29 maggio 2009

Tutto sommato...


È da qualche tempo che va di moda l'equazione "sinistra=fighetti che bevono Chablis, mangiano tartine alla crema di melanzane boliviane biologiche eque e solidali, vivono in attici con vista su Piazza di Spagna/Belgravia/Times Square, praticano il rebirthing omeopatico carico di energie vibrazionali positive"; è una cosa che mi dà profondamente sui nervi per diversi motivi, primo fra tutti il fatto che io mi considero politicamente "a sinistra" senza rientrare assolutamente in quella descrizione (con la possibile eccezione dello Chablis), e non sono certo un caso unico; ma ancora di più perchè da qualche tempo alcune parti, per così dire, in vista della sinistra fanno il possibile per alimentare quella descrizione, dando spazio, credibilità e voce a quei pochi a cui effettivamente si adatta.

Per questo sono particolarmente contento quando il Guardian presenta, nella sua rubrica You ask, they answer, dei perfetti venditori di piscio di serpente come Neal's Yard, catena di negozi di prodotti omeopatici equi, solidali, sostenibili ed etici per la salute e la bellezza, e succede il casino.

You ask, they answer è una rubrica curata dal redattore responsabile per la fuffa il consumo etico e sostenibile; ogni settimana viene presentata una ditta o catena di negozi che produce qualcosa di relativamente inutile che però ci fa sentire tanto buoni e probabilmente fa sorridere i cuccioli di San Bernardo (con la possibile eccezione di Divine Chocolate, che è veramente buona ed è al 45% proprietà di una cooperativa di coltivatori africani, e infatti i farlocchi si scazzano perchè non costringe i contadini del Ghana ad adottare coltivazioni biologiche a basso rendimento): l'idea è che i lettori fanno domande nei commenti, e i responsabili della ditta rispondono. Ora, la vulgata corrente vuole che essendo lo zoccolo duro dei lettori del Guardian spostato decisamente a sinistra, fuffologi come Neal's Yard ricevano una calorosa accoglienza e la sessione di domande e risposte sia poco più che una masturbazione collettiva della durata di una settimana.

E qui casca l'asino. Perchè presentando un negozio che vende alternative omeopatiche ai pericolosissimi vaccini, libri sul riallineamento dei chakra, rimedi omeopatici alternativi alla profilassi antimalarica (questo, per fortuna, hanno dovuto ritirarlo dal mercato dopo che qualcuno ci ha quasi rimesso la pelle per non aver letto l'avvertimento in caratteri piccoli che diceva che è efficace se non ti fai pungere dalle zanzare), il Guardian si aspettava una specie di Woodstock telematica, e invece si sono ritrovati in mezzo a Desert Storm. Con Neal's Yard nella parte dell'esercito iracheno.

I commenti vanno dal velenoso all'esilarante, le domande, in buona parte retoriche, sono brucianti ("cos'è l'energia di guarigione? In che unità viene misurata?"), gli incaricati di Neal's Yard non hanno pubblicato neanche una risposta, e dopo due soli giorni la redazione ha chiuso i commenti.

Per chi parla inglese, vale veramente la pena di andare a dare una scorsa al thread dei commenti, ce n'è per tutti i gusti, da quello che chiede se sbriciolando una pillola di Extasy nella vasca da bagno può produrre Extasy omeopatica per tutto il vicinato, e se riuscirebbero tutti a sballarsi - o, se no, perchè - a quello che, considerando che il corpo umano è composto d'acqua per oltre il 60% ed è stato in contatto con un sacco di sostanze, chiede se lui stesso non sia diventato un medicinale omeopatico e se dovrebbe farsi pagare da chi magari accidentalmente lo tocca o dalle donne che lo baciano. Il mio preferito, comunque, è quello che fa sapere che la certificazione di omeopata professionale non ti viene consegnata come i normali diplomi: la seppelliscono sotto una montagna di carta da macero e ti chiedono di credere intensamente che sia lì; però anche quello che protesta perchè ha cercato di suicidarsi col paracetamolo omeopatico non è male.

