22 settembre 2009

"Non mi interesso di queste cose"


Podcast di Repubblica, ieri, Miriam Mafai:

"Per un lungo periodo sono stati molto popolari in Italia i Bersaglieri", e si affretta ad aggiungere "non so il perchè, non mi interesso certo di queste cose", nello stesso tono disgustato che userebbe se si stesse parlando di pedofilia.

Non sa il perchè, la signora Mafai. Non si interessa certo di queste cose, povera stella, immaginate che vergogna se sapesse qualcosa dei Bersaglieri.

Vediamo se riusciamo a darle un piccolo aiuto. Magari visivo, così non si deve sforzare troppo:






Ci arriva, o preferisce chiedere l'aiuto del pubblico?

9 commenti:

ernestoA ha detto...

quello della Mafai è un atteggiamento diffuso in Italia tra i giornalisti e, in generale, tra chi parla in pubblico quando si viene a parlare di cose militari: dicono con orgoglio di non saperne un tubo nel timore di apparire guerrafondai. il brutto è che nella grandissima maggioranza dei casi è vero, non ne sanno assolutamente nulla.

Palmiro Pangloss ha detto...

Ma non solo i giornalai non sanno un tubo di militaria, sono proprio gli italiani in generale e, di conseguenza, chi li governa. Il problema IMVHO e' che la tradizione liberal-risorgimentale e' morta nel '22 - e lo dico a denti stretti con ragione data la gestione della IGM e l'inaninta' di fronte al fascismo - e quella era l'unica tradizione politica italiana ad avere conoscenza diretta delle FFAA e rispetto intellettuale per le problematiche connesse, non a caso quelli erano gli uomini che hanno fatto l'Italia. Chi e' venuto dopo - Cattolici, Fasciti, Socialisti, Comunisti, per non parlare recentemente di Leghisti e Forzisti - e' per ragioni diverse alieno a queto tipo di argomenti. Non e' un caso che la parte migliore, ma ahime' residuale, del liberalismo italiano ovvero il Partito d'Azione abbia giocato un ruolo militare sproporzionato alle proprie dimensioni nella resistenza.

BTW Sabato mattina m'ha svegliato la Fanfara dei Bersaglieri che celebrava il XX Settembre e mi sono venuti i lacrimoni...

Yossarian ha detto...

Ha detto tutto Palmiro.

Non vedo cosa potrei aggiungere tranne i complimenti al post.

Tranne forse che la liberta' non te la regala nessuno. Ma questo si sa e' un concetto demagogo e qualunquista.

falecius ha detto...

Eugenio, quella disgustosa cosa a forma di croce bianca in campo rosso che insozza la bandiera della nostra beneamata Patria, che CAZZO DI ROBA SAREBBE?
Non è da te postare con vantante vanagloria grandi stemmi colorati della mai abbastanza odiata e vituperata casa dei disgustosi invasori della Savoia, che così a lungo oppressero il nostro bel paese.

sbrocching mode/off: allora, tralascio il fatto che l'invasione dello Stato Pontificio da parte della cosiddetta "Italia" nel 1870 fu un'aggressione internazionale ingiustificata in piena regola. Lo tralascio perché, da credente, la considero una felix culpa, che ha finalmente liberato la Chiesa Cattolica dall'infame fardello di essere anche uno Stato secolare. E il Vaticano è anche troppo.*
E quindi un grazie sentito ai Bersaglieri da parte di tutti noi cinque cattolici anarchici.

sbrocching mode/on:
Ma, ricordiamoci, i Savoia! Lissa! Custoza! Adua! Dogali! Caporetto! El Alamein! Nasiriyya! (ehm, no, mi sono lasciato prendere la mano)

* Io sono contrario al Concordato non perché vincoli lo Stato alla Chiesa, ma, al contrario, perché vincola la Chiesa allo Stato.

restodelmondo ha detto...

"Cattolici anarchici", mi piace. Come conciliate la cosa con l'esistenza di una gerarchia piuttosto chiara e forte nella Chiesa? (Chiedo davvero, eh, non è retorico.)

E la Mafai è imbarazzante.

roseau ha detto...

@Marta, riprendo una definizione molto calzante di Andrea Di Vita:

Insomma, l'anomia è mancanza d norme, mentre l'anarchia è mancanza di Stato. Per uno che crede al ''date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio'' non mi sembra una differenza irrilevante. La norma divina non discende dallo Stato, dunque si puo' ben dare il caso di un cristiano che viva la propria fede all'interno di una società anarchica.

:D

(La seconda cattolica anarchica).

falecius ha detto...

Buona domanda, Marta.
Una prima risposta è che noi (io, Roseau e un paio di altri amici che conosciamo via Internet; abbiamo anche il gruppo su Facebook, ma non è molto attivo) siamo contrari ai poteri secolari, non alla Chiesa, purché questa non adotti il "compelle intrare" o comunque non adotti i metodi coercitivi degli Stati. Naturalmente questo significa che per noi il Vaticano, come ente statale sovrano, è un problema.
In generale non siamo tenerissimi con la gerarchia, come sa chiunque legga i nostri blog. Ne accettiamo la necessità teorica, ne contestiamo parecchie scelte specifiche. Se fossimo abbastanza da avere una qualsiasi voce in capitolo probabilmente rappresenteremmo un'ala particolarmente estrema dell'opposizione interna. Ma se contassimo davvero qualcosa (cioè, se fossimo più di quattro)potrebbe anche finire a scisma, coi papi che corrono.

restodelmondo ha detto...

Falecius: In questo senso (fammi capire) la maggiore apertura ai vescovi e la minore autocrazia di Ratzinger rispetto a Woitiła è un passo avanti?

Bello sapere che anche per altri cristiani (e ancora più per dei cattolici) la separazione di Chiesa e Stato è una buona cosa *anche per la Chiesa*...

falecius ha detto...

In questo senso (fammi capire) la maggiore apertura ai vescovi e la minore autocrazia di Ratzinger rispetto a Woitiła è un passo avanti?

Sì. Sebbene nel complesso ho scarsa simpatia per Ratzinger, su questo sono d'accordo con lui.