E Dio creo' le grandi balene
L'International Whaling Commission ha appena votato, 33 a 32, una risoluzione che annulla la moratoria, firmata nel 1986, sulla caccia alle balene. La risoluzione, proposta dalla delegazione giapponese, identifica nelle balene (e non nella pesca intensiva praticata dal Giappone, per esempio) la causa del crollo delle risorse ittiche ed auspica una ripresa della caccia alle balene per ristabilire l'equilibrio.
Per fortuna la moratoria deve essere respinta con il 75% dei voti, e quindi una maggioranza di 33 a 32 e' solo una vittoria simbolica per il Giappone; ma la delegazione giapponese fa bene a cantar vittoria, perche' la vittoria di oggi mostra la strada per il futuro.
Nel 1986, Giappone, Norvegia e Islanda erano praticamente gli unici Paesi favorevoli a proseguire la caccia alle balene; a tutti gli effetti, lo sono ancora. Da dove viene, dunque, quella maggioranza di 33 Paesi?
Viene dal fatto che negli ultimi 20 anni c'e' stato un costante afflusso di nuovi membri nell'IWC. In generale Paesi molto poveri, come Tuvalu, Kiribati e Nauru, a volte dipendenti dalla pesca, a volte no, a volte addirittura senza sbocco sul mare, come il Mali e la Mongolia. Tutti Paesi a cui il Giappone ha promesso aiuti sproporzionati alle loro necessita', un milione di dollari a Tuvalu, una cifra parecchio superiore al suo PIL, circa altrettanti a Kiribati, concessioni economiche e commerciali non meglio definite alla Mongolia, tanto per citare qualcuno, inviti ufficiali a visitare Tokio, per i capi di Stato di una ventina di nazioni centroamericane e caraibiche e le loro famiglie, amici e conoscenti, tutto spesato. 21 Paesi sono entrati a far parte della IWC negli ultimi 10 anni, tutti poverissimi, molti senza alcun legame o interesse pro o contro la caccia alle balene, e tutti hanno votato col Giappone qualunque cosa proponesse in commissione.
Il problema in questi casi e' lo stesso che si e' presentato un paio d'anni fa con l'Islanda: un boicottaggio a tappeto non funziona. In Islanda, ad essere colpita dal boicottaggio e' stata essenzialmente l'industria del turismo, ossia il settore che maggiormente si e' opposto alla caccia alle balene - e questo non ha fatto che fornire ulteriori argomenti alla fazione pro-caccia.
In Giappone, il 13% della popolazione mangia carne di balena. Colpire con un boicottaggio l'economia giapponese significa colpire intere fasce della popolazione che probabilmente non c'entrano nulla con la caccia. Greenpeace presenta invece una proposta interessante di boicottaggio mirato in questo articolo, forte dell'esperienza dello scorso anno.
Cerchero' di postare altre informazioni appena riesco a trovarle.
1 commento:
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From: Domenico Schi,etti
To: carabinieri@carabinieri.it ; urp.mi@poliziadistato.it
Sent: Monday, November 19, 2007 8:26 PM
Subject: Re: OGGETTO: DENUNCIA SETTA DEGLI INGEGNERI SCIENTISTI
CARISSIMI
Sfruttando lo stesso principio per cui le balene riescono ad immergersi sino a 900 metri e poi risalire, lo stesso identico che usano le foche monache per immergersi fino a 1400, si può ottenere free energy
infatti in discesa il peso del corpo della balena comprime l'aria trattenuta nei polmoni così il peso specifico è maggiore di quello dell'acqua e la balena va a fondo
In risalita l'aria viene tenuta sopra il corpo, quindi non è schiacciata dal peso, e aumenta il suo volume diminuendo il peso specifico della balena che torna a galla
a questo link un disegno
100-milioni-di-tonnellate.blogspot.com/2007/11/moto-perpetuo-motore-di-schietti.html
PER LA MILIONESIMA VOLTA VI COMUNICO ANCHE CHE HO INVENTATO UN METODO PER FARE ACQUA POTABILE CON LA SERPENTINA AL PREZZO DI 0,002 AL LITRO ANCHE IN MEZZO AL DESERTO DEL SAHARA
Non posso frequentare da anni i miei amici, devo vivere in povertà assoluta in semiclandestinità, mi hanno usurpato decine di mie idee vendendo centinaia di milioni di prodotti derivati dalle mie idee.
Il mondo è dominato da alcune gang che fanno il bello e il cattivo tempo su scala globale.
Vi ricordo anche che ormai da anni ho confutato la legge di Boyle - Mariotte dimostrando che tutto quello che viene insegnato nelle scuole e nelle università scientifiche è falso e quindi che la setta degli ingegneri scientisti manipola la verità per ottenere decine di miliardi di euro di finanziamenti pubblici.
Vi prego di intervenire, di iniziare le perquisizioni nelle università, nelle sedi dei media, e di diffondere la notizia che non esiste nessun problema energetico, ma che si tratta di un complotto globale.
Domenico Schie,tti
100-milioni-di-tonnellate.blogspot.com/
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