Seriamente, due considerazioni. La prima è che bisogna chiedersi cosa gli sia preso, al redattore, per proporre una cosa del genere, soprattutto con una ditta come Neal's Yard che, insomma, ha anche avuto i suoi guai con la giustizia (il rimedio contro la malaria che dicevamo sopra). Possibile che ci sia gente che l'equazione di cui parlavo ad inizio di post non solo la considera vera, ma la prende come un complimento? Quanto bisogna essere staccati dalla realtà per credere che i lettori più affezionati del giornale per cui scrivono Ben Goldacre e Charlie Brooker si bevano questa fuffa senza protestare, e si limitino a chiedere se per la polmonite è più efficace un farmaco omeopatico o la cristalloterapia?

La seconda considerazione, comunque, è che la base sembra ancora messa bene: basta confrontare i commenti sul Guardian con i commenti agli articoli della Oriana Fallaci inglese, Melanie Phillips, che da qualche anno ha lanciato la sua personale crociata contro la laicità e la scienza, e in particolare contro le vaccinazioni e in favore dell'Intelligent Design. Da questa parte rimane abbastanza spirito critico da riconoscere la fuffa per quello che è, da quella si spellano le mani per applaudire una demente che col giornale per cui scrive è responsabile della prima epidemia di morbillo in vent'anni - col normale strascico di morti e danni cerebrali permanenti.

Al di là dei luoghi comuni, insomma, si direbbe che non siamo noi Guardianistas quelli con un rapporto difficile con la realtà, chiusi nella torre d'avorio delle nostre illusioni e via sbroccando...

Cose che non sopporto degli inglesi, n. 345


I condizionatori d'aria a propulsione nucleare spinti a tutta potenza, che ti costringono a stare alla scrivania con un maglione in Polartec quando fuori ci sono 25 gradi.

25 maggio 2009

Clubbing baby seals


"Clubbing baby seals", ammazzare (a bastonate) cuccioli di foca, è un orribile modo di dire americano che indica attività crudeli fra le più disparate, tutte caratterizzate dal fare qualcosa di sadico a chi non è in grado di difendersi: attività come sbugiardare un fuffologo celtico mistico e magico, contraddire un complottista, far sbroccare il troll fascista di Soho in un'esplosione di rabbia incoerente, mettersi a leggere davanti a un leghista, o mettere in ridicolo i creazionisti.

A questo proposito, segnalo a tutti e tre i miei lettori che capiscono l'inglese una magnifica playlist di Youtube intitolata Why do people laugh at creationists. Sono 29 episodi fino ad ora e sinceramente vale la pena di guardarseli tutti.

22 maggio 2009

Una ne fa e cento ne pensa


A quanto pare vuole trasformare quest'aula sorda e grigia in un bivacco di veline. Suppongo che i sottotoni vagamente omoerotici della versione originale gli creassero qualche problema col Vaticano.

Quanto è stupido Gordon Brown?


C'è una cosa che dalle guerre coloniali del XIX secolo in poi tutti, dico tutti hanno imparato: l'esercito privato della Compagnia delle Indie, i sikh, i montanari pashtun, i sepoy ribelli, i cosacchi russi di Crimea, i tedeschi (due volte), i giapponesi, gli argentini, tutti: you do not fuck with the Gurkhas.

E lui che ti va a fare?

21 maggio 2009

Appello


Cerco di usare il meno possibile il blog per fatti miei, ma in questo caso è necessario: sono alla ricerca, piuttosto disperata, di uno sviluppatore Java o Python/PHP, possibilmente, ma non necessariamente, residente in UK, possibilmente anche con un'infarinatura di C/C++, con un po' di tempo da perdere nei weekend per un mese o due e attratto dalla prospettiva relativamente remota di diventare ricchi e famosi. O almeno ricchi. Insomma, benestanti.

