23 gennaio 2007

Diritti dei lavoratori


Iniziamo subito facendo le scuse per la prolungata assenza a tutti e tre i miei lettori. Problemi e pressioni di lavoro, di salute e di colloqui di lavoro hanno contribuito all'inattività prolungata di questo blog.

C'é un'infinità di cose di cui sarebbe il caso di parlare, dalla ministra dell'istruzione che manda il figlio ad una scuola privata al sistema d'istruzione a due velocità, da Hillary e Segoléne candidate allo spam nei commenti, ma vorrei cominciare con una cosina piccola piccola che con ogni probabilità non é neanche arrivata in Italia.

Iniziamo da una domanda generale: dove cominciano e finiscono i diritti dei lavoratori? Ognuno ha diritto al lavoro, non si discute. Il problema é, ognuno ha diritto a fare qualsiasi lavoro? Ho diritto a fare il pilota d'aerei se soffro di vertigini? Ho diritto a fare il chirurgo se soffro di deficit d'attenzione? Ho diritto, in generale, a fare un lavoro per il quale non solo non sono qualificato, ma ho degli impedimenti fisici o morali che mi impediscono di svolgere le mie funzioni? E' onesto che mi candidi a svolgere un simile lavoro? E se la risposta é sì vorrei sapere, che ne pensate di questo scenario qui?

Attenzione, qui stiamo parlando di condizioni preesistenti: se fai lo scaricatore e ti viene un'ernia, o hai un incidente e non puoi più sollevare pesi, non é giusto che ti si metta in mezzo ad una strada - deve esistere un sistema di ammortizzatori che ti permetta di ricevere una pensione almeno temporanea, che ti paghi la riqualificazione e così via. Io sto parlando di chi si fa assumere per un lavoro ed il primo giorno di lavoro dichiara di non poter svolgere i compiti che quel lavoro comporta, a causa di impedimenti fisici, morali o religiosi.

Lo chiedo perché é notizia di pochi giorni fa che una poliziotta musulmana, finita l'accademia e conseguito l'ambito distintivo, si sia rifiutata di stringere la mano al capo della polizia che glielo consegnava. Motivazione? Una donna musulmana, dice lei, non può avere alcun contatto fisico con un uomo che non sia un parente stretto o il marito. Mai. Neanche con i guanti.

In altre parole questa persona ha mentito scientemente, quando ha chiesto di diventare poliziotta, perché già sapeva che non poteva svolgere le mansioni che il lavoro di poliziotto comporta. Non può arrestare uomini. Non può prestare pronto soccorso a membri del pubblico che abbiano avuto un malore o abbiano subito un'aggressione, o a colleghi feriti. Non può fare una qualsiasi delle mille cose che una poliziotta deve fare che comportano contatto fisico con altre persone - se quelle persone sono uomini. Ah, e ovviamente non può lavorare con unità cinofile (che qui sono comunissime e presenti, ad esempio, in ogni caso di furto in appartamento), perché i cani sono impuri. E' il 50% di una poliziotta, o meno, ma prende il 100% di stipendio.

Dovesse capitare da queste parti Dacia, mi interessa davvero la sua opinione - come donna, musulmana ed ex-poliziotta.

P.S. Tanto per capirci - ho la stessa opinione dei ginecologi obiettori. Capisco quelli che si trovavano a fare i ginecologi quando é passata la legge sull'aborto. Capisco anche quelli che fanno finta di essere obiettori e praticano aborti in clinica privata ("le puttane ci sarebbero, sono i soldi che mancano"). Capisco meno quelli che vanno a fare i ginecologi sapendo benissimo che non intendono fare parte del lavoro per cui sono pagati ma prendono lo stesso uno stipendio pieno.

P.P.S. Per chi non ha ancora capito: col servizio di leva, l'obiezione di coscienza ha senso. Se invece parti volontario e ti dichiari obiettore quando arrivi in caserma, o sei cretino, o stai pigliando per il culo o speri di papparti un anno di stipendio senza fare un tubo.

14 commenti:

ipazia.dioniso at gmail.com ha detto...

bentornato! e complimenti, gran bel rientro.

