro: Uriel, via Ipazia

09 gennaio 2008

Di' qualcosa di sinistra!


Lo so che è solo una coincidenza, ma ti fa riflettere quando lo stesso giorno leggi le emerite stronzate di una forma di vita come la Binetti (centrosinistra) e poco dopo leggi questo sul blog di una persona decisamente di destra

14 luglio 2007

Se fossi di destra


Se fossi di destra, ma della destra peggiore, quella cattiva, razzista, quella destra che in America vota per Bush tappandosi il naso perchè è troppo liberal, ecco, se fossi uno di quelli, le mie idee/proposte in politica estera e interna sarebbero poche e precise - si legga quanto segue come la posizione di un generico cittadino occidentale, non necessariamente italiano o inglese o comunque vincolato a specificità nazionali:

1) Ritiro immediato di tutte le forze militari dalle missioni multinazionali di "pace" o di occupazione: Kosovo, Bosnia, Iraq, Afghanistan, Timor Est. Tutti a casa. Laddove possibile, promulgazione di leggi che vietino in futuro l'utilizzo di forze armate "nostre" per partecipazione a simili missioni. Una parte del denaro risparmiato andrebbe ad un fondo ONU dedicato a finanziare l'assunzione di responsabilità dell'ONU stessa per simili incombenze, sempre facendo uso di truppe di Paesi africani, del Pakistan, dell'Indonesia, di dove si vuole ma comunque non di Paesi occidentali, i quali potrebbero solo, al limite, fornire equipaggiamento e supporto logistico (meglio se con mezzi non militari - navi da carico, voli charter).

2) Eliminazione del programma di embedding dei giornalisti con le forze armate laddove si dovesse rendere necessario inviare truppe, ad esempio per autodifesa o per soccorrere cittadini del nostro Paese in pericolo all'estero. Creazione di un fondo straordinario per pagare immediatamente il riscatto di qualunque giornalista indipendente sequestrato, ed emissione di linee guida specifiche che vietino sempre e comunque l'uso della forza per la liberazione dei giornalisti, vincolando le autorità sul posto alla trattativa.

3) Cessazione immediata di ogni rapporto economico e politico con Israele

Questo per quanto riguarda la politica estera. Per la politica interna, invece:

4) Creazione immediata di scuole coraniche gestite autonomamente dalle comunita islamiche, almeno parzialmente finanziate dallo stato, e contestuale formalizzazione di un percorso educativo parallelo confacente alle specificità sociali e culturali della comunità migrante

5) Creazione di enclavi autonome autogestite, sottoposte laddove lo si reputasse giustificato a legislazione diversa da quella dello stato (p.es. Sharia)

6) Riconoscimento e valorizzazione della diversità politico/culturale delle comunità migranti e del loro diritto a scegliere autonomamente i propri rappresentanti.

Il programma qui sopra avrebbe il non indifferente vantaggio di essere, secondo il pensiero corrente, di gran lunga più di sinistra di quello di qualunque governo di sinistra potrà mai affermarsi in Europa (non parliamo poi degli USA), e si meriterebbe il plauso di tutte le figure-simbolo del pacifismo antagonista, da Cindy Sheehan ad Andrew Murray, dai gentiluomini del Campo Antimperialista all'Islamic Human Rights Conference; spaccherebbe a metà qualunque opposizione democratica/laburista/socialista (a seconda della nazione) e al contempo potrebbe essere facilmente spiegata all'elettorato di destra in termini che questo non avrebbe grandi difficoltà a capire (con la possibile eccezione dell'Italia, ma forse sono io che sono prevenuto; probabilmente pure qui da qualche parte uno stuolo di idioti elegge l'equivalente di Storace).

