06 gennaio 2007

Sic semper tyrannis


Questo blog era in vacanza mentre Saddam Hussein veniva impiccato, e a distanza di giorni c'è un solo commento che posso, in coscienza, fare: pur restando contrario alla pena di morte in principio, pur contestando l'opportunità politica di uccidere Saddam in questo momento e di farne un martire, mi rifiuto, e mi rifiuterò sempre, di condannare l'esecuzione di un dittatore fascista, nazista o quant'altri.

Ben venga Norimberga. Ben venga Piazzale Loreto. E ben venga anche la corda al collo di Saddam.

P.S. Sì, la guerra all'Iraq era illegale. E con questo?

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Alcune piccole osservazioni:
1. Su piazzale Loreto: Vorresti per caso dare il benvenuto all'osceno spettacolo di TUA sorella appesa morta pei piedi, con le pudenda al vento, solo ed esclusivamente perché ha avuto la disgrazia di innamorarsi di un pessimo soggetto?
2. Ti informo che l'aggettivo "illegale" non è un termine generico da usare ad minchiam, tipo "piacevole", "lussurioso", "abominevole" et similia. Il suo uso presuppone l'esistenza di un ben preciso corpus legislativo (o anche di una sola legge composta di un solo articolo) nel quale un certo comportamento - a cui appioppi "illegale" - viene dichiarato tale. Di conseguenza, a quale legge ti riferisci nella presente occasione? A quella talmudica? coranica (detta anche shariah), alle tavole di Hammurabi? O alle risoluzioni ONU? Nella remotissima probabilità che tu ti riferisca a quest'ultima ipotesi, ti faccio umilmente presente che - ammesso e non concesso che l'intervento armato USA in Iraq fosse "illegale" al momento iniziale, l'ONU ha - dall'alto della sua indiscussa autorità in materia -subito "sanato" con apposito papiro tale presunta "illegalità". Pertanto, chiamare l'ingresso e la permanenza delle truppe amerikane in Iraq "illegale" è un po' come continuare a chiamare "ladro" un tizio anche dopo che un tribunale abbia sancito con sentenza definitiva che il tizio, apparentemente "ladro" e precedentemente arrestato per questo, ha agito invece in piena osservanza della legge. Come minimo il tizio ti querela e ti fa rimanere in mutande, cosa purtroppo impraticabile coi fallocefali bercianti di "illegalità della guerra in Iraq"....
Cordiali saluti
Ritvan Shehi
http://ritvanarium.splinder.com/

Anonimo ha detto...

Ah, dimenticavo, definire il blog di Dacia Valent "blog di destra?sinistra?boh" fa ridere i polli.
Dacia Valent è stata europarlamentare di Rifondazione Comunista; non so se attualmente abbia conservato la tessera di RC, ma di certo leggendo i suoi papiri sul blog anche un cieco con gli occhiali da sole in una stanza buia si accorgerebbe che grondano falce-e-martello (quando non mezzaluna-e-martello:-) ) da tutte le lettere.
Aricordiali saluti
R.S.

Eugenio Mastroviti ha detto...

Ellamadonna.

M'arriva un commento di Ritvan e pare un bombardamento a tappeto. Cominciamo dalla fine:

Dacia è stata europarlamentare di Rifondazione. S'è anche candidata, se non ricordo male, con la lista di Di Pietro. Se la prima cosa la rende obbligatoriamente di sinistra, la seconda la assocerebbe d'autorità, per dire, con l'Opus Dei.
Quanto al grondare falce-e-martello, io trovo, come te, che i suoi post tendono più spesso a grondare mezzaluna-e-martello, e (sicuramente per un pregiudizio mio, ma del resto questo è il mio blog e le cose qui le classifico come cazzo pare, appunto, a me) io le cose che grondano mezzaluna-e-qualcos'altro, come anche croce-e-qualcos'altro, ho serie difficoltà a considerarle di sinistra. Guarda Rutelli, per dire.

