13 luglio 2006

L'India se l'è meritato


Mi chiedevo quanto ci sarebbe voluto prima che qualcuno saltasse su a giustificare le bombe a Mumbai. Dall'Italia ancora silenzio (anche se nutro qualche residua speranza per un paio di attivi frequentatori di it.politica.internazionale), ma in UK, dove l'attenzione per i fatti del subcontinente indiano è per forza di cose maggiore, il gioco è già cominciato.

Intanto, sfatiamo subito una leggenda, che le bombe siano colpa o responsabilità di terroristi. No, sono ovviamente colpa del governo indiano, come spiega il comunicato del Socialist Workers' Party:

"The Indian government of Manmohan Singh will doubtless pledge itself to fight against the terrorists who have committed this atrocity with increased resolve. But if what results from this pledge is a greater threat of military conflict with Pakistan, more repression in Kashmir, and an increased willingness of the Indian state to be a partner in the ?war on terror?, it would serve only to compound the tragedy of the bombings. It is exactly these actions that have meant India has become a target..."
ossia:
"Il governo indiano di Manmohan Singh senza dubbio si impegnerà a combattere con accresciuta determinazione i terroristi che hanno commesso questa atrocità. Ma se il risultato di questo impegno sarà un accresciuto rischio di conflitto col Pakistan, più repressione in Kashmir, ed un'accresciuta volontà da parte dell'India di prender parte alla "guerra al terrorismo", ciò servirà solo ad aggravare la tragedia degli attentati. Sono esattamente queste azioni che hanno reso l'India un bersaglio..."
Dunque anche l'India è un bersaglio legittimo, e se dovesse cercare di assicurare alla giustizia i responsabili - o meglio, gli innocenti costretti a questo atto estremo di protesta - non farà che peggiorare la propria situazione e diventare un bersaglio sempre più lecito. E quei 200 poveracci fatti a pezzi dalle bombe? Danno collaterale, niente di più. Avrebbero dovuto interessarsi di più di politica internazionale, protestare per esempio contro il riavvicinamento del governo indiano a Israele, come spiega un altro blogger, che citando un forse apocrifo Trotzky spiega, puoi non interessarti alla politica internazionale, ma la politica internazionale si interessa a te.

Questo atteggiamento viene chiamato in inglese blame the victim, ed era tradizionalmente riservato alle vittime di stupri. Whoops. Il cerchio si chiude, suppongo.

4 commenti:

Tonibaruch ha detto...

Che ti aspettavi dai neotrotzkisti???

Anonimo ha detto...

tu fai parte del complotto giudaicoplutomassonico per conquistare il mondo, e intervieni solo perchè è stato colpito il tuo futuro capo che da antiche profezie dei saggi di Sion sappiamo essere indiano, shamary ajamahura di anni 2.

confessa, sei al soldo della CIAP e del M12 ;-)

Anonimo ha detto...

comunque... il giustificazionismo degli attentati in Italia avviene quando colpiscono Israele o Paesi europei; un po' più difficile trovare giustificazionismi per attentati in Paesi vittime del colonismo europeo . NOn è figo far preferenze tra chi ha la pelle scura .

Tra l'altro credo che la Sinistra al governo, dissolverà la cultura di questo tipo , humus di una buona parte di Rifondazione; vedi ad esempio i toni di D'Alema sulla missione in Afganistan.

saluti

Eugenio Mastroviti ha detto...

Scusa Filome'

La CIAP che è, un ibrido fra la CIA e il CICAP? :)