1) Come dicevano i conservatives vittoriani, la vita di diecimila sand niggers non vale quella di un solo soldato bianco; e come spiegato eloquentemente da Richard Littlejohn già nel 1994, se la tribù Mbongo vuole sterminare la tribù Mbingo, è interamente un loro problema. Quale preciso interesse (inteso come interesse economico o politico) dell'Europa viene protetto nell'impedire un'altra decina di Srebrenica? Quale sarebbe l'impatto negativo dello sterminio degli albanesi in Kosovo, a parte ridurre il numero di quelli che potrebbero saltare su un peschereccio e rimpinguare le fila della criminalità albanese in Puglia?
Rimane l'Iraq, e rimane il problema degli Stati come l'Afghanistan che ospitano il terrorismo; ma si tratta di un falso problema. Il petrolio iracheno è stato venduto col contagocce per 12 anni, e anche adesso gli oleodotti iracheni sembrano avere problemi di prostata per via dell'enorme numero di attacchi e sabotaggi. Andarsene dall'Iraq, abbandonarlo alla guerra civile e rimanere senza approvvigionamenti di petrolio dall'Iraq per due-tre anni non sarebbe una tragedia, anzi, una volta accettata questa realtà e messo in cantiere qualche programma di reale risparmio energetico (e magari rimesso in gioco il nucleare), le cose potrebbero persino migliorare. Una contrazione delle disponibilità di petrolio danneggerebbe a breve termine le economie occidentali, ma danneggerebbe di gran lunga di più la Cina, che come efficienza energetica è in molti settori a livelli che noi ci siamo lasciati indietro negli anni '50. Fra due-tre anni, poi, quando i due terzi circa della popolazione irachena avranno finito di sgozzare il restante terzo, ed avranno nel frattempo obliterato completamente le proprie infrastrutture, i superstiti saranno ben felici di vendere al primo che passa il loro petrolio al conveniente tasso di scambio del contenuto di tre-quattro petroliere per una cisterna di latte rancido o due scatole di antibiotici scaduti.
Quanto all'Afghanistan, ancora, cosa ci guadagnamo a restare? I campi di Al Qaeda sono stati distrutti, ridando il Paese ai Talebani si otterrebbe il duplice vantaggio di stabilizzare il Pakistan e di far scannare in piazza le femministe afghane che vanno a Democracy Now a chiedere il ritiro immediato degli occidentali perchè impediscono una trattativa democratica con i Talebani. Mi rendo conto che questo secondo punto non costituisce esattamente un vantaggio per l'Occidente, ma vuoi mettere lo spasso quando Amy Goodman cercherà di dipingerla come una vittoria per le forze progressiste? Dice, ma che succede se l'Afghanistan ricomincia a ospitare terroristi? Semplice: ogni volta che un attentato terroristico contro bersagli occidentali è in qualche vaga maniera riconducibile ad un villaggio, un campo di addestramento, un pollaio in Afgthanistan, si va su con un comodo B-1 e si caramella l'intera regione col napalm. Dice ancora, e se poi un giornalista va lì e scatta duemila foto strappacore del bambino arrostito dal napalm e della madre in lacrime? Che poi si sa, nel caso mancassero bambini ne può sempre arrostire uno lui, vedi il pellicano pucciato nel petrolio, o inquadrarne uno morto di morte naturale, vedi il fosforo bianco di Falluja o la distruzione di Bint Jbail. E per la soluzione, invero semplice, di questo problema rimando i miei lettori ed elettori al punto 2.

2) In Iraq e Afghanistan, quasi tutti gli scandali scoppiati finora sono stati fatti scoppiare da giornalisti embedded: i bombardamenti sui civili, le famiglie massacrate ai posti di blocco, il ferito ucciso nella moschea mentre cercava di arrendersi. L'unico scandalo che non sia stato fatto scoppiare da giornalisti embedded è quello di Abu Ghraib, che è stato fatto scoppiare dal Pentagono. Persino per la bufala del fosforo bianco a Falluja RaiNews ha dovuto ricorrere a riprese fatte da giornalisti embedded. I giornalisti embedded sono, dopo la regola del don't ask, don't tell, il più grande atto di autolesionismo mai perpetrato dalle forze armate USA/NATO. È divertente notare come la maggior parte dei giornalisti "indipendenti", ossia non-embedded, guardino con severo disprezzo, dalla terrazza del loro albergo a Dubai, al lavoro dei loro colleghi con elmetto e giubbotto antiproiettili sulla linea del fuoco. Dunque, per evitare il rischio che qualche immagine arrivi sulle prime pagine dei giornali occidentali, è sufficiente cancellare il programma di embedding - iniziativa che verrà salutata con applausi e grida di gioia da tutti i media progressisti, e dunque passerà senza opposizione. Quanto ai pochi giornalisti non-embedded che avessero voglia di farsi un giro in zona di guerra, la seconda parte della mia proposta risolve in via definitiva il problema - facendo esattamente ciò che loro vogliono, ossia pagando il riscatto in caso di rapimento senza assolutamente rischiare un'azione di forza. Immaginatevi un attimo, cari lettori/elettori, cosa succederebbe se si andasse in Afghanistan, Iraq, Libano, Gaza, a dire: "Guardate, questi sono i giornalisti occidentali, e queste qui sono le valigie di soldi che vi diamo se li rapite, e croce sul cuore, che possa morire, non vi torciamo un capello, anzi, se qualcuno cerca di liberarli con la forza noi lo sbattiamo in galera. Dunque non vi preoccupate, se li rapite i soldi sono già qui pronti". Tempo tre settimane e non c'è un giornalista a piede libero in tutta la regione. Ci saranno probabilmente famiglie che manderanno i figli a scuola di giornalismo per poterli rapire quando tornano.

