29 aprile 2007

Lacune


Una cosa buona dell'avere la febbre alta ed essere costretto a letto per il 90% del tempo è che si ha il tempo di colmare le lacune della propria educazione.

Per dire, finalmente ho capito perchè nel 2004 in testa ai sondaggi per le elezioni presidenziali USA non c'era nè Bush nè Kerry ma Josiah Bartlet.

In più, ho deciso che d'ora in poi J'accuse, mon petit fromage! diventerà il mio motto nelle discussioni con Mrs. Inminoranza.

(un sentito grazie a Restodelmondo, che con le ripetute citazioni m'ha finalmente fatto venire la curiosità)

27 aprile 2007

Assenze


Le mie scuse a tutti e 3 i miei lettori. Ho 40 di febbre, riesco a mangiare 3 cubetti di melone al giorno e il veterinario sospetta che uno dei miei gatti abbia un tumore al fegato.

Ci sentiamo fra qualche giorno.

(ci sarebbero un paio di commenti da fare anche sul sistema sanitario pubblico inglese, ma ho esaurito il tempo massimo che riesco a passare davanti al computer)

10 aprile 2007

Domanda non (troppo) provocatoria


Fa comodo avere un blog, puoi fare post ad personam senza dover rendere conto a nessuno.

In mezzo ad una lunga discussione, frammentata in più post, con Rosalux, Dacia Valent lascia un commento interessante, in cui, in mezzo ad una serie di cose con cui sono completamente d'accordo a metà, come al solito, scrive una frasetta che mi lascia perplesso. Dice: "E la laicità dello stato che però non sia a sua volta un dogma", parlando di un minimum set di condizioni irrinunciabili per un Paese civile.

Io questa frase non l'ho capita. Ho sempre considerato l'essere laici un po' come l'essere incinta: non puoi essere "un tantino laico", o lo sei o non lo sei. O la religione sta fuori dalle cose dello stato o ci sta dentro. Se ci sta dentro, lo Stato non è laico, punto. Se tieni il crocifisso in classe lo Stato non è laico. Se tieni, peggio ancora, il crocifisso nell'aula di tribunale lo Stato è tutto meno che laico. Anche se il crocifisso è piccolo.

Se anteponi il principio religioso alle necessità civili, allora lo Stato non è laico, e non è questione di dogmi o altro. Se cominci a dire che io devo presentarmi al lavoro alle nove, ma X può arrivare alle 11 perchè adora il Grande Cocomero, se Y deve mettere le scarpe per guidare l'auto ma Z può farlo con i sandali perchè ha un amico immaginario che vuole così, allora lo Stato non è laico. Sarà rispettoso, sarà multiculturale, sarà quel che vuoi, ma non è laico.

Oh, poi, magari sono io che sono accecato, o almeno reso molto miope, dalla mia antipatia per le religioni organizzate, non dico di no, e vorrei che fosse chiaro che il tono magari un po' aggressivo di quanto scritto qui sopra è sicuramente dovuto ad una serie di miei pregiudizi, ma non è espressione di un intento polemico, e insomma sarei grato a Dacia, in caso dovesse ricapitare qui, se volesse espandere un tantino il concetto che ha espresso.

07 aprile 2007

Buona pasqua un caxxo

Questo doveva essere un pacato post di risposta a Maedhros, al commento che mi ha lasciato a proposito di Anno Zero, sulle questioni dei diritti e dell'immigrazione, e incidentalmente sul metodo Di Bella.

Il post, per cause indipendenti dalla nostra volontà, è stato rimandato, spero a domani o al massimo a martedì.

Dice, perchè? Perchè era un paio di giorni che non leggevo giornali italiani, per cui questa cosa qui mi è arrivata fra capo e collo come una sorpresa. Come mi capita sempre in questi casi, ho cancellato il post che stavo abbozzando e ne ho scritto uno pieno di improperi, insulti e auguri di forca e impalamento per una serie di personaggi. Poi, fortunatamente, ho cancellato pure quello.