Fatemi sapere, il mio indirizzo di posta lo trovate qui a destra (a sinistra per voi dall'altro lato del monitor)

14 maggio 2009

Hanno riso di Einstein


I miei tre lettori mi perdoneranno se la prendo un po' alla lontana, ma mi è capitato di recente di notare come un sacco di gente confonda, per ignoranza o malafede, fra condizioni necessarie e condizioni sufficienti. I fuffivendoli che abbondano in rete come nel mondo reale, ad esempio, quando vedono che un coro di risate risponde all'offerta di contatto con gli alieni, cura del cancro mediante cartilagine di squalo, pipì di gatto o clisteri di infuso di peperoncino o di comunicazione telepatica con le zucchine, ribattono subito "Ah, sì, ridete, ridete! Hanno riso anche di Einstein e Newton, lo sapete?". Ma, faceva notare Carl Sagan, hanno riso anche di Bozo il Clown.

Questo non vale solo fra i venditori di fuffa, per dire. Molta gente è convinta che siccome le grandi verità fanno incazzare la gente, far incazzare qualcuno è condizione sufficiente per aver detto una grande verità. Non lo è: è una condizione (semmai) necessaria. Dire che la mamma di Gianfranco Fini va con i marinai per pochi soldi, e dà spesso il resto, magari lo farà incazzare, ma non è per questo una verità - e anche se lo fosse, non sarebbe particolarmente profonda o importante.

Per dire, il mio collega C. è vivo grazie alla sua passione per l'alpinismo e nonostante gli sforzi che la BBC ha fatto per ammazzarlo, sforzi derivanti proprio da questa confusione fra condizioni necessarie e sufficienti.

C. ha qualche anno più di me, è un nerd inguaribile, adora il dottor Who e Star Trek, ha una tazza da caffè a forma di Dalek e sullo sfondo del desktop un collage delle assistenti del dottor Who, vota Tory, adora Margaret Thatcher e legge il Sun. Per oltre vent'anni ha fatto il soldato, arruolandosi a 17 anni e congedandosi verso la fine degli anni '90, ed è uno di quei tipi che sono stati più o meno dovunque le forze armate inglesi abbiano avuto basi o teatri operativi, dalla Germania al Kosovo, dalla Bosnia all'Iraq.

Nel 1982 è stato alle Falkland, e non in vacanza. Quando gli argentini invasero le isole, lui era a fare alpinismo, in un'epoca in cui non esistevano i telefoni cellulari, con il risultato che l'unità a cui apparteneva partì senza di lui. C. partì in aereo per Ascension e da lì raggiunse il convoglio in elicottero con altri ritardatari, ma venne aggregato ad una differente unità. Il risultato fu che non era a bordo della Sir Galahad quando fu colpita e incendiata dalle bombe argentine (il suo sostituto fu uno dei 48 morti di quel bombardamento), ma si ritrovò ad attaccare Goose Green con i Parà - una delle due battaglie di quella guerra abbastanza disperate da far meritare ad uno dei partecipanti la Victoria Cross (alla memoria).

Dice, e che c'entra la BBC?

Eh, c'entra. Perchè i giornalisti della BBC erano dei coraggiosi cronisti alla ricerca della verità ad ogni costo, anche quando quella verità non aveva, alla fine dei conti, alcuna importanza per il pubblico: dava fastidio a qualcuno, quindi doveva essere importante.

Durante un briefing riservato, la BBC ricevette delle informazioni che dovevano servire, nelle intenzioni del Ministero della Difesa, ad aiutare i giornalisti a preparare storie e resoconti a guerra finita. Disgraziatamente, i funzionari del MoD si fidarono di un gentlemen's agreement con i giornalisti e non pensarono fosse necessario far loro firmare l'Official Secrets Act - anche per evitare accuse di aver censurato i giornalisti con la minaccia di azioni giudiziarie; durante questo briefing i giornalisti vennero informati che gli aerei argentini stavano causando seri problemi alla flotta, arrivando a bassissima quota da terra, coperti dalle asperità del terreno che disperdevano le onde radar, e sbucando sul mare ad una distanza dalla flotta così ridotta che non c'era letteralmente il tempo di aprire il fuoco contro di loro prima dello sgancio delle bombe - ma che per fortuna, a causa dello sgancio a bassissima quota, la spoletta delle bombe non faceva in tempo ad armarsi, col risultato che tredici bombe da mezza tonnellata avevano colpito le navi inglesi per poi rimbalzare in mare senza esplodere.