Poi se le cose te le devo proprio scrivere a stampatello, a me sembrava chiaro che la classificazione era, almeno in parte, provocatoria. Non mi aspettavo che ci volesse tanto, però, perchè qualcuno accettasse la provocazione, non l'ha fatto neanche Dacia quelle rare volte che ha bazzicato da queste parti.

Poi la legalità della guerra in Iraq. Chettedevodì? Tendo a considerare l'Attorney General inglese più competente di me in materia (è per quello che gli pago lo stipendio, dopotutto) e lui dice che le basi legali per la guerra, in Iraq, non c'erano. La cosa rende la guerra, mi pare, illegale: così come una perquisizione della polizia senza mandato è illegale anche se un giudice, dopo, gli fa il mandato.

Oh, poi, capiamoci: la legalità o meno dell'invasione dell'Iraq non cambia di una virgola la situazione attuale ("Sì, la guerra all'Iraq era illegale. E con questo?")

Ultima cosa, la Petacci. Non l'ho nominata. È stata una porcata. Oppure è stata danno collaterale come capita sempre in guerra.

Poi il discorso si può estendere, perchè uno può anche dire che se t'innamori di un maiale come quello e decidi di stargli vicino sapendo di tutte le porcate che ha fatto e anche facendone qualcuna di tuo, poi se finisci in mezzo al fuoco incrociato non è che ti puoi lamentare più di tanto; ma lì il discorso si complica e non si può concludere con qualche battuta di dubbio gusto o con la solita domanda di cosa proverei se quella fosse stata mia sorella (e se mia sorella, invece, fosse morta a San Sabba, come cambierebbe la mia percezione di Piazzale Loreto? Boh)

ipazia.dioniso at gmail.com ha detto...

eugenio: mi associo.

nullo ha detto...

cavolo quanto la pensiamo allo stesso modo... fosse l'aria di quissù:-)

Palmiro Pangloss ha detto...

Torni in forze vedo, bene.

P.S. Quoto.

Anonimo ha detto...

Spero che l'Attorney General non se ne avrà a male, ma c'è un'interpretazione delle risoluzioni ONU relative che conclude per la piena legalità dell'intervento "volenteroso" in Iraq.
Ed è un'interpretazione nient'affatto campata in aria.

Probabilmente il problema è come sempre a monte, e cioè nell'organismo autore di quelle risoluzioni, fatte sempre con una fumosità tale che ognuno ci riconosce quel che gli pare.

Piazzale Loreto non è mai benvenuto!
Ben venga sempre la morte di ogni assassino, seriale e consapevole, e soprattutto di quelli istituzionali (anche se io preferirei una pena meno definitiva e più afflittiva, molto più afflittiva), ma lo spettacolo di Piazzale Loreto possono imbastirlo solo delle carogne, di quel tipo che prende coraggio solo di fronte all'inerme.

Così come solo una carogna può abbassarsi ad insultare un uomo che sta per essere ucciso.
Chiunque sia quell'uomo!

Anonimo ha detto...

P.S. - Occhio alle sbronze dalle tue parti, se vi sono donne nei paraggi.
:-)

Eugenio Mastroviti ha detto...

Maedhros:

andando con ordine, le interpretazioni possibili sono sicuramente molte, soprattutto per via della necessità di tradurre il testo delle risoluzioni ONU dal diplomatichese al linguaggio corrente, cosa per cui purtroppo non esistono dizionari ma solo tradizioni; e così il testo della risoluzione 1440 faceva uso di una forma che tradizionalmente esclude l'uso della forza militare (cosa che hanno riconosciuto implicitamente persino gli USA nel cercare una seconda risoluzione); da lì il resto. Gli americani scelgono di dire che delle tradizioni se ne fottono (lecito) e che la risoluzione 1440 minacciava "conseguenze" e l'invasione dell'Iraq certamente conseguenza è, quindi tutto regolare. Altri dissentono, e alla fine sospetto che anche ad arrivare in una corte di giustizia farà poco per fugare i dubbi, visto che si tratterà sempre di corti di giustizia nazionali ed il giudizio sarà sempre limitato a leggi e tradizioni giuridiche di una singola nazione.

