20 febbraio 2006

Il camion col buco


Un camion carico di scorie nucleari, un'autostrada nel nord dell'Inghilterra, buchi e perdite poco visibili nel rivestimento, fusti danneggiati: risultato, una scia di liquido radioattivo che contamina una striscia d'Inghilterra dallo Yorkshire al Cumberland.

No, non e' la trama dell'ultimo 007. E' il casino che ha combinato nel 2002 AEA Technology, fortunatamente (pare) senza conseguenze per la popolazione, o almeno cosi' riporta la BBC, aggiungendo che un tribunale li ha appena multati pesantemente. Un portavoce di AEA ha commentato: "Ci fa una pippa a noi Al Qaeda" [*]

Questo succede nella nazione che per ragioni di health and safety fa scrivere sulle bottiglie di latte vendute nei supermercati "Allergy notice: may contain milk".

E questa e' la gente che entro i prossimi 10-20 anni dovrebbe ricominciare a costruire e gestire centrali nucleari per sopperire alla fine del gas e petrolio del Mare del Nord. Andiamo bene...


[*] No, non e' vero, non l'ha detto. L'avrei detto io, se fossi stato al suo posto. Che poi credo sia il motivo per cui non mi vogliono come portavoce neanche al canile comunale.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ahh, nice one.
Questo sistema e' uno dei favoriti tra le societa' che si occupano di smaltimento rifiuti liquidi tossici in Italia (del sud). Nel senso che e' ancora usato - basta prestare attenzione a certe autocisterne in autostrada perennemente sgocciolanti.

Paradossalmente, in Italia (del sud) e' un metodo piuttosto efficace, poiche' i raggi UV sull'asfalto alla fine degradano tutto.

Nel caso di rifiuti radioattivi e' un altro paio di maniche (gli UV non fanno nulla). Occorre guardare alla densita' superficiale (massa/area di dispersione) del materiale radioattivo emesso; probabilmente il dilavamento pluviale e' piu' che sufficiente a diluire la porzione radioattiva di due o tre ordini di grandezza in breve tempo - sino a raggiungere i valori di fondo naturale.

Per finire, l'inquinamento principale su di una autostrada e' dovuto (surprise!) ai veicoli che la percorrono. Qualsiasi pezzo di asfalto estratto da una autostrada e' gia di per se rifiuto tossico e nocivo. Voglio dire che prima che la radioattivita' superi per pericolosita' amianto, aromatici policiclici e metalli pesanti, ce ne vuole di roba.

(Non riesco a trattenermi... devo dirlo!) A me sembra che la sentenza sia stata esemplare e pragmatica - cioe' appurata la violazione della legge, e nonostante il danno materiale effettivo sia stato relativamente limitato, il giudice ha mazzolato lo stesso la parte responsabile - e la cosa finisce! E meglio 'sti sversamenti che imperizia nella gestione dei reattori nucleari.. Cosi' almeno si danno una sveglia.

In Itaglia per un caso analogo a mia conoscenza nel 1996 si e' passati dal sequestro cautelativo della strada, seguito da settimane per appurare entita' della contaminazione, poi da intervento di raschiamento dell'asfalto per kilometri (avente risultato netto di trasferire un rifiuto tossico da un posto a tanti altri), poi da collaudo, poi appelli, ricorsi... forse la cosa si trascina ancora adesso.

Yours
Braemar