30 aprile 2009

Adesso sono preoccupato


Simon Jenkins è un signore che campassi cent'anni non capirò come ha fatto a diventare uno degli editorialisti di punta del Guardian. Un buon cinque anni fa ha scritto un articolo assolutamente bruciante che denunciava la falsa "lotta al terrorismo" e la strumentale diffusione della paura, da parte dei governi europei, per un attentato terroristico che non poteva accadere in Europa perchè noi europei siamo multiculturali, colti, intelligenti e simpatici, mica come gli americani che tutto sommato se lo sono meritato. Quest'articolo, poichè l'universo non manca di un macabro senso dell'umorismo, era la storia di copertina del numero dello Spectator che uscì nelle edicole il giorno dell'attentato di Madrid.

Ricordo anche, tempo dopo, la sua partecipazione ad un dibattito televisivo (Newsnight, mi pare) in cui giustificava il proprio articolo dicendo che lui in effetti si riferiva in massima parte all'UK, e che sebbene avesse forse sbagliato a generalizzare il discorso al resto dell'Europa, di certo nulla poteva accadere in un Paese come l'UK ed era assolutamente ovvio che i ripetuti allarmi servivano solo ad alimentare l'islamofobia che era parte del programma segreto del governo laburista o qualcosa del genere. Era la tarda primavera del 2005. Meno di un paio di mesi dopo, arrivarono gli attentati del 7 luglio.

Ricordo un altro paio di interessanti editoriali del buon Jenkins, archiviati sotto la voce "la scienza non è cultura" - uno in cui proponeva di abolire l'insegnamento della matematica nelle scuole ed un altro in cui difendeva la scomparsa delle scienze dalle scuole secondarie come materie obbligatorie, rimpiazzate (sperimentalmente solo in circa un terzo delle scuole, per ora) da una materia chiamata qualcosa come "cultura scientifica" che parla dei mali dei cibi geneticamente modificati, del riscaldamento globale, dell'importanza di una dieta bilanciata e roba così.

Sulla matematica, dice Jenkins, è autoevidente che non serve a nulla: le professioni diffuse oggi (scriveva circa un anno fa) non fanno uso della matematica e sono quelle che vanno in un'economia forte e in crescita, marketing, personal shopping, new media, consulenza d'immagine e di management e così via.

Ora, io non so se Jenkins sia veramente così stupido da non rendersi conto che quello che stava dicendo in effetti era che, dal momento che i ricchi si iscrivono tutti al circolo del tennis, il modo per diventare ricchi è iscriversi al circolo del tennis - perchè quello che è in effetti successo nella Gran Bretagna degli ultimi 10 anni è che un sacco di gente ha deciso di laurearsi all'equivalente locale del DAMS, perchè con tanti soldi che giravano chiunque poteva trovare qualcuno disposto a pagarlo per fare quasi qualsiasi cosa, dallo scrivere poesie ermetiche da usare nei brindisi ai company parties all'analizzare il feng shui nelle sale riunioni. Questo, caro Simon, non significa che un'economia per crescere ha bisogno di esperti di feng shui, significa che un'economia che cresce si può permettere di pagare da mangiare persino a uno che nella vita sa solo spostare le sedie da qui a là seguendo il tracciato della spina dorsale di un drago immaginario. Con quell'articolo Jenkins ha inventato da zero una nuova fallacia logica: a fare un post hoc ergo propter hoc son capaci tutti, si è detto, vediamo chi è capace di fare un pre hoc ergo propter hoc. Come del resto l'economia si è premurata di spiegargli neanche qualche giorno dopo che il suo articolo era stato pubblicato.

Allo stesso modo Jenkins sostiene che la scienza è inutile, che non dovrebbe essere insegnata a scuola in favore di materie più importanti e soprattutto meno noiose. L'insegnamento obbligatorio delle scienze, dice, è frutto delle pressioni della "lobby scientifica", questa oscura e pericolosa organizzazione di professori universitari e scienziati che, resisi conto che le loro materie non servono a nulla, fanno opera di lobby per creare giovani che, costretti a studiare le scienze, si ritroveranno poi costretti a iscriversi a Fisica o a Chimica impedendo così la chiusura di quei vetusti e, diciamocelo, obsoleti dipartimenti.