Sospetto che se qualcuno sarà condannato questo avverrà qui in UK e certamente non in USA, allo stesso modo in cui se ho una figlia e questa un giorno mi porta in casa un integralista religioso dicendo che se lo vuole sposare, io ammazzo lei e non lui, perchè lei ha l'aggravante di avere un cervello e di sapere quello che stava facendo. Blair è due volte colpevole, perchè ha l'aggravante di essere espressione di una nazione civilizzata.

Quanto a Piazzale Loreto, cosa vuoi che dica? Che è stato uno spettacolo indegno? Certo; ma la morte nei loro letti di Pinochet, Pol Pot o Stroessner è di gran lunga più indegna, e dovendo scegliere, scelgo Piazzale Loreto - come male minore.

L'ho detto all'inizio del post: io sono e resto contrario alla pena di morte, in ogni caso. Eventi come quelli della caduta di un dittatore sanguinario, però, si pongono al di fuori del normale processo giuridico, e se posso dire che io mi sarei rifiutato di condannarlo a morte (sì, mi sarei rifiutato di condannare a morte Mussolini; sì, anche se avessi perso mia madre, moglie, sorella a San Sabba o a Buchenwald in una fine ancor meno dignitosa e più crudele che quella della Petacci), non posso, in coscienza, condannare chi l'ha fatto.

Per l'ultimo punto, poi, sinceramente se mi portassi a letto una tipa rimorchiata al pub, sobria o ubriaca che fosse, molto più della giustizia inglese temerei Mrs. Inminoranza.
(sì, quella legge è comunque una gran cazzata)

Anonimo ha detto...

La risoluzione avvertiva di "gravi conseguenze", e l'aggettivo non è irrilevante.
Poi certo, ognuno rimane dell'idea che gli conviene, riguardo al fatto se ci fosse bisogno o meno di un'altra risoluzione.

Comunque, è sicuro che il concetto di legalità in ambito internazionale è alquanto labile.
Ed in ogni caso l'attuale situazione sicuramente è legale.

Io non condanno chi ha ucciso Mussolini ed impiccato Saddam, figuriamoci.
Anzi! Ripeto che la morte è una pena troppo poco afflittiva per gente come loro, gli assassini istituzionali.
Io condanno chi fa scempio di un cadavere o chi insulta un uomo su un patibolo; forme infime di vigliaccheria!

Su Pinochet sono in disaccordo totale, ma credo che ormai ciò sia risaputo.
Per me il Cile dovrebbe fargli un monumento.

"mi rifiuto, e mi rifiuterò sempre, di condannare l'esecuzione di un dittatore fascista, nazista o quant'altri."
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Qua la parola magica proprio non ti esce fuori, eh.
In realtà ogni dittatore, nell'accezione moderna del termine, è venuto dalle file del socialismo, nelle sue varie declinazioni: fascista, nazista, comunista.

L'unica eccezione è stato Pinochet, appunto!

Anonimo ha detto...

Sembrano i commenti di Labirinti, alias logos :-D

Eugenio Mastroviti ha detto...

"mi rifiuto, e mi rifiuterò sempre, di condannare l'esecuzione di un dittatore fascista, nazista o quant'altri."
Qua la parola magica proprio non ti esce fuori, eh.


Sono debitamente imbarazzato per l'omissione. E' stata, temo, una cosa freudiana.

Visto che stai pensando a Castro, comunque, posso solo dire che a mio modestissimo parere Cuba stia meglio sotto Castro di quanto starà dopo la sua morte, quando tornerà ad essere il bordello del Nordamerica e il pied à terre del clan Gambino.

Mentre in Cile l'alternativa era fra una democrazia (imperfetta, come tutte le democrazie) ed una dittatura militare, a Cuba l'alternativa è fra una dittatura che costruisce scuole e ospedali e una che alleva generazioni di puttane e croupier per i turisti americani. Se fossi cubano, forse preferirei la prima. Se fossi stato cileno, avrei scelto la democrazia. Anche con un PIL più basso.

L'unica eccezione è stato Pinochet, appunto!

E Stroessner, Salazar, Franco. Tutti morti nei loro letti, se non ricordo male (potrei sbagliare su Salazar)