Il BBC World Service diffuse la notizia quel giorno stesso, e gli argentini montarono immediatamente sistemi di ritardo sulle bombe, che da un lato prolungavano il tempo di caduta, e dall'altro "frenavano" le bombe permettendo agli aerei di uscire dall'area interessata dall'esplosione, e quindi rendendo possibile un tempo di innesco minore. Dopo questi cambiamenti, gli inglesi persero HMS Ardent, HMS Antelope, HMS Coventry, RFA Sir Tristram e RFA Sir Galahad. HMS Argonaut e HMS Brilliant vennero gravemente danneggiate.

Identicamente, un giornalista embedded comunicò a Londra che i Parà si stavano preparando ad attaccare Goose Green, e di preparare spazio nei prossimi notiziari per un reportage speciale. E il BBC World Service lo fece - annunciando al mondo con qualche ora di anticipo che i Parà stavano per attaccare e permettendo alle truppe argentine di preparare un'accoglienza particolarmente calorosa per C. e i Parà.

(nota per i complottisti: H. Jones, comandante del 2 Para, promise che avrebbe fatto il possibile per far incriminare i giornalisti coinvolti per alto tradimento; fu ucciso poche ore dopo nell'attacco a Goose Green, e in seguito insignito della Victoria Cross alla memoria).

In entrambi i casi, la difesa della BBC fu la stessa: era la verità, i giornalisti non avevano un obbligo legale al silenzio, e pertanto dovevano riportare i fatti così com'erano - qualunque deviazione da questo principio sarebbe stato una forma di censura o per lo meno di autocensura. Il fatto che abbia causato tanti problemi dimostra che si trattava di una verità importante che non potevano fare a meno di divulgare.

In tempi più recenti, dopo che lo scorso anno il principe Harry ha prestato servizio in Afghanistan, alti lamenti si sono levati, soprattutto da parte della stampa progressista, contro l'esecrabile autocensura che aveva fatto sprofondare i giornali inglesi ad un livello di degradazione morale mai visto neanche con la Pravda dei tempi staliniani: mantenere segreta la notizia, solo perchè divulgarla avrebbe causato sicuramente un'enorme ondata di attacchi contro tutte le basi e posizioni della Household Cavalry era un episodio gravissimo, una censura peggiore di qualsiasi cosa mai vista in Unione Sovietica o sotto il maccartismo, un imperdonabile episodio di servilismo. Era una notizia, era vera, andava pubblicata subito, proprio perchè la si voleva tenere segreta - indipendentemente dai motivi o dalle conseguenze.

Quando Bob Quick si è fatto fotografare mentre entrava a Downing Street e portava sotto il braccio dei documenti riservati aperti alla pagina sbagliata, lui si è dovuto dimettere, ma nessuno ha pensato neanche per un istante di chiedere ai giornalisti di ritardare di qualche ora la pubblicazione di quelle foto: sapevano che sarebbe stato inutile, anzi il solo tentativo avrebbe suscitato grida di "censura". Le foto andavano pubblicate subito, anzi mettendo in evidenza che quelli lì erano proprio i piani per una vasta operazione antiterrorismo, anche se la notizia in sè non avrebbe avuto alcuna conseguenza se non quella di far fallire la medesima operazione: per il fatto stesso di essere stata pubblicata la notizia annullava tutto il proprio contenuto informativo, facendo riferimento ad un'operazione che essendo stata portata all'attenzione del pubblico veniva cancellata. La notizia avrebbe dovuto essere, semmai, "Giornalisti fanno fallire vasta operazione antiterrorismo. Cazzo se siamo bravi, eh".

Sia chiaro che non sto, qui, invocando alcuna forma di censura o di autocensura: mi limito a chiedermi se abbia un senso pubblicare delle non-notizie, nel senso di fatti veri il cui contenuto informativo è nullo per il pubblico, col solo risultato di danneggiare, spesso pesantemente, il pubblico interesse. La risposta che dà la stampa, qui, è sì per default, ma nessuno, finora, è stato in grado di spiegarmene il motivo. Magari uno dei miei tre lettori ci riesce.