Di nuovo, non so se Jenkins sia veramente così stupido (la sua costante affermazione di fallacie logiche sembra favorire questa ipotesi), ma di certo fa un certo spavento che questo signore sia considerato un intellettuale di punta e non si renda conto di quanta parte dell'infrastruttura che gli permette tutto sommato di non sapere un cazzo e vantarsene sia basato sulle tanto disprezzate hard sciences. Forse Jenkins crede che Internet funzioni grazie al lavoro di un gruppo di web designer e che la trasmissione delle informazioni sia solo frutto del brillante e innovativo design dei siti, che la posta elettronica viaggi grazie alle qualità intrinseche dei font con cui è scritta; forse crede che i circuiti del suo telefono cellulare nascano come effetto collaterale del design esterno firmato dallo studio del famoso Jut van Putzel, o forse non ha idea che il suo telefono cellulare abbia dei circuiti interni, forse pensa che la voce viaggi grazie al feng shui; o forse, peggio ancora, crede che possa andare avanti all'infinito un mondo in cui altri - cinesi, thailandesi, albanegri in generale - fanno le cose e lui (o la società a cui appartiene) le rivende incamerando il 98% dei profitti solo per aver deciso di che colore farne l'involucro o il logo. Come l'economia si sta premurando di spiegargli in questi giorni.

Dice, sì, ma che c'entra il titolo? Perchè sei preoccupato?

Perchè fino a ieri, pensavo che l'allarme sull'influenza suina fosse un mix di sincere preoccupazioni degli scienziati per una possibile mutazione che la renderebbe davvero pericolosa (è un fatto che una così prima o poi arriverà, e per evitare rogne bisogna tener d'occhio ogni nuova schifezza e cominciare subito a lavorare ad un vaccino: better safe than sorry) e titoloni urlati dai tabloid perchè la paura rende. Ero insomma relativamente tranquillo.

Poi oggi il Guardian ha pubblicato un editoriale di Simon Jenkins che dice che l'influenza suina non esiste, è una bufala, è un complotto degli scienziati (La Scienza È Male), e nessuno potrà mai morire di un'epidemia di influenza.

Siamo fottuti.

Hati tip: Harry's Place

21 commenti:

falecius ha detto...

Non ci posso credere, è VERAMENTE così idiota?

kidpix ha detto...

se trovi i post su facebook ogni tanto sappi che (almeno da parte mia) li trovo spesso cosi' brillanti che non posso fare a meno di spargerli un po' in giro.

Da ricercatore (o quasi) vi posso dire che la scienza E' male, infatti noi stiamo tutto il giorno a cercare "Nuofi moti per tifentare patroni di monto! Ahaha".
(notare la rista diabolical)

Ciao!

falecius ha detto...

Kidpix, probabilmente sareste comunque migliori degli attuali, io ci starei a far la prova.

Eugenio Mastroviti ha detto...

@Kidpix: quand'ero matricola insieme a tre amici ho fondato il Club della Fine del Mondo - ci vedevamo una sera a settimana e discutevamo di improbabili progetti di Arma Ti Fine Ti Monto (il mio preferito era un hack per trasformare i satelliti artificiali in armi cinetiche e puntarli contro le centrali nucleari)

Yossarian ha detto...

Simon Jenkins e' quello che in mediaspeak si chiama 'tuttologo'. (ma anche l'aggettivo di Falecius calza alla perfezione)

sa un po' di tutto e un po' di niente e commenta di tutto e di piu' basandosi sul buon senso comune da pub.
Non so se avete notato che nell'articolo, non approfondisce mai niente, non produce dati, cifre, documenti o nozioni specifiche, tranne prodursi in perle di ovvieta' stupefacenti tipo: 'but any viral infection is potentially terrible'.
Beh, si' Simon, peccato che quello del raffreddore sia diverso da quello della febbre suina o dell'Aids, o della spagnola.

Bel post Euge', bello davvero

Anonimo ha detto...

e io invece ero preoccupato che personaggi simili ci fossero solo quaggiù in italia! ora mi sento più tranzollo. saluti, mauro.

cinas ha detto...

un signore ha lasciato sul mio blog un commento a questo tuo post, non so perchè.
Se non lo leggi non perdi nulla, comunque.

Unknown ha detto...

@Eugenio: Consolati, se il rapporto Jenkins-Realtâ funziona come al solito ci becchiamo l'epidemia, ma fisica diventerà obbligatoria dall'asilo

Eugenio Mastroviti ha detto...

