05 ottobre 2006

Coerenza?


Non so se ne è arrivata voce in Italia, ma nel mondo anglosassone ha fatto molto scalpore un docudrama trasmesso pochi giorni fa dalla ABC, The Path to 9/11. L'oggetto del contendere sono le accuse all'amministrazione Clinton di aver, sostanzialmente, posto le basi per l'11 Settembre, bloccando una serie di iniziative e programmi antiterrorismo, rifiutandosi di perseguire Bin Laden ed Al Qaeda anche dopo che questi erano stati identificati come una delle maggiori minacce alla sicurezza nazionale, vietando ogni azione contro gli Stati, come Afghanistan e Sudan, che offrivano aiuto e rifugio ai terroristi, e finanche "strozzando" la rappresaglia dopo gli attacchi alle ambasciate in Africa e alla USS Cole.

Tutto verissimo, ovviamente, basta andare a rileggere i giornali dell'epoca per rendersene conto. Clinton ha delle colpe gravissime. Soprattutto, ha la colpa di aver ceduto ai ricatti del Congresso a maggioranza repubblicana e alle pressioni della stampa di destra, Fox News in testa.

Eh già, perchè ricordiamocelo, quelli erano gli anni in cui la destra americana strillava allo scandalo per un pompino nello Studio Ovale, e chiedeva indagini e commissioni d'inchiesta, e quando la Casa Bianca autorizzava una qualsiasi azione contro Al Qaeda e i Talebani in Afghanistan c'era una coda interminabile di giornalisti (uso il termine nell'accezione più generosa possibile, ovviamente) del calibro di Bill O'Reilly che accusavano Clinton di agitare lo spauracchio del terrorismo internazionale per distrarre l'opinione pubblica americana dalle cose veramente importanti - nella fattispecie, la presenza o meno di tracce di sperma sul vestitino di una stagista. Gli USA si ritirarono dalla Somalia sotto la pressione del Congresso repubblicano e della stampa di destra, che accusavano Clinton di sacrificare le vite di soldati americani, ancora, per distrarre l'opinione pubblica, abbandonando la Somalia ad oltre un decennio di guerra civile e fornendo ai terroristi la loro arma propagandistica principale, la prova che per piegare la volontà degli occidentali basta far mandare in onda qualche cadavere in prima serata, la prova che il terrorismo paga.

In pratica oggi la destra americana dà a Clinton la responsabilità per l'11 Settembre accusandolo di aver fatto ciò che la destra chiedeva a gran voce. La gratitudine, diceva Stalin, è una malattia dei cani. Non sappiamo chi possa essere afflitto, invece, dalla piaga della coerenza, ma per fortuna la destra americana, politica e giornalistica, sembra esserne immune.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

D'accordo, ma il fatto che Clinton abbia fatto tutto ciò che i Repubblicani chiedevano non è un errore comunque?
Quel che ha fatto, ha fatto.
Non mi pare tanto importante stabilire i motivi.
Anche perché se davvero lo ha fatto perché glielo chiedeva la destra, l'errore è doppio.

In fondo, Bush non s'è mai sognato di ritirarsi dall'Iraq, e fare tutto quello che la sinistra gli sta chiedendo istericamente da anni.

Eugenio Mastroviti ha detto...

La mia scelta di termini è stata infelice, a quanto pare. Non intendevo dire che c'è stata qualche forma di consociativismo, ma semplicemente che il Congresso a maggioranza repubblicana è riuscito in diverse occasioni a costringere Clinton a prendere delle decisioni; che l'attacco continuo della stampa, e le accuse all'interno della stessa commissione d'inchiesta sul caso Lewinsky, hanno costretto l'amministrazione a fare dei passi indietro o a interrompere a metà azioni già intraprese (vedi le rappresaglie dopo gli attacchi alle ambasciate). L'amministrazione non agisce in un vuoto, ma deve interagire con altre forze all'interno del governo, e queste forze possono benissimo costringerla a prendere certe strade - come è successo. Non gliene faccio una colpa, fa parte del gioco della politica: ma accusare poi esclusivamente Clinton di quegli errori è come violentare una donna e poi darle anche della zoccola perchè te l'ha data al primo appuntamento.

Sia chiaro che non ritengo questo un problema ristretto alla destra americana - ricordo le accuse dei pacifisti a Berlusconi di non aver mandato i Mangusta in Iraq - ma questo caso è particolarmente eclatante.