Anonimo ha detto...

Accidenti!
Stavo per tributarti un applauso a scena aperta, con ovazione e tumulto finale.
E poi mi cadi miseramente, nel primo post scriptum.....

Ma secondo te si può considerare parte del lavoro di uno ginecologo l'ammazzare (usiamo i termini corretti) un bambino non nato?
E se lo facevano a te un lavoretto del genere?

Porca miseria, è agghiacciante!

Eugenio Mastroviti ha detto...

Maedhros: una polemica sull'aborto va di gran lunga oltre gli scopi di questo blog. Ho anch'io le mie perplessita' su alcuni punti (il late-term, per esempio) ma le mie perplessita' me le tengo - sono un uomo, non ci dovro' mai passare e non credo stia a me decidere.

Rimane il fatto che e' legge dello Stato, e chi va a fare il ginecologo lo sa da prima. Come fare il soldato, e nel caso andare in guerra, e' un'attivita' prevista dalle leggi dello stato. Io non me la sentirei di ammazzare bambini gia' nati (nati magari da vent'anni) perche' hanno l'imperdonabile colpa di essere nati da un'altra parte ed avere una divisa di un altro colore, per cui a fare il soldato volontario non ci vado.

Non solo, io non me la sentirei di arrestare lo scippatore di 15 anni o il ladruncolo di 19, la prostituta nigeriana senza documenti e il tossico che spaccia per pagarsi l'eroina. Son tutte cose necessarie, che qualcuno deve fare, e che la legge dello Stato prevede, ma io proprio non me la sentirei, riconosco in me una vena di vigliaccheria morale. Per cui non vado a fare il poliziotto.

Ripeto: questa non e' una questione sulle basi morali della guerra, dell'ordine pubblico o dell'aborto. E' una riflessione, molto piu' terra-terra, sull'onesta' intellettuale di chi si candida a fare un lavoro, qualsiasi lavoro, gia' sapendo che non intende svolgerlo come previsto dalle leggi che ne regolano le modalita'.

Hari Seldon ha detto...

Complimenti, come sempre. Ti avverto, però che casi come quello, magari che non finiscono sui giornali, ce ne sono a bizzeffe. Anche nel pubblico impiego, non solo nelle cd. categorie protette. Ma dirlo sembra brutto. Sembra che ce l'hai con chi è sfortunato o ha dei problemi ...

dacia ha detto...

Ciao Eugenio,

a me sembra un po' pompata come notizia, soprattutto considerato che la poliziotta barbuta in questione ha dovuto superare delle selezioni e un lungo corso, nel quale queste sue idiosincrasie sarebbero state rilevate.

Insomma, non credo che nell'anno di corso la barbuta in questione sia stata in contatto solo con altre signore, anzi.

Metti in conto, anche, che non è la sola donna musulmana a fare la poliziotta in UK.

Comunque, mi sembra che ci siano, in polizia, dei lavori nei quali a contatto con il pubblico non ci dovrebbe andare, archivio o roba così. A meno che non sia anche della corrente "fankazzista" dell'Islam...

Se dal recruitment, al concorso e quindi al corso nessuno se ne è accorto che è completamente sciroccata, la colpa non è affatto sua, ma di un sistema demente che le ha consentito di arrivare a pochi centimetri dal capo della polizia.

Bacia, Dacia

p.s.: fico fare la consulente. anche se ha delle belle controindicazioni....

Anonimo ha detto...

in linea generale sono d'accordo con te.... ma dato che oggi voglio pigliar contro vento, vorrei chiederti:

ma dato che in politica si ruba, si tratta con i delinquenti e si è arrivisti , allora gli "onesti" che voglion fare qualcosa per la ggggente non dovrebbero mai entrare in politica?!

dato che a me piace un mestiere ma quel mestiere implica delle cose a cui io sono contrario (e non essenziale al mestiere come l'aborto per un ginecologo) dovrei rinunciare agli studi che mi piacciono e a tutto quel che di piacevole comporta il mio mestiere perchè lo Stato mi dice che dovrei far qualcosa in cui non credo?

ciao e ben rientrato

Anonimo ha detto...

pisciar e non pigliar

Eugenio Mastroviti ha detto...