11 maggio 2009

Tignoserie


Prima tignoseria:

il Gentile Concessore Francese ha scoperto che il software di aggregazione dei log che usiamo ha una simpatica feature che permette di monitorare dei file critici in modo che un log separato riporti ogni occasione in cui sono stati modificati; volendo, può inviare e-mail periodiche con l'elenco dei file modificati. Sentito ciò, ha deciso che vuole essere informato via email, in tempo reale, ogni volta che un qualsiasi file viene modificato su uno qualsiasi dei nostri oltre 500 server di produzione. Io quasi quasi lo accontento.

Seconda tignoseria:

Mrs. Inminoranza deve registrarsi presso un prestigioso ente accademico britannico, e le hanno mandato dettagliate istruzioni sulle caratteristiche della foto che gli deve mandare: faccia seria, sfondo bianco, primo piano, capo scoperto a meno che lo si debba coprire per ragioni religiose. È una settimana che sto cercando di convincerla a mandargli una foto con un cappello da pirata adducendo come ragione la sua adesione al pastafarianesimo.

08 maggio 2009

Il gioco delle parti


Divertente quello che sta succedendo in UK, con i principali partiti politici che si scambiano i ruoli sulla questione dei Gurkha.

I Gurkha sono, per il mio lettore che non lo sa, soldati nepalesi inquadrati nell'esercito britannico in base ad un accordo stipulato dopo che la Compagnia delle Indie ebbe conquistato il Nepal - non senza aver subito prima una serie di umilianti e brucianti sconfitte per mano di montanari incredibilmente disciplinati, organizzati, combattivi e generalmente tosti.

I Gurkha sono da allora una componente fondamentale delle forze armate britanniche ed hanno combattuto in ogni teatro di guerra in cui l'UK si sia trovata coinvolta: sul Khyber Pass, ad Ypres, a Gallipoli, nella penisola araba con Lawrence d'Arabia, a Loos (dove un battaglione, caso quasi unico nella storia delle guerre moderne, riportò il 100% di perdite), e poi in Birmania, a Montecassino (avevi ragione tu Yossarian, scusa) e a Singapore. Hanno servito in 200.000 nella Prima Guerra Mondiale, riportando 20.000 perdite e collezionando in totale circa 2.000 decorazioni al valore; la Seconda Guerra Mondiale ha visto la partecipazione di circa 250.000 Gurkha, con 32.000 perdite e oltre 2.700 decorazioni al valore. In totale i Gurkha hanno ricevuto 26 Victoria Cross e due George Cross - nessun'altra formazione combattente delle forze armate britanniche può vantarne altrettante.

L'ultima volta in cui i Gurkha sono stati lanciati all'attacco è stato nel 1982, alle Falkland, con la presa di Mount William - in cui non hanno quasi sparato un colpo: alla notizia che due compagnie di Gurkha stavano per attaccarli, i soldati del battaglione di fanteria argentino che difendeva Mount William preferirono prendere armi e bagagli e defilarsi. Non che si possa fargliene una colpa - io avrei lasciato sia le armi che i bagagli, per essere sicuro di poter correre abbastanza veloce.

Ora, quel che succede è che dal 1997, con la perdita della loro storica base di Hong Kong, i Gurkha sono in massima parte stanziati in UK (a Folkestone), e pertanto possono dimostrare una "significativa connessione col Regno Unito", per usare le parole del Servizio Immigrazione, e quindi richiedere la residenza qui una volta terminato il servizio. Eh sì, perchè fino ad allora i Gurkha, che sono morti in 50.000 sotto la bandiera inglese in due guerre mondiali, che nella loro storia hanno ricevuto 26 Victoria Cross e due George Cross (quasi tutte alla memoria) ed un totale di qualcosa come 7-8.000 altre decorazioni al valore, non potevano dimostrare una connessione sufficiente con questo Paese e a servizio terminato dovevano tornarsene in Nepal. Se, come Gyanendra Rai, venivano gravemente feriti in servizio, non avevano diritto ad alcuna assistenza sanitaria ed anzi, essendosi congedati (per sopravvenuta invalidità) prima del compimento dei 15 anni di servizio, non avevano neanche diritto ad una pensione ed erano costretti a chiedere l'elemosina per strada (in Nepal) per mangiare - non parliamo poi di pagare gli antidolorifici e le cure mediche di cui ha bisogno dopo che una cannonata argentina gli ha piantato una scheggia da 15 centimetri nel fianco. A quanto pare, essere inchiodati al suolo britannico da una scheggia di proiettile di cannone non è una connessione sufficiente per il servizio immigrazione.