C'è ben poco che potrei aggiungere a quello che ha scritto Restodelmondo qui in particolare su questo episodio, e qui in generale per un'opinione sulle cose italiane. Posso solo dire che tutto sommato mi sento più garantito qui dalla destra di Sayeeda Warsi e Michael Portillo che in Italia dalla sinistra della Binetti e della Bindi. E c'è di peggio: mi sento più garantito come ateo in quella che è tecnicamente una teocrazia, in cui il capo dello Stato è anche capo della Chiesa di Stato e "Defender of the Faith", che nella laica Repubblica Italiana.

Se ho quasi convinto Maedhros a votare Lega alle prossime elezioni, Rosy Bindi m'ha quasi convinto a votare Tory. Anche questa, dopotutto, è una exit strategy.

04 aprile 2007

Anno Zero


Alla fine l'ho vista anch'io, la famosa puntata dell'imam che dice che non ci deve essere tregua con gli atei (che poi, non lo dice - lo scrive). Pur confermando la mia radicata antipatia per le religioni organizzate in generale, e per chi vuole trasformarle in pratica politica in particolare (che si chiami Ratzinger, Robertson o ibn Wahab), ci sono due o tre cose che vorrei dire.

La prima è che Santoro è fazioso. L'ho sempre saputo, e Santoro non mi è particolarmente simpatico, ma mi sembra che l'altra sera sia sprofondato a livelli da Libero o Padania, facendo fra l'altro, come capita in questi casi, un disservizio grave proprio alle persone che sosteneva di voler proteggere.

Il problema è che, come mi è capitato di ribadire a Maedhros per altre faccende, un aneddoto, o una collezione di aneddoti, non è scienza. Intervistare 50 donne nordafricane che dicono di essere picchiate dai mariti non significa assolutamente nulla, al massimo serve da propaganda di infimo livello per la stessa fascia di popolazione che si fa infinocchiare da Libero o dalla Padania. Per tutti gli altri, vale la risposta - vera, peraltro - che per ognuna di quelle donne ci sono 50 italiane picchiate, e a volte ammazzate, dai loro italianissimi e cattolicissimi mariti. Non abbiamo bisogno degli immigrati, dopotutto, per contendere alla Spagna il primato europeo delle violenze domestiche: facciamo benissimo da soli, grazie - a differenza della raccolta dei pomodori, è un lavoro che gli italiani ancora non si rifiutano di fare.

Se dunque Santoro voleva difendere i diritti delle donne immigrate, ha ottenuto semmai il risultato opposto: perchè gli unici che hanno preso sul serio la sua disamina di casi pietosi sono quelli che, comunque, vedrebbero bene le donne immigrate appese al lampione a fianco a quello dei mariti - leghisti e feccia analoga. Gli altri, semplicemente, non sono stati convinti da un documentario realizzato con i piedi.

Capiamoci, è probabile che l'incidenza delle violenze domestiche sia in percentuale più elevata all'interno della comunità musulmana - per una lunga serie di motivi. Il problema è che urlare in prima serata "i musulmani picchiano le mogli", lungi dal risolvere il problema lo aggrava, spingendo la comunità immigrata a chiudersi maggiormente su sè stessa e a considerarsi assediata. Se si vuole cercare una soluzione al problema, semmai, bisogna andare nella direzione opposta: cancellare per quanto possibile le linee di demarcazione.

Una cosa interessante (ma ovviamente poco rimarcata) della puntata di Anno Zero è stata la testimonianza delle donne italiane picchiate da mariti o padri italiani: in tutti i casi le donne raccontavano del proprio isolamento, della sensazione di non avere alcun contatto, alcuna possibilità, alcun appoggio fuori dalla famiglia: erano tagliate fuori dalla società, dalla comunità umana, interagivano col mondo solo tramite gli stessi uomini che le opprimevano e le picchiavano. Erano prigioniere senza possibilità di fuga.