Dacia:

la questione e' stata sicuramente pompata, ma temo sia stata pompata da due parti diverse. Una certa stampa su queste notizie ci si butta a pesce - in Italia c'e' la Padania, qui c'e' il Daily Mail, o Daily Heil, come lo chiamano molti. D'altra parte, non e' la prima volta che un caso del genere viene creato ad arte: Hizb-ut-Tahrir, per dire, e' un'organizzazione che di queste cose ci campa e fa il possibile per dar loro la massima risonanza mediatica. Fra l'altro non e' un caso che l'associazione dei poliziotti musulmani l'abbia criticata, e molto duramente, per aver cancellato con questa piccola stronzata anni e anni di lavoro di pubbliche relazioni.

Il mio problema, spero si sia capito, e' duplice: intanto, ho una questione personale con chi pretende di avere un lavoro senza pero' essere disposto a farlo, ma questa e' una cosa mia; e poi ho un problema, piu' vasto, nel fatto che la comunita' musulmana inglese (e un giorno o l'altro anche quella italiana) continua ad avere nemici molto peggiori di Robert Kilroy-Silk e Nick Griffin in coloro, al suo interno, che cercano ad ogni costo di renderla un'entita' aliena e separata dalla societa' in cui vive, a sbattere la barbuta in prima pagina per creare un clima in cui proporsi come unici difensori e salvatori.

Nel caso stessi alzando gli occhi al cielo e scuotendo la testa, posso ricordarti che non sono Magdi Allam e non sto avendo un attacco di paranoia? Parlo di casi sotto gli occhi di tutti, casi che si e' cercato di usare come arieti - per esempio per cercare il precedente legale per imporre il niqab alle liceali, per vietare i pasti non-halal nelle mense scolastiche anche per i non-musulmani e cosi' via. Tutti casi che non potevano non creare scalpore e un certo grado di astio - casi creati ad arte e pompati sui giornali dagli stessi attivisti di HuT (sul Guardian, per dire, non sul Daily Torygraph).

E' un gioco che non mi piace perche' a farne le spese e' la stessa comunita' musulmana, che avrebbe gia' i cazzi suoi a cui pensare in questo momento; cosi' come a fare le spese di questa sceneggiata non sara' la sciroccata che l'ha messa su o quelli che (ci metto la mano sul fuoco) l'hanno aiutata e consigliata ma tutte le poliziotte a cui capita di essere di fede musulmana - soprattutto alla prossima infornata di reclute.

Eugenio

P.S. Quali controindicazioni?

Anonimo ha detto...

Sí, è passato anche in Italia, su blog di dx.
Il fatto non è commentabile; troppo sciocco; ed anche la Sig.ra Valent ha ragione.
Ma come, in X anni di corso non si sono accorti che la "poveretta" ha problemi?
O mente adesso per fare scalpore?
In ogni caso, fuori!
Poi concordo con le tue posizioni:
per fare un lavoro, devi volerlo fare, poterlo fare, essere preparato a farlo e farlo; con TUTTO quello che detto lavoro comporta.
Saluti
Augusto

Anonimo ha detto...

No, Eugenio, non ci siamo proprio.
Proprio per niente.

Ma ci farò un post.
Io non ho eccessi di modestia, e non ritengo la questione particolarmente complicata o ingombrante.
Anzi, la trovo di una semplicità pazzesca.

restodelmondo ha detto...

Chapeau.

Anonimo ha detto...

MMatteo ha finito il bidone di Quality Street che gli avevi regalato.

MMAX

Eugenio Mastroviti ha detto...

Di' a MMatteo di resistere fino al prossimo meeting dei Savi di Sion & collaboratori, che gliene porto un altro bidone (o altra marca piu' gradita, si accettano ordini)

Anonimo ha detto...

Ok...sarà il 30 marzo che coincide con Pessach per cui se porti anche per noi adulti un neonato goy per i consueti riti pasquali a base di matzoth intrise nel sangue te ne saremmo grati.
Un sanguinario shalom

MMAX Savio di Sion