3) Affanculo Israele. Affanculo soprattutto i progressisti di Israele, i kibbutzim pacifisti, le università, i giornalisti, quelli che rompono le palle alle forze armate e ai coloni. Tutti sotto boicottaggio. Tanto le armi si comprano e si vendono lo stesso triangolando con le isole Tonga. E visto che i giornalisti si son levati dalle palle (vedi sopra), si può anche risparmiare un po', che l'aviazione non ha più bisogno di bombe a guida laser quando per beccare un capocosca di Hamas può spianare un quartiere senza che giornalisti rompicoglioni vadano a curiosare fra le macerie.

Per la politica interna la questione è ancora più semplice.

4) Ma che, volete davvero manda' a scuola negri e musulmani? Ma siete scemi? E se questi poi si laureano e ve li ritrovate come medici di famiglia o (orrore) capufficio? Nah, non se ne parla. La scuola è per i bianchi. Gli altri, a imparare a memoria il Corano, e poi gli si dà un bel certificato che dice che hanno completato i loro studi col massimo profitto e sanno a memoria tutto il Corano, e buon pro gli faccia. Col vantaggio non secondario che quando si mettono a fare bombe, non conoscono l'aritmetica, non parliamo poi della chimica, e fanno figure da incommensurabili coglioni.

5) Non ce li vorrete mica avere come vicini di casa, no? Li si chiude tutti da una parte, e si facciano le loro leggi da bingobongo, se vogliono venire fra i bianchi devono avere le carte in regola (controfirmate non dal prefetto ma dall'imam/capovillaggio/rappresentante della comunità: che pure lui ha tutto l'interesse a che non si facciano venire idee in testa andando in giro dove non gli compete). Buoni lì e attenti a non farvi contaminare dal capitalismo o dal materialismo occidentale, mi raccomando.

6) Ma allora siete scemi davvero, li volete far votare? Ma per favore, la democrazia è per i bianchi. Quelli là si scelgono, o qualcuno sceglie per loro, dei rappresentanti della comunità, tre-quattro mangiapane a ufo che vanno in televisione e fanno la bella vita. Avete presente quanto costa far fare la bella vita a tre-quattro scrocconi e ai loro "grandi elettori", confrontato con quanto costerebbe riconoscere diritti a tutti quanti? Non c'è storia. E poi la democrazia, l'ho detto, è per i bianchi. Oh pardon, compagno, non credevo stessi ascoltando, volevo dire che la democrazia rappresentativa è tutto sommato un'invenzione occidentale e volerne imporre le procedure a chi viene da culture radicalmente diverse sarebbe un atto di indicibile arroganza e violenza. La democrazia è un processo in divenire, è un percorso di maturazione culturale, non può essere imposta a chi non è pronto.

Se fossi di destra, eh. Per fortuna noi di sinistra non ce le sognamo neanche, uscite del genere.

11 giugno 2007

Gustavo Belva


La politica è, fra le altre cose, l'arte del mettere d'accordo la gente. In base a questa premessa, non si può non definire Gustavo Selva un grande della politica: riesce a mettere d'accordo me, Maedhros, Giovanni Russo Spena e Il Giornale, almeno sul fatto che è un emerito stronzo.

Mica facile.

Hat tip: Maedhros

(posso dirlo? Qui, la sua carriera politica sarebbe finita. David Blunkett s'è dovuto dimettere da ministro perchè una volta ha fatto accompagnare a casa la ragazza dall'auto blu)

31 maggio 2007

L'inatteso, a destra


Sarò onesto: credevo che la destra liberale e laica non avesse diritto di cittadinanza in Italia; Cantor e Grendel mi smentiscono. Una volta di più, la prova che sottovalutare gli avversari è raramente una buona idea.

Oh, nel caso andassero definitivamente al potere i mullah del Vaticano, informo entrambi che un po' di posto nella stanza degli ospiti c'è sempre.

30 maggio 2007

C'è chi sta peggio


Impegno solenne: il prossimo conoscente di destra che mi rompe l'anima con "ma come fate voi ad avere a sinistra gente come..." Casarini, Agnoletto, Turigliatto & compagnia bella, mi stampo questo video qui frame per frame, lo rilego in marmo di Carrara e glielo do in testa finchè smette di muoversi.

