13 gennaio 2007

Il nemico del nemico del nemico del nemico...


Non invidio gli etologi. Già capire i processi mentali alla base del comportamento umano certe volte mi dà l'emicrania, posso solo immaginare cosa succederebbe se dovessi cercare di interpretare, invece, l'annusarsi le parti basse dei cani, o il rizzare la coda dei gatti, o lo schiaffeggiarsi ripetutamente con un merluzzo delle foche (credo). Prendi l'Etiopia, per esempio.

Un annetto fa il governo etiope ha deciso che voleva imporre il copyright sui nomi delle varietà di caffè originarie del suo territorio ed ottenere il pagamento di diritti sull'uso a qualunque titolo di questi nomi, rivolgendosi per questo alle odiate organizzazioni internazionali per la protezione della proprietà intellettuale, quelle fra l'altro che hanno fatto chiudere Napster e contro cui (giustamente) si scaglia Naomi Klein col "popolo di No Logo" - quelle che brevettano marchi, canzoni, opere d'arte, geni umani e insetti creati in laboratorio. E il popolo di No Logo, prevedibilmente, è insorto. Un po' meno prevedibilmente, è insorto contro Starbucks e gli altri che si erano opposti all'imposizione del copyright, ed in favore del governo etiope e dell'imposizione del copyright. Abbiamo, in quest'anno, scoperto che l'opposizione a loghi, trademark, copyright, non era un'opposizione di principio, filosofica, ma era semplicemente dovuta al fatto che loghi, trademark e copyright sono in generale detenuti da gente che al popolo di No Logo sta un po' sul cazzo: un po' come se io fossi andato a manifestare per la chiusura degli ospedali e l'abolizione della medicina quando Pinochet ha avuto un infarto.

Interessante notare fra l'altro come la cattiveria di Starbucks & Co. venga sottolineata mettendo in evidenza che quest'imposizione del copyright, ed il pagamento di diritti al governo etiope, avrebbe permesso una miglior ridistribuzione dei profitti agli agricoltori, l'introduzione di programmi sociali e via dicendo. Praticamente sembrava che il governo norvegese o svedese fosse andato in vacanza in Etiopia ed avesse assunto il governo del Paese: ma del resto, il governo etiope si opponeva a Starbucks, multinazionale (orrore!) americana (orrore!) globalizzatrice (anatema!), e come tutti sanno, il nemico del mio nemico è mio amico, mio fratello, mio alleato per sempre contro l'Impero del Male.

Spostandoci un attimo più a sud (e qui rischio di attirarmi gli strali di Dacia Valent), in Somalia durante l'ultimo anno ha cominciato ad emergere una cosca vincente nella lotta fra delinquenti assortiti per il controllo del Paese; una cosca non migliore delle altre, diciamolo subito, che stava assumento il controllo per il semplice motivo che, a differenza di tutte le altre, non era organizzata su base tribale/di clan ma religiosa, e quindi non precludeva a nessuno la possibilità di stare dalla parte del vincitore, mentre tutte le altre cosche promettevano, in caso di vittoria, peste, corna e gambizzazioni agli appartenenti ad altri clan.

Certo si trattava di fondamentalisti religiosi, ma, com'è il caso dell'Iran, se alla gente del posto sta bene una teocrazia, che se la godano tutta - e come è successo per i Talebani in Afghanistan, questi qui offrivano almeno la possibilità di un minimo di pace, della fine di una guerra civile atroce quanto insensata, e quindi dovunque arrivassero venivano accolti, se non con entusiasmo, almeno con rassegnazione unita ad un minimo di speranza.

