30 giugno 2008

I discorsi di mio zio


Pare brutto, in effetti, segnalare un blog che tutto sommato mi piace solo quando scrive quella che è a mio modesto parere una minchiata, ma tant'è.

È un pezzo che leggo il blog di Chinaski, e in generale lo trovo esilarante; per questo mi ha colpito non poco il suo ultimo post, quello in cui dice, fondamentalmente, che a lui fotte poco o niente di tutto quello che si trova a distanza maggiore di un tiro di sasso o di una vacanza organizzata dal suo culo. È, diciamo, un atteggiamento comune a molti, di solito dettato dall'ignoranza - e Chinaski, da bravo laureato in filosofia, non riconoscerebbe un attrattore caotico se saltasse fuori dalla cuffietta del call-center e gli azzannasse il naso, quindi per lui "più lontano del più lungo viaggio in aereo che posso fare prima di diventare matto per via del divieto di fumare" equivale a "inesistente".

Non è, diciamo, un discorso particolarmente originale: è anzi un discorso comune quando da un lato la razionalità fa piazza pulita delle nostre aspirazioni alla vita eterna, e dall'altro le pressioni della sovrappopolazione (trasformate in sovrastruttura, cultura, ideologia mainstream, chiamatele un po' come volete) mettono a tacere le pulsioni da gene egoista che ci imporrebbero di preoccuparci del futuro dei nostri discendenti. Becerizzati, questi discorsi diventano quelli che mio zio, per dire, ha sempre fatto: a me che me ne fotte dell'Amazzonia/del Polo Nord? Io mica ci vado e non conosco nessuno che ci abita; il riscaldamento globale arriverà quando sarò morto, e anche se arriva prima, io vivo in collina e i baresi mi stanno pure sul caxxo. Si estinguono i lupi/gli orsi? Speriamo che mi ci possa fare un cappotto prima che spariscano tutti.

Però, se proprio devo dirla tutta, almeno mio zio ha le attenuanti generiche: per tutta la vita è stato gerarca alla FIAT, è fascio e s'è sempre fatto un vanto di girare armato. Chinaski che scusa ha?

27 giugno 2008

Disguise


"I've always said the Labour Party is just a Communist Party in disguise"

"Well it's a fucking good disguise!"

Dall'impagabile If you like it so much, why don't you go live there?

26 giugno 2008

Una politica estera cazzuta


Sono sicuro che in questo momento Robert Mugabe e i suoi sgherri stanno cominciando a rendersi conto che non hanno futuro, che il cerchio comincia a stringerglisi intorno, che le misure, forse estreme ma ormai inevitabili, che il governo britannico, in accordo con l'ONU e con i governi dei Paesi africani, sta prendendo non gli lasciano scampo. In un'escalation che non mancherà di scandalizzare i fautori della trattativa, i punti salienti dell'offensiva anti-Mugabe sono chiari ed evidenti:

  • A Mugabe e ai suoi accoliti è divenuto impossibile viaggiare in Europa (tranne che con passaporto diplomatico). La signora Mugabe si può scordare lo shopping a Regent Street o in via Condotti se il marito non le rinnova i documenti e l'immunità.
  • A cena con la regina Elisabetta, Nelson Mandela ha quasi apertamente dato dello stronzo a Mugabe stesso.
  • British Airways ha sospeso i suoi voli verso lo Zimbabwe: voglio vedere come faranno, adesso, ad usare le miglia che hanno accumulato sulla carta di credito del governo
  • In una misura estrema che non ha mancato di sorprendere le cancellerie di mezzo mondo, la nazionale di cricket dello Zimbabwe non è stata invitata a giocare in Inghilterra il prossimo anno, e potrebbe addirittura essere esclusa dai prossimi mondiali (sebbene quest'ultima misura, giudicata eccessiva, potrebbe essere bloccata in Consiglio di Sicurezza dal veto di Russia e Cina)
I massacri, i pestaggi, le intimidazioni e le predazioni hanno i giorni contati, e sebbene a occidente molti si interroghino su quale potrà essere il futuro dei bambini dello Zimbabwe, sicuramente i più colpiti da queste aspre misure, i governi non hanno dubbi: si tratta di un passo doloroso ma necessario per fermare la strage e ristabilire la democrazia in quel martoriato Paese.

25 giugno 2008

Anousics


Un bell'articolo di AC Grayling, uno dei principali filosofi inglesi viventi, sull'assurdità di affidare le scuole pubbliche in gestione a dei signori che credono nei fantasmi, nel ritorno dei morti viventi, negli amici immaginari e  nel cannibalismo rituale.

23 giugno 2008

Gattuso è vivo e lotta insieme a noi

Leggo che il compagno Gattuso ha dichiarato tempo fa che certe usanze e certe leggi non si possono imporre ad una popolazione a cui sono estranee per tradizioni, cultura e religione, che non si può far violenza ad un popolo e alla sua cultura introducendo più o meno a forza certi stravolgimenti dell'ordine sociale per la semplice ragione che fanno così in Nordeuropa o in (bleah) America.

Qualcuno mi spiega perchè

a) se si parla della democrazia e dei diritti umani per gli albanegri in Iran/Afghanistan/Pakistan/Sarcazzistan, quanto sopra è sacrosanto, mentre

b) se si parla del matrimonio omosessuale in Italia, quanto sopra è una porcheria fascista e deve morire impalato ma lentamente, torero, torero, olè?

Insomma, perchè è lecita ed anzi auspicabile l'ingerenza dei preti degli altri (e dei loro sgherri) negli affari degli altri, mentre quella dei preti nostri (e dei loro sgherri) negli affari nostri va combattuta se necessario anche con le armi? O, in generale, da quando è diventato di sinistra fare i froci col culo degli altri?

18 giugno 2008

iPhone 3G


"Now you can be a pretentious twat at six times the speed of the old one!"

(slogan proposto dal mio collega R.)

16 giugno 2008

Trionfale avanzata dell'alleato germanico nel saliente di Kursk


Sabato 14 giugno, verso le quattro del pomeriggio locali, si è verificato un altro imponente attacco delle truppe talebane contro gli uomini della milizia afghana del gueriti [sic] e temuti comandanti dell'esercito afghano. I talebani hanno prima assalito il distretto di Margiah con un imponente attacco che ha coinvolto decine di guerriglieri, tanto che i soldati dell'esercito afghano che difendevano la zona sono stati costretti a chiedere l'ausilio di altri uomini

un imponente attacco che ha coinvolto decine di guerriglieri

un imponente attacco che ha coinvolto decine di guerriglieri

Secondo me pure gli autori dei cinegiornali Luce avrebbero avuto un moto di vergogna a scrivere una cosa del genere.

(da Peacereporter)

12 giugno 2008

42


Chi ha seguito West Wing, o le diatribe all'interno della sinistra radicale americana sulla nomination presidenziale, sarà d'accordo con me nel dire che quella che in inglese si chiama one issue politics è la forma più perniciosa di attivismo o impegno politico.

Counterpunch, per esempio, ha visto una lunga successione di articoli a sostegno di Ron Paul: in nome dell'Iraq qualunque altra causa passava in secondo piano. L'aborto? I diritti delle donne? Le minoranze? Il razzismo? Dobbiamo, rispondevano femministe radicali e attivisti antirazzisti, smetterla di tirar fuori argomenti che causano divisioni e discussioni. Una questione, l'Iraq, sicuramente importante, diventava l'unica questione, più che una cartina di tornasole, più che una discriminante: come i pacifisti del Bloomsbury Group, alcuni attivisti hanno deciso che non c'era causa più importante della pace, e che se per avere pace bisognava dare il proprio sostegno ai fascisti, questo era ancora il minore dei mali. Oswald Mosley è vivo e lotta insieme a noi.

Inutile dire che trovo questa posizione eminentemente disprezzabile. Per questo, è con non poco sconforto che mi rendo conto di essere diventato un one issue activist. Per quello che mi riguarda, il mio voto (se mi decido a far tutte le carte per la cittadinanza, altrimenti il mio lavoro volontario in campagna elettorale) va alla prima forza politica che si impegna chiaramente a rigettare, una volta al governo, l'estensione della detenzione preventiva a 42 giorni.

I miei due lettori dall'UK possono fare a meno di ricordarmi che c'e' qualche buona ragione, che viene fatto sotto stretto controllo della magistratura, che è una misura più vicina alla custodia cautelare in carcere (che in Italia, per esempio, mi pare duri qualche mese) che al fermo di polizia. Lo so che gli inquirenti non possono più interrogare l'accusato o effettuare determinate indagini una volta che le accuse sono state formalizzate; lo so che ogni provvedimento deve passare attraverso l'esame di almeno uno o due giudici e finanche di una commissione parlamentare. Non me ne potrebbe fregare di meno.

I fatti sono che

  • questo governo non ha una strategia contro il terrorismo (si, lo so, il terrorismo non esiste, la CIA il Mossad gli illuminati i rettiliani i vampiri alieni sbroc sbroc. La pillolina, svelto)
  • questo governo cerca di coprire quanto sopra con misure di facciata come, appunto, l'estensione della carcerazione preventiva che è stata giudicata inutile, fra gli altri, da diversi capi della polizia, dall'MI5 e dal Crown Prosecution Service (magistratura inquirente)
  • i massimi esponenti di questo governo hanno giocato per anni all'apartheid politically correct, subappaltando la gestione di vaste sacche di degrado sociale ed economico all'interno della comunità musulmana a "rappresentanti della comunità" non eletti e vicini a gruppi integralisti sovranazionali
  • dopo essersi sparato nel piede sinistro con la strategia di cui sopra, questo governo sta cercando di spararsi nel piede destro creando centinaia di martiri: oltre metà di coloro che sono stati finora arrestati e trattenuti fino a 28 giorni erano del tutto innocenti
  • l'habeas corpus è un principio troppo importante per mandarlo a donnine allegre in questa maniera. Quasi ogni soluzione alternativa era migliore di questa, ad esempio permettere agli inquirenti di interrogare gli imputati o evitare, magari previa revisione giudiziaria, la sospensione delle indagini, anche dopo la formalizzazione delle accuse; ma a questo governo non interessa trovare soluzione ai problemi, interessa fare scena e far vedere che siamo forti, siamo cazzuti, bla bla bla, perchè ha perso le amministrative.

Insomma, questo è il mio one-issue moment. Vediamo se Cicciobello Cameron è disposto a comprare il mio voto.

11 giugno 2008

Ride il telefono


Le solite, chilometriche telefonate dall'Italia...

Mrs. Inminoranza "...per fortuna mi manca solo il panificio e poi ho finito"
Io "Eh, mi manca quella cosa di aiutare tua madre con la spesa il sabato"
Mrs IM "Ma guarda, non ci posso credere!"
Io "Che c'è?"
Mrs IM "Vendono i taralli di Padre Pio!"
Io "E che c'entra Padre Pio con i taralli?"
Mrs IM "E che ne so io? Magari sanguinano dal buco..."
Io "..."

Se non si sbriga a tornare qui mi sa che finisce arrestata dalle guardie del Papa Re...

10 giugno 2008

Strategie


Se consultiamo con un minimo di attenzione i dati del passato, un elemento salta all'occhio quasi immediatamente: in media, è molto più facile vincere le competizioni internazionali se ci si manda la nazionale, invece della polisportiva parrocchiale di San Pasqualino delle Fonti.

(impagabili, comunque, alcuni commenti che ho letto: "con Prodi eravamo campioni del mondo"; io non so se ci meritiamo Berlusconi, ma sicuramente ci meritiamo una dialettica politica berlusconiana)

09 giugno 2008

Let's have a conservative party


Premetto subito che Boris Johnson mi sta antipatico quanto qualunque altro parassita raccomandato e impaccato di soldi. Ciò detto, credo che quelli che in quest'ultima settimana l'hanno attaccato per i fatti del 31 maggio siano, se non cretini, almeno in colossale malafede.

Un breve antefatto per coloro che vivono fuori dall'anello delle tangenziali londinesi: il giorno dopo aver vinto le elezioni, Boris ha annunciato che la sua prima misura sarebbe stata vietare il consumo di alcolici nell'intero sistema di trasporto pubblico londinese; la misura entrava in vigore a mezzanotte e un minuto del primo giugno, e allineava Londra alla maggior parte delle metropoli europee e americane.

Essendo i londinesi londinesi, hanno immediatamente organizzato un gigantesco party da tenersi la sera del 31 a bordo dei treni della metropolitana, con copioso consumo di alcolici, per inaugurare degnamente la nuova era di proibizionismo Tory.

E fin qui, tutto normale.

Purtroppo, essendo i londinesi londinesi, dopo qualche ora di party e consumo smodato di alcolici è successo di tutto: alcune carrozze della metropolitana sono state inondate di vomito, sono stati concepiti bambini in quantità, molti in pubblico e fra l'incoraggiamento dei presenti, ci sono state risse fra passeggeri e passeggeri, fra passeggeri e personale della metropolitana, fra passeggeri e poliziotti, qualcuno è finito in ospedale in coma etilico, qualcuno è finito in commissariato, qualcuno (il personale della metropolitana) è finito per tutto il weekend a pulire e disinfettare carrozze ridotte come fogne di Calcutta.

E fin qui, ancora, tutto normale.

Finito il party, sono arrivati i postumi, sotto forma di una richiesta dei sindacati (a cui la stampa, soprattutto progressista, ha dato vasta eco) che Boris Johnson presenti le sue scuse ai lavoratori della metropolitana di Londra per il caos "creato dal suo provvedimento".

Il caos non è stato creato dal provvedimento di Boris Johnson. Il caos è stato creato da una mandria di deficienti che sembrano ritenere l'ubriachezza molesta un diritto sacrosanto e, se devo dirla tutta, il tentativo di certa stampa di esimerli da ogni colpa per segnare qualche punto propagandistico potrebbe persino, in un universo parallelo, rendermi meno che rivoltante l'idea dell'esistenza in vita di Boris Johnson.

Arrivati ad un certo punto, il tentativo tipicamente progressista di addossare le colpe di ogni cosa a chiunque tranne che ai colpevoli diventa nauseante. L'idea, per esempio, che gli autovelox (speedcam, in questo Paese) siano causa di incidenti perchè la gente che viaggia a 3 volte il limite di velocità li vede, inchioda ed esce di strada è ai limiti del grottesco, eppure ha diritto di cittadinanza su ITV e sulla BBC; o l'idea che l'afflusso di martiri palestinesi che si fanno saltare in aria in Giordania, Egitto e Iraq sia colpa del muro israeliano, perchè i poverini non possono andare a farsi esplodere a Tel Aviv e insomma, da qualche parte devono pur farlo, che sinceramente mi sembra dovrebbe trovar spazio, al più, in un cartone animato di Bugs Bunny, viene espressa da una baronessa lib-dem, pubblicata sull'Independent ("il Daily Mail di chi fa raccolta differenziata") e quel che è peggio, presa sul serio.

E adesso abbiamo qualche migliaio di idioti che, a sentire i sindacati e il Guardian, sarebbero stati costretti da Boris The Wonder Toff a salire sulla metropolitana, sbronzarsi da bestie, vomitare dappertutto ed aggredire chi stava lavorando per loro di sabato sera. E quella svergognata, Vostro Onore, mi ha costretto a violentarla: portava la minigonna.

06 giugno 2008

È stato bello, addio


Per quel che riguarda l'ONU, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo è morta. La libertà di espressione non è più un diritto ma anzi una violazione del diritto, e soggetti di diritto non sono più (solo) gli esseri umani ma le idee, più precisamente le idee religiose. Il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha pubblicato questo prolisso documento nel corso della sua settima sessione, in cui fra le altre cose si esplicita che l'ateismo è una forma di discriminazione e di razzismo (come tutte le forme di diffamazione e disprezzo delle idee religiose), si denuncia la gravità del fenomeno della diffamazione di tutte le religioni, si reitera l'importanza di mantenere un delicato bilancio fra l'esigenza di laicità di alcuni e il diritto degli appartenenti alle varie religioni di farsi i cazzi degli altri (no, non usa queste parole, è stato scritto da diplomatici, ma il senso è quello), e si proclama oltre ogni ragionevole dubbio che la civiltà ha un debito incolmabile verso le religioni, uniche responsabili della stabilità delle nazioni e delle società, senza le quali avremmo terremoti, inondazioni, cavallette, catastrofi varie e naturalmente cani e gatti che vivono insieme.

Essendo una risoluzione proposta e approvata dal blocco denominato "Organizzazione della Conferenza Islamica", il documento si dilunga poi in una lunga disamina dei motivi per cui l'Islam è una religione più uguale delle altre e ha diritto a maggiori protezioni in quanto i suoi appartenenti si offendono di più - ma la cosa interessante è il punto finale, numero 16, in cui si istruisce il Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani a compilare un rapporto elencante le legislazioni attualmente in vigore che risultino offensive per il senso religioso di *chiunque* - sapete, quelle che contengono blasfemie come leggi sull'aborto, sul divorzio, sui matrimoni (o persino sulla liceità dei rapporti) omosessuali, sul diritto ad abbandonare la religione di battesimo, sulla ricerca scientifica non approvata da questo o quel pretastro...

Devo avere una copia della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo a casa, da qualche parte. Quando Mrs. Inminoranza torna a Londra abbiamo in programma un barbecue, magari ne approfitto, brucio il papiro sulla carbonella e mi prendo una bella sbronza - per dimenticare quelli che fra un po' rischiamo di ricordare nostalgicamente come tempi felici