Hat tip: Cantor

29 maggio 2007

Catastrofe, disastro, morte e distruzione


Fate scorta di viveri, chiudetevi in casa, mettete la cintura di castità alle figlie, compratevi un rifugio antiatomico, il mondo si sta ribaltando, la civiltà sta per finire, cani e gatti stanno andando a vivere insieme...

Come, che è successo? Ma li leggete i giornali?

È successa una cosa inaudita, imprevedibile, disastrosa, catastrofica: come ogni caxxo di volta dai tempi di Pericle a oggi, l'opposizione ha vinto le amministrative.

Penitenziagite! È l'inizio della fine!

07 aprile 2007

Buona pasqua un caxxo

Questo doveva essere un pacato post di risposta a Maedhros, al commento che mi ha lasciato a proposito di Anno Zero, sulle questioni dei diritti e dell'immigrazione, e incidentalmente sul metodo Di Bella.

Il post, per cause indipendenti dalla nostra volontà, è stato rimandato, spero a domani o al massimo a martedì.

Dice, perchè? Perchè era un paio di giorni che non leggevo giornali italiani, per cui questa cosa qui mi è arrivata fra capo e collo come una sorpresa. Come mi capita sempre in questi casi, ho cancellato il post che stavo abbozzando e ne ho scritto uno pieno di improperi, insulti e auguri di forca e impalamento per una serie di personaggi. Poi, fortunatamente, ho cancellato pure quello.

C'è ben poco che potrei aggiungere a quello che ha scritto Restodelmondo qui in particolare su questo episodio, e qui in generale per un'opinione sulle cose italiane. Posso solo dire che tutto sommato mi sento più garantito qui dalla destra di Sayeeda Warsi e Michael Portillo che in Italia dalla sinistra della Binetti e della Bindi. E c'è di peggio: mi sento più garantito come ateo in quella che è tecnicamente una teocrazia, in cui il capo dello Stato è anche capo della Chiesa di Stato e "Defender of the Faith", che nella laica Repubblica Italiana.

Se ho quasi convinto Maedhros a votare Lega alle prossime elezioni, Rosy Bindi m'ha quasi convinto a votare Tory. Anche questa, dopotutto, è una exit strategy.

21 novembre 2005

Io non riesco piu' a vedere la differenza

Dice che sono diventato di destra (dice chi? Mia moglie, tanto per cominciare). Puo' pure essere, eh, pare che la crisi di mezz'eta' faccia anche di questi effetti e io ci sto piu' o meno arrivando, mi manca solo di comprare una macchina sportiva rossa e scappare ai caraibi con la cameriera ventenne del pub.

Insomma, dice che sto diventando di destra, ma il mio vero problema non e' quello - e' che passato un certo limite, io non riesco piu' a vedere la differenza fra destra e sinistra.
Un esempio? Oggi fa circa due anni che credevo che John Kleeves fosse di sinistra, e quasi esattamente quattro anni che leggo osanna a merde antropomorfe del calibro di Maurizio Blondet su siti del calibro di Indymedia Italia e Informationguerrilla. Leggo comunicati del Campo Antimperialista pubblicati sul "Resto del Siclo", che e', per chi e' abbastanza fortunato da non saperlo, "una rivista divenuta trimestrale dedicata al revisionismo delle guerre mondiali, delle odierne guerre coloniali in Afghanistan, in Iraq e in Palestina, ed anche delle guerre future preparate dai pazzi della Casa Bianca", pubblicata da "AAARGH, Associazione degli Anziani Amatori dei Racconti di Guerra e (H)Olocausto: il revisionismo olocaustico in italiano". Rivista che pubblica, appunto, comunicati del Campo Antimperialista, articoli di Giulietto Chiesa, John Kleeves, Maurizio Blondet, del "compagno Cobra Jihad" (da Comedonchisciotte), di John Pilger dell'Independent e naturalmente di Robert Faurisson. Date un'occhiata al numero 18 e ditemi se si riesce a distinguere la differenza da Indymedia o Uruknet (soprattutto le parti di Fulvio Grimaldi e di/su George Galloway).

I discorsi che leggo su vho.org e su uruknet.info sono praticamente gli stessi; le argomentazioni sono identiche; l'antisemitismo mascherato da antisionismo e' praticamente uguale; l'orrore per la democrazia laica e liberale e' esattamente lo stesso, entrambe le parti la identificano come unica fonte di ogni male nel mondo, gli uni per convinzione mistico/idealistica, gli altri in base ad astrusi e generalmente autoreferenziali ragionamenti pseudoeconomici e teorie cospirazioniste.