Poi le "Corti islamiche" son state furbe e si sono accattivate le simpatie di tutta l'autoproclamatasi sinistra antagonista occidentale: morte all'America, morte all'Occidente, introduzione immediata della Sharia "dura", un ministro s'è pure vantato di essere stato al comando di quelli che trascinarono i cadaveri dei Rangers americani in giro per Mogadiscio l'altra volta (dice, i Rangers erano lì per arrestare un delinquente che aveva fatto scannare una ventina di caschi blu pachistani disarmati mentre distribuivano cibo ad una fetta di popolazione che lui aveva deciso di far crepare di fame? Il discorso è troppo complicato, ha ammazzato degli americani, è un eroe, e poi gli americani, come m'insegnano Uriel e Amnesty, a Guantanamo fanno di peggio); infine, ciliegina sulla torta, avevano cominciato ad esportare la rivoluzione in Somaliland, che era diventato una repubblica autonoma e (orrore!) democratica, quindi approvata (doppio orrore!) dall'occidente; senza contare che sono riuscite a farsi accusare di ospitare terroristi di Al Qaeda, cosa che li ha resi due volte eroi in occidente, una volta perchè se gli americani accusano qualcuno di terrorismo, quel qualcuno diventa automaticamente innocente di ogni colpa, e due volte perchè comunque anche se era vero, offrivano ospitalità a gente che vede nell'occidente l'Impero del Male. Insomma, anche qui, il nemico del mio nemico è mio amico fraterno.

Le Corti islamiche hanno commesso qualche piccolo errore tattico: si sono inimicate i giovani, vietando fra le altre cose televisione, musica, alcool, e sparando a chi non rispettava il divieto, facendo qualche decina di morti fra la folla che guardava una partita dei Mondiali; hanno vietato il khat, un blando stupefacente universalmente diffuso nel Paese (fra la gioia degli stessi antagonisti europei che alle primarie col candidato senza volto si riempivano la bocca con l'antiproibizionismo) cancellando la principale fonte di reddito di una fetta significativa della popolazione, e senza offrire alcuna alternativa; per finire,
con il tentativo di esportazione della rivoluzione islamica in Kenya e Somaliland si sono inimicate tutti i vicini, e soprattutto hanno messo in allarme l'Etiopia, che si vedeva come il prossimo Paese sulla lista, una volta caduto il cuscinetto sempre più striminzito del "governo legittimo" somalo - e ad Addis Abeba si ricordavano fin troppo bene il conflitto più che decennale con la Somalia di Siad Barre.

Risultato, l'Etiopia è fraternamente intervenuta in soccorso del legittimo governo somalo ed ha invaso la Somalia. E qui, a occidente, sono cazzi. Il nemico del nemico del mio nemico, se è nemico del mio nemico, è mio amico o mio nemico? Quale Etiopia ha invaso la Somalia? Quella con un governo praticamente socialdemocratico che voleva i profitti del logo del caffè per ridistribuire il reddito fra i poveri coltivatori, o quella che ha uno dei peggiori track record di rispetto dei diritti umani, la dittatura brutale in costante conflitto con l'Eritrea e che ha appena invaso ed occupato militarmente la Somalia?

Probabilmente tutt'e due. Anche la coerenza, come la realtà, è un'invenzione del Mossad.

P.S. Tanto per capirci: io non la penso esattamente come Naomi Klein, ma credo che il sistema di brevetti e di protezione della proprietà intellettuale così come è definito adesso vada pesantemente rivisto, e soprattutto vadano rivisti i parametri che ci permettono di decidere cosa sia brevettabile e cosa no. Ed ero contrario al trademark sui caffè etiopi, sia per una questione di principio che perchè non avevo nessuna fiducia che i soldi sarebbero finiti a chi ne aveva bisogno. A chi non è d'accordo faccio solo notare che l'Etiopia è uno dei 10 Paesi più poveri del mondo, ma la sua aviazione ha aerei da combattimento migliori e più moderni di quelli in dotazione alla RAF, alla Luftwaffe e all'Aeronautica Militare Italiana.

P.P.S. No, non lo so che soluzione si potrebbe trovare per la Somalia. Non credo che le Corti islamiche, alla lunga, avrebbero dato stabilità al Paese (che rischiava di trovarsi coinvolto in una guerra su tre fronti) e non credo che i capimafia del cosiddetto "governo legittimo" siano un'opzione migliore. L'ONU è completamente screditata e gli occidentali è meglio che non ci si facciano vedere affatto. Una persona più cinica di me probabilmente direbbe che l'unica soluzione è costruirle un muro attorno e lasciare che se la vedano fra di loro; una persona più ottimista di me proporrebbe l'intervento di una forza super partes dell'Unione Africana, magari finanziata dall'ONU. Personalmente sono scettico su entrambe le opzioni.

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