Dalle nostre parti questa è una situazione che ha del patologico: non è una regola assoluta, per carità, ma casi simili si verificano spesso se la donna ha subito traumi precedenti, se è nata e cresciuta in una simile realtà. Mrs Inminoranza, per dire, sa perfettamente che se io dovessi impazzire e cercare anche una sola volta di darle uno schiaffo, lei può uscire dalla porta di casa e trovare 10 vicini che la lasceranno entrare in casa, dormire una notte nella stanza degli ospiti e la accompagneranno anche alla polizia per una denuncia. Sa che cè un mondo, fuori, che sta dalla sua, sa di essere parte di una società civile che condannerebbe me, non lei. Che questo sia vero o falso, poi, conta poco: magari i miei 10 vicini sono degli stronzi che non le aprirebbero la porta perchè si fanno i fatti loro, magari non chiamerebbero neanche la polizia; non conta, la cosa importante è la percezione di Mrs Inminoranza di poter trovare aiuto, là fuori, e la consapevolezza che una volta che lei ha superato la porta di casa ed è arrivata ad un poliziotto, io sono fottuto e passo i prossimi 5 anni in galera (lasciamo perdere per un attimo il fatto che sia lei a picchiare me, di solito: il mio è un discorso del tutto ipotetico).

Oh, intendiamoci, non sto dicendo che questo sia sempre vero: so perfettamente che molte donne sono maltrattate in casa loro ogni giorno, e so perfettamente che la polizia non fa neanche un centesimo di quel che dovrebbe per aiutarle; ma il fatto rimane che man mano che questa consapevolezza cresce, il numero di uomini disposti a correre il rischio, o anche solo a considerare l'opzione della violenza, diminuisce. Non è un caso che da qualche tempo, come stupratori e pedofili, anche i wife-beaters, come li chiamano qui, abbiano bisogno di misure speciali di protezione in prigione.

Il problema è che una donna immigrata non ha la percezione di far parte della società. Peggio, viene condizionata a sentire il mondo esterno come ostile: il poliziotto non è quello a cui chiedere aiuto, è quello che la rimanda in patria se la becca senza documenti, è quello che la prende in giro perchè parla con uno strano accento, è quello che esercita un'autorità arbitraria e capricciosa su di lei e su tutti quelli con cui ha contatti regolari. Una donna immigrata non si sogna neanche di ricorrere ad una società di cui non fa parte per ottenere protezione, l'idea è semplicemente ridicola: perchè chi l'ha considerata fino ad oggi come un cancro, un corpo estraneo da espellere, improvvisamente dovrebbe aiutarla?

Mi spiace dirlo, ma in Italia questa situazione viene esasperata dalla maniera criminale in cui la questione dell'immigrazione (il problema dell'immigrazione, come lo chiamano certi commentatori, il che già rende l'idea) è stata gestita. Gli immigrati sono formalmente riconosciuti come un corpo estraneo, con diritti limitati, tassati ma impossibilitati a dire la loro su come le loro tasse verranno utilizzate, sottoposti al ricatto del permesso di soggiorno legato a filo doppio al lavoro - lo stesso sistema che in USA, con la green card, ha dato origine a quella che Red Herring, non esattamente una rivista della sinistra antagonista, chiamava la nuova servitù della gleba.

Quelle donne continueranno ad essere picchiate, perchè continueranno a credere che i maltrattamenti in famiglia siano preferibili all'espulsione dall'unica società di cui credono di poter fare parte - il ristretto ambito della famiglia e dei pochi conoscenti (e probabilmente sodali) del marito, e i mariti continueranno a picchiarle perchè sapranno di poter godere dell'impunità più assoluta.