Più d'uno trova questa situazione scandalosa, col risultato che la pressione dell'opinione pubblica ha spinto il Parlamento almeno a dibattere la questione: e lì la tragedia si è trasformata, grazie all'innata abilità di Gordon Brown, in commedia surreale.

Abbiamo i laburisti che, nel tentativo di riguadagnare il voto dei tassisti e delle casalinghe dell'Essex, giocano a ripetere le argomentazioni dei più beceri fra i titoli del Sun e del Daily Mail: ci sono decine di migliaia di Gurkha che hanno terminato il servizio prima del 1997, se permettiamo loro di stabilirsi qui si porteranno dietro le famiglie, le vecchie zie, i nipoti, occuperanno tutte le case popolari, scroccheranno tutti il sussidio di disoccupazione e costeranno all'erario miliardi e miliardi di sterline (nota: quasi nessuno dei Gurkha stabilitisi finora in questo Paese vive di sussidio, tranne gli invalidi per cause di servizio), peseranno sul sistema sanitario, e così via. Roba che veramente il Daily Mail si vergognerebbe di scrivere (beh, no, probabilmente no). A questo si aggiunge poi la prevenzione di fette del Labour nei confronti di armi e uniformi: i Gurkha sono montanari violenti, barbari semianalfabeti che portano ancora alla cintura un lungo pugnale ricurvo, il khukri, disegnato allo sopo preciso di mozzare le teste dei nemici - come i giapponesi in Birmania sapevano molto bene. Se li facciamo entrare, era il sottotesto di molti esponenti del governo in TV e alla radio in questi giorni, cominceranno a usare il khukri ogni volta che la cassiera del supermercato sbaglia a dargli il resto, ammazzeranno il gatto dei vicini per arrostirlo su un barbecue improvvisato e insegneranno ai loro bambini a decapitare i compagni di classe.

La Grande Guida Kim Il Brown, insomma, le ha tentate tutte, raggiungendo vette da Totò quando ha presentato una proposta di legge per permettere a tutti i Gurkha che abbiano servito per più di vent'anni di stabilirsi in UK. Una proposta perfetta - non fosse che non è permesso ai Gurkha di prestar servizio per più di quindici anni: credo che nessun altro evento nella storia della democrazia britannica abbia mai fatto fare una figura più da peracottaro ad un Primo Ministro.

D'atra parte i conservatori, un po' perchè bisogna comunque fare opposizione, un po' perchè i Gurkha sono soldati e quindi istintivamente il Tory medio si mette dalla loro parte, improvvisamente hanno scoperto che no one is illegal e i Gurkha, le loro famiglie e persino i loro yak domestici, se ne hanno, devono tutti venire a vivere in Berkshire. Sì, sono gli stessi Tories che, se quelli fossero guidatori di autobus, invece che soldati, nepalesi, farebbero schierare l'esercito (i Gurkha, magari) con le baionette inastate, per farli rimandare a casa. La coerenza, del resto, non è mai stata fra i loro difetti: a sentire oggi William Hague, l'uomo che una volta ha pubblicamente ammesso che l'unico poster che aveva in camera da adolescente era quello di Margaret Thatcher, i Tories avrebbero sempre criticato la socialdemocrazia da sinistra e lamentato la mancanza di sufficienti regolamentazioni del mercato. E sono, del resto, sempre stati in guerra con l'Estasia.

Ho spesso detto di ammirare molto Louis Renault di Casablanca - e sinceramente in questi giorni vorrei essere un po' più cinico, per poter fragorosamente ridere di tutti i partecipanti a questa vergognosa tragicommedia, ma non ci riesco perchè mi torna sempre in mente che questo gioco lo stanno facendo sulla pelle di decine di migliaia di esseri umani, esseri umani che hanno letteralmente dato il proprio sangue per questo Paese.

