19 settembre 2006

Diventa anche tu negazionista con l'ipnosi


Ripetete con me:

Nel Darfur non è in corso un genocidio

Nel Darfur non è in corso un genocidio

Nel Darfur non è in corso un genocidio
(specie l'intervista a Christine Shelley)

E se proprio non dovesse bastare, prepariamo i manifesti, così ci si mette avanti col lavoro:




UPDATE:

Quasi dimenticavo:

Nel Darfur non è in corso un genocidio

Nel Darfur non è in corso un genocidio

3 commenti:

restodelmondo ha detto...

Il pezzo del Guardian mi pare interessante, comunque, se non altro per i dati. Ovviamente, io dò per scontato che non occorre che sia un genocidio perché sia un'emergenza umanitaria (penso ad alcune situazioni a Gaza, ad esempio); così come dò per scontato che un orrore non sia una scusa per ignorare un'altro orrore (sebbene data la giornata di 24 ore e la vastità del pianeta non sia umanamente possibile occuparsi di tutte le tragedie in atto: ma questo è un problema organizzativo, non etico).

Ma mi rendo conto di non essere affatto adatta alla politica contemporanea.

(Spero di essere stata chiara.)

Eugenio Mastroviti ha detto...

Il pezzo del Guardian è interessante, ma molti dei dati sono falsati (spero non a bella posta, anche se ormai mi aspetto di tutto).

Ad esempio quando Steele dice che

In the US the Christian right and some of Israel's friends portray it as an Islamic fundamentalist regime. Human rights activists raise the issue of slavery to suggest that Arab raiders, supported by the government, are routinely abducting Africans from the south to use as human chattel. The Clinton administration listed Sudan as a terrorist-supporting state because Osama bin Laden once lived there.

afferma delle cose false. Intanto non è che sia un complotto americano-sionist-neocon-masson-rettiliano a dire che il governo sudanese è un governo integralista - è una cosa che afferma il governo stesso, fra l'altro applicando la Sharia come legge dello stato; la questione della schiavitù non è "suggerita" ma denunciata, e stiamo parlando di qualche migliaio di schiavi venduti ogni anno, a sentire non il governo USA ma le ONG sul campo; per finire, l'amministrazione Clinton non ha classificato il Sudan come filo-terrorista perchè Osama bin laden ci abitava, ma perchè ci aveva impiantato campi di addestramento col consenso e la collaborazione del governo.

Poi è il caso di precisare che la guerra civile scoppiata tre anni fa è l'ultimo capitolo di una questione che dura da vent'anni - quando è cominciata la pulizia etnica della minoranza animista ormai quasi del tutto scomparsa o rifugiatasi in Congo e Ciad; che la forza di interposizione non sta cedendo il passo ad una (possibile) forza ONU perchè i governi occidentali gliel'hanno imposto, come si insinua nell'articolo, ma perchè il governo sudanese non le ha rinnovato il mandato.

Non starò a discutere della terminologia usata per descrivere la pulizia etnica e i massacri (il governo ha "overreacted" in una situazione di "guerra asimmetrica", sembra di sentire i portavoce dell'esercito USA quando usano armi di area su un villaggio e poi parlano di "danno collaterale"), ma vorrei far notare la descrizione del fallimento degli accordi di pace, degna di Libero o del TG4 - la responsabilità viene addossata interamente ai ribelli, col semplice espediente di non citare il fatto che a disarmare la milizia Janjaweed e a vigilare sul cessate il fuoco avrebbe dovuto essere lo stesso esercito sudanese che ancora durante i negoziati stava continuando ad armarla, equipaggiarla ed appoggiarla...

restodelmondo ha detto...

Sì, quel sottotesto di "complotto americano-sionist-neocon-masson-rettiliano" mi era piaciuto pochissimo.

Anche se poi capire le dinamiche politiche in atto in Europa/USA a fronte della crisi in Darfur penso sia importante, soprattutto se ci sarà un intervento occidentale - anche se credo che le dinamiche in questione non influenzino il giudizio sul risultato delle dinamiche stesse.

(Di nuovo, spero di essere stata chiara.)

Sui dati, appunto, sto cercando di capirci un po' di più (ero rimasta ai reportage del NYT di Kristof): grazie delle tue precisazioni.