@Palmiro: disgraziatamente no, perchè l'eliminazione dell'insegnamento delle scienze non era qualcosa che stava proponendo ma giustificando - è nei programmi di questo governo ed è stata già in parte messa in pratica con l'ultima riforma.

Eugenio Mastroviti ha detto...

@cinas: suppongo sia il pensionato fascista di Soho che cerca disperatamente di farsi notare. Non capisco come sia arrivato a te, però. Le mie scuse, purtroppo da quando ho deciso di far fare al suo vomito cerebrale la fine che merita dissemina i suoi delirî dappertutto nel tentativo di farli arrivare a me, anche se di solito infetta blog che linko, o di gente che commenta qui.

farlocca farlocchissima ha detto...

secondo me Mr Jenkins lo pagano perché porti sfiga e mi sembra lavori benissimo... ora compro un corno rosso e un gobbetto di plastica tanto per restare scientifici

Palmiro Pangloss ha detto...

@Eugenio: a me il pattern pare lo stesso, anche le altre volte stava giustificando. Forse ci sara' la rivoluzione in UK... un Cromwell in fondo non sarebbe male.

niccolo' ha detto...

Che mongospastico. Scommetto che sarebbe molto apprezzato dai vari Blondet & Mazzucco!

galatea72 ha detto...

Oh madonna. Siamo fritti.

Eugenio Mastroviti ha detto...

@Palmiro: mi sembra una situazione win-win. Non solo un nuovo Cromwell farebbe decapitare il principe Carlo (nomen omen...), ma vieterebbe musica, balli, divertimenti, risate in pubblico e qualunque cosa possa fargli sorgere il sospetto che qualcuno, da qualche parte, si stia divertendo. Con un po' di culo i ragazzi di ritorno da Helmand potrebbero non notare la differenza e magari cercare di dare una ripulita alle gang della zona fra Brixton e Tooting, credendo di essere ancora in zona di operazioni. Result!

amaryllide ha detto...

Simon Jenkins è uno che ha studiato un minimo di marketing e ha capito che le centinaia di migliaia di britt che nei decenni passati hanno studiato economia e commercio (lasciando la matematica e le scienze serie agli asiatici, anche in UK) perchè erano convinti che i soldi si fanno con la finanza e gli scienziati sono degli sfigati costituisce un solido zoccolo duro di lettori, e occupa la nicchia. Ma il pubblico gliel'ha creato il NL, non la sua ignoranza scientifica

Eugenio Mastroviti ha detto...

@amaryllide: minchiate, come dimostra il trionfo della fuffa antiscientifica in tutta Europa

Unknown ha detto...

Voglio fare il sofista della situazione: Jenkins ha (molto parzialmente) ragione!
Lungi da me mettere in discussione l'ovvio ruolo della matematica nel progresso materiale umano ma in effetti NON è necessario che tutti sappiano la matematica a menadito per essere adulti consapevoli. Per la maggior parte delle persone che non diventeranno ingegneri e fisici la matematica non è altro che un utile ed interessante esercizio intellettuale come può esserlo (e qui mi aspetto conati di critica) lo studio del latino o del greco classico. O voi invece sostenete che questa materia di per sé abbia un valore formativo maggiore di altre discipline che esercitano semplicemente la logica dello studente medio?

Eugenio Mastroviti ha detto...

Ankou6: credo che tu confonda due idee diverse della scuola e di ciò a cui serve. Se la scuola deve servire solo ad insegnare ciò che poi servirà a fare il proprio lavoro, allora tutto serve e niente serve: matematica e fisica per chi deve fare l'ingegnere, ma nessun altro; latino e greco a chi deve insegnare latino e greco o studiare i classici; scienze a chi deve fare il naturalista; e così via. L'obiezione che la matematica sia "meno" utile di qualsiasi altra materia, a questo punto, è nulla.

D'altra parte tu stesso dai per scontata la "necessità" di latino e greco perchè alla fin fine neanche tu ritieni che quella debba essere l'unica funzione della scuola. La scuola dovrebbe trasmettere quella cosa indefinibile che chiamiamo cultura, non semplicemente un set di skill necessarie per fare un lavoro: e lì casca Baricco - e molti come lui, eh, il mio problema è proprio che lui si fa portavoce di un sentire estremamente comune.

Se accetti che aa scuola deve fornire strumenti necessari a capire e interpretare il mondo circostante, se vogliamo anche ad apprezzare la bellezza