Cose di cui essere orgogliosi


Noi italiani siamo sempre bravi a flagellarci: all'estero è meglio, all'estero fanno così, e i francesi di qua, e i tedeschi di là... una lagna continua, e non siamo mai, dico mai, capaci di vedere il buono che c'è da noi.

Ci lamentiamo delle barriere architettoniche, del disagio, della mancanza di assistenza agli anziani, dell'emarginazione dei diversamente abili, ma io vorrei chiedere a queste prefiche a senso unico, in quale altra nazione del mondo si prende uno con le sinapsi diversamente connesse e gli si fa fare il vice-segretario di partito? In quale altro Paese del mondo l'intera struttura cittadina di un partito (peraltro bollato, paradossalmente, come intollerante) avrebbe preso un attivista con un QI leggermente più basso della temperatura ambiente e l'avrebbe amorevolmente aiutato a superare i limiti impostigli dalla natura matrigna, fino a far pubblicare i suoi indistinti gorgoglii su giornali nazionali?

Questa è integrazione, altrochè.

01 maggio 2009

Il cavallo di Caligola


Un'avvertenza prima di cominciare: questo post è almeno in un certo senso complottista. Non perchè si parli degli anziani di Sion, degli illuminati, delle scie chimiche, del signoraggio sbroc sbroc, ma più semplicemente perchè si fanno delle ipotesi non suffragate da fatti, il cui unico supporto è fornito da quella che a me sembra essere una certa coerenza e logica interna. In altre parole, non disturbatevi a commentare che sto scrivendo cazzate: potrei solo rispondere che è possibile, lo so, grazie.

A scuola ci insegnano quanto era cattivo Caligola, e soprattutto quanto era matto, tanto matto da far nominare senatore il suo cavallo preferito. Diventati più grandicelli, ovviamente, abbiamo scoperto che Caligola tanto matto poi non era, e la nomina a senatore del suo cavallo era un gesto plateale mirato a mostrare ad un Senato troppo irrequieto e arrogante che lui, Caligola, deteneva il potere effettivo, poteva far nominare senatore chi gli pareva, e il Senato aveva così poco potere che doveva star zitto e sopportare l'affronto. Quella nomina fu un plateale schiaffo ai senatori e un modo non troppo sottile per rendere pubblica l'opinione che l'Imperatore aveva di quell'augusto organo dello Stato.

Adesso leggiucchio sui giornali che Berlusconi aveva deciso di far eleggere al Parlamento Europeo una schiera di veline, letterine, vallettine, mignottine e altro bestiame da monta perchè lui è così, è un po' puttaniere e gli piacciono le belle ragazze. Mica perchè voleva mettere in chiaro con l'opposizione (esterna e soprattutto interna) che lui è quello che decide, in Italia, chi viene eletto e chi no, fosse anche il suo cavallo preferito o una diciottenne che sorride e gorgheggia quando lui allunga le mani, mica perchè voleva far sapere sia a Bruxelles e Strasburgo, sia a Roma, cosa pensa lui dell'Unione Europea, mica perchè voleva mettere in chiaro di quanta autorità l'Europa goda dalle parti sue. No, perchè è puttaniere. Certo.

E poi la signora Veronica, dalla principesca villa di Arcore, fa sapere che she is not amused, e come in una commedia all'italiana il cavaliere, un po' Lando Buzzanca un po' Renzo Montagnani, prende su e in mezza giornata rifà le liste togliendo culi e tette e mettendoci politici. Perchè la signora si è incazzata, certo, mica perchè hanno cominciato a fioccare critiche politiche dall'interno, mica perchè magari qualche sondaggio (della cui esistenza, sia chiaro, non ho prove) ha cominciato a dire che il cavaliere stavolta aveva fatto il passo più lungo della gamba, e gli italiani forse non avrebbero votato con tanto entusiasmo per una batteria di candidate messe in lista esclusivamente e (soprattutto) dichiaratamente per meriti orogenitali. No no, sicuramente le liste son cambiate perchè donna Veronica is not amused ed è andata a dirlo a Repubblica, che è una cosa che tutte le mogli di leader politici fanno regolarmente.

Boh, sarà che sto diventando complottista ma a me tutta questa storia convince poco.