12 giugno 2006

Binario 4


Una risposta di Norman Geras a critiche presentate dai blogger di Socialism In an Age of Waiting, e la spiegazione di un'apparente contraddizione nel testo dell'Euston Manifesto.


Come altri sostenitori del manifesto di Euston, sono felice del 'modo amichevole e costruttivo' in cui i bloggers noti come SIAW hanno commentato il documento, pur non ritenendo di poterlo firmare. Sollevano un certo numero di obiezioni, e qui vorrei rispondere ad una. E' nel paragrafo 1 del documento - anche i punti 2 e 3 non se ne distanziano molto. I SIAW scrivono:

O il gruppo di Euston "sta tracciando una linea di demarcazione fra quelle forze della sinistra che rimangono allineare ai propri valori autentici e quelle correnti che ultimamente si sono rivelate un po' troppo flessibili su questi stessi valori" - il che certamente implica che il gruppo in se' sia parte della sinistra - o sta intraprendendo "un riallineamento dell'opinione progressista e democratica", "facendo causa comune con gli autentici democratici, siano essi socialisti o no" ed "estendendo il proprio appello oltre la sinistra socialista, fino ai liberali egalitari e chiunque altro il cui impegno democratico sia inequivocabile". Non può fare coerentemente ed efficacemente entrambe le cose.

La prima cosa da dire su questo e' che se c'e' una contraddizione fra i due obiettivi del Manifesto che i SIAW mettono in evidenza, non è perché il gruppo del manifesto di Euston vi e' caduto accidentalmente; non e' una svista o un incidente. E' una contraddizione deliberata e voluta, un punto di vista concordato nella nostra prima riunione e riaffermato nell'ultima, prima che presentassimo al pubblico il documento. Proprio a riflettere questa genesi, la cosa e' dichiarata nel primo paragrafo. Per dirla semplicemente, il manifesto non e' e non e' stato inteso come un manifesto specificamente 'socialista' nel significato del termine che i SIAW sarebbero disposti ad approvare (da qui il 'lasciare aperta' la questione delle forme economiche, affermazione che criticano nel punto 3); d'altra parte, il manifesto era inteso come un documento che un socialista potesse sottoscrivere assieme ad altri non appartenenti allo stesso schieramento ma con cui potesse essere possibile trovare un terreno comune. Ripeto, tutto cio' era deliberato ed intenzionale, e non ho neanche bisogno di specificare che parlo a titolo personale, dal momento che, anche se ci sono state fra gli Eustonians differenze di opinione sull'enfasi da dare alla cosa, tutto questo e' stato esplicitamente discusso e deciso. Se e' un'incoerenza quindi, si tratta di un'incoerenza formalmente decisa.

Vorrei pero' anzitutto vedere degli argomenti a riprova del fatto che sia un'incoerenza, e non mi sembra che ce ne siano nella critica dei SIAW. E' facile vedere che i socialisti che sono democratici condividono valori importanti con i democratici che non sono socialisti. Inoltre, i socialisti che pensano che il liberalismo contenga delle risorse, intellettuali e di processo, il cui valore alcune correnti all'interno della tradizione socialista hanno sempre apprezzato solo in parte o per nulla, possono condividere la propria posizione su determinate questioni con i liberali mai persuasi dai modelli economici socialisti. Ci sono liberali egalitari e non egalitari, dunque esiste la possibilita' di condividere con una parte del pensiero liberale i valori dell'uguaglianza attraverso la linea di demarcazione, anche se il significato stesso di uguaglianza sara' inevitabilmente argomento di ulteriore discussione. E ci sono tutti i generi di questioni - razzismo, sessismo, l'atteggiamento nei confronti della liberta' di espressione e della censura, questioni ambientali e cosi' via - dove chi e' socialista e i liberali o i radicali che non lo sono possono avere posizioni comuni o vicine. Non e' affatto dimostrato a priori che e' incoerente per i socialisti voler fare causa comune con i democratici, i liberali ed altri, ed allo stesso tempo volersi differenziare da chi, a sinistra, mostra poco impegno nella difesa dei valori liberali e democratici.

I SIAW stessi ammettono 'la collaborazione occasionale e provvisoria con i non-socialisti su questioni specifiche'. Ma questo sembra essere per loro, implicitamente, il limite di cio' che e' accettabile, o almeno non pericoloso politicamente. Direi per quanto mi riguarda che dall'11 settembre 2001 non si tratta piu' di questioni specifiche, ne' di qualcosa di occasionale. Attraverso una vasto spettro di questioni politiche oggi estremamente importanti ? questioni che hanno a che fare con la guerra e la pace, con gli interventi umanitari, col terrorismo e la lotta al terrorismo, col ruolo dell'America nel mondo, con l'indulgenza a sinistra verso regimi e pratiche verso cui nessuna indulgenza dovrebbe essere permessa - vi è la base per una lotta comune che unisca una parte della sinistra a chi di sinistra non e', e la divida da altri che di sinistra si dicono. Diro' anche - e qui non sostengo di parlare per altri - che se devo scegliere fra un liberale che sia democratico ma non socialista e un socialista che difende posizioni illiberali ed ha un tenue, o peggio che tenue, legame con la democrazia, staro' dalla parte del primo. Ogni volta.

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

eugenio,
mi sembra che in Italia il Manifesto non abbia avuto molta pubblicità, sbaglio?

per una volta voglio far il "ruffiano", vedi questi:
http://www.liberalsocialisti.org/

forse potranno esserci convergenze; sono facili da contattare e non sono con Prodi quindi possono accettare campagne di nicchia.


saluti

p.s.
se fossi in te comincerei a postare del manifesto nel gruppo di socialdemocrazia che ti ho segnalato... magari chissà (ma può darsi anche di no)

Anonimo ha detto...

Ho scoperto l'Euston Manifesto attraverso il tuo blog, e ti ringrazio sia per questo che per i "binari", vai avanti così. Ho scritto del Manifesto sul mio blog, se ti va fai un salto.

Eugenio Mastroviti ha detto...

Grazie del suggermineto, Filomeno. Per ora e' presto per interessare organizzazioni politiche italiane al Manifesto, ma mi piacerebbe lanciarlo come provocazione nel gruppo di Yahoo, per vedere cosa ne viene fuori

Emanuele: ho letto il tuo blog, mi sembra molto interessante e l'ho messo fra i miei link. Son contento che a qualcuno i binari interessino, mi stava venendo qualche dubbio