E non si tratta solo dell'Iraq: era lo stesso in Kosovo, e in Bosnia, dove da una parte, se intervenivano gli americani e la NATO non potevano che essere i cattivi della situazione, e dall'altra, chiunque intervenisse a fermare un massacro di musulmani e/o albanesi non poteva che essere, di nuovo, un agente del Male - e cosi' nazisti e "antimperialisti" facevano a gara a inventarsi incredibili cospirazioni in cui ponti aerei della CIA trasportavano mujahideen e Talebani dall'Afghanistan alla Bosnia e al Kosovo, col risultato che leghisti e rifondaroli si trovavano fianco a fianco a protestare "contro la guerra" e a negare la pulizia etnica.

Sara' una mia impressione, ma io tutta 'sta differenza veramente non ce la vedo. Adesso che pure la teocrazia e' diventata di sinistra, a giudicare dalle sviolinate per Ahmadinejad e i suoi degni compari, mi rimane solo la speranza di crepare di vecchiaia prima di leggere una difesa di Faurisson o Irving su Liberazione.

09 novembre 2005

Fine di un'epoca (per me)

Per sette o otto anni, ogni mattina, col caffe' (da quando ho smesso di fumare, col te'), ho seguito invariabilmente il rituale di far partire il newsreader e leggermi it.politica. Non era facile star dietro a un newsgroup da 500-1000 e piu' messaggi al giorno, non era facile, in mezzo ad una vera e propria corte dei miracoli, pescare i 20-30 messaggi interessanti di ogni giorno; pero' non mancavo mai di farlo. A volte mi sono incazzato seriamente, a volte ho perso la pazienza con gente che, tutto sommato, non lo meritava, a volte, spesso, ho sopravvalutato gente a cui, in tutta onesta', sarebbe pericoloso persino affidare l'alimentazione del gatto per un weekend. Adesso basta. Chiuso. Ho raggiunto il limite, e non leggero' piu' it.politica for the foreseeable future, come si dice qui. Che poi magari fra tre-quattro anni mi torna il pallino e ricomincio, io ho problemi a dire cosa mangero' domani a pranzo, figuriamoci; ma per un tempo che mi aspetto lungo, non tornero' in quel letamaio.

Molto tempo fa ho promesso a me stesso che non avrei mai votato per una parte politica i cui militanti alimentavano i miei complessi di superiorita'. Dopo tutti questi anni di frequentazione di it.politica, m'e' rimasto da votare solo il Partito Comunista d'Italia (Marxista-Leninista), e solo perche' a) nessuno dei suoi 4 attivisti scrive su it.politica e b) non si presenta comunque alle elezioni.

Intendiamoci, ci sono li' in mezzo (poche) persone che rispetto, che ho il sospetto che rimangano a confondersi con la feccia in nome di una sorta di "fedelta' di parte" che non riesco proprio a condividere, oppure perche' semplicemente hanno posizioni politiche un pochino piu' estreme (o meno moderate, poi dipende dai punti di vista) delle mie. Il resto e', francamente, feccia: da quelli che giustificano gli attentati contro i civili in Europa o in Israele perche', a quanto pare, per gli occidentali vale il principio di responsabilita' collettiva, a quelli che festeggiano per le Torri Gemelle; da quelli che Ahmadinejad e' stato frainteso dal complotto internazionale dei media (dove l'ho gia' sentita questa?) al fatto che voler "cancellare Israele" non e' una cosa cosi' terribile, perche' si tratta di antisionismo (che e' bene), non di antisemitismo (che e' male) - e io ingenuo che credevo che voler ammazzare cinque milioni di persone comunque non e' bello, quali che siano le premesse ideologiche; da quelli che Bertinotti ha detto che l'obiettivo e' cancellare la proprieta' privata, ma non e' lui un colossale minchione, sono gli italiani bestie ignoranti che non hanno capito le implicazioni a lungo termine di questa politica e il significato preciso dell'affermazione, che si riferiva ovviamente alla proprieta' privata dei mezzi di produzione (come se, pure quella... vabbe', lasciamo stare), a quelli che gli si chiede "ma la sinistra, come risponde al timore che Prodi venga un'altra volta estromesso dopo 6 mesi da un'azione di Bertinotti?" e rispondono "ma magari a Cristo". Ecco, tutta questa gente, e uso il termine nell'accezione piu' generosa possibile, stava alimentando i miei complessi di superiorita' in maniera allarmante, al punto che ormai non partecipavo piu' alle discussioni perche' l'unica domanda che mi veniva da fare, in generale ad ambo le parti, era da quanto tempo non si contavano i cromosomi, e se erano proprio sicuri di averne 46 ciascuno e non fra tutti loro.