In UK, premetto, il trattamento degli asylum seekers (gli extracomunitari senza permesso di soggiorno) ha degli aspetti che non si possono non definire ignobili: stipati in ostelli e vecchi alberghi, spesso fatiscenti, impossibilitati a lavorare per almeno il primo anno in UK e dipendenti da un salario di sussistenza, i loro figli parcheggiati in scuole scadenti, sottoposti a continui linciaggi mediatici e politici; eppure, i laburisti sono riusciti a infilare in questo quadro due-tre cose che vanno nella direzione esattamente opposta, provvedimenti che l'Italia non farebbe troppo male ad adottare - provvedimenti che vanno esattamente nella direzione di far sentire le donne, immigrate e inglesi, parte integrante di una società che le protegge e garantisce loro diritti be precisi.

Intanto c'è la questione del voto amministrativo: se risiedi in questo Paese, in altre parole se dormi sotto un tetto e hai un lavoro (e quindi, se paghi tasse statali e comunali), hai il diritto di voto per le elezioni amministrative. Questo significa che ogni 6 mesi ti arriva un documento dal comune che chiede conferma che abiti ancora a questo indirizzo, che tua moglie abita ancora a questo indirizzo, e ricorda che entrambi avete diritto a votare. E ad ogni elezione, due certificati elettorali arriveranno nella buca delle lettere, uno a tuo nome ed uno a nome di tua moglie. Certo, magari non permetterai a tua moglie di uscire per votare, ma lei saprà, le verrà ricordato periodicamente, che lei qui ha dei diritti, appartiene ad una società più grossa, e con maggiori garanzie, del pianerottolo con ringhiera filmato da Santoro.

Poi ci sono le questioni fiscali. Se una coppia ha un bambino (per coppia, lo dico per i miei due lettori dall'Italia, in Paesi non-teocratici si intendono due adulti consenzienti che coabitano, indipendentemente dalla benedizione di questo o quel prete), in questo Paese, ha diritto a dei crediti fiscali; il trucco però è che questi crediti vengono rimborsati comunque nel conto in banca della madre, anche se provengono dalle tasse del padre. Questo, ancora, significa che la donna deve uscire, andare in banca, firmare i documenti, ricevere una telefonata ogni tanto se ci sono problemi. Lo so che sembra una cazzata, ma se una persona deve prendere una decisione difficile come lasciarsi tutta una vita alle spalle, avere o meno un conto in banca con quattro soldi sopra può fare tutta la differenza - e, ancora, al di là di questo c'è la percezione che lei sia, e sia considerata, una persona, parte di una società, e non semplicemente un'appendice di un marito che si considera preposto a mediare tutte le sue interazioni col mondo esterno.

Se Santoro voleva far caciara, c'è riuscito alla perfezione. Se voleva fare uno spot per la Lega, pure. Se voleva far qualcosa contro i maltrattamenti in famiglia, ha fallito miseramente.

P.S. Ci sarebbe anche molto da dire sull'immonda performance della parlamentare della Lega, ma sebbene questo non sia un blog per famiglie, ci sono sempre limiti imposti dal buon gusto, e vedere quella forma di vita fingere di preoccuparsi dei diritti delle donne immigrate, e dei diritti delle donne in generale, va di gran lunga al di là di questi limiti. Va bene che quando entri nella Lega ti rimuovono chirurgicamente la dignità, ma mi sa che quella lì ne aveva poca pure prima.

01 aprile 2007

Incidenti domestici

Mrs Inminoranza: "..e insomma le femmine di scimpanzè è normale che si fabbrichino lance e bastoni per dare la caccia ai bushbabies, in media la femmina della specie è più intelligente del maschio"
Io: "Sì?"
Mrs Inminoranza "Se non altro perchè è costretta a pensare di più e a sfruttarla, l'intelligenza. Sai quando si dice che la funzione sviluppa l'organo?"
Io "...è per quello che hai il culo grosso?"

*BAM*
*CRASH*
*SKLUNK*

Sul referto del pronto soccorso m'hanno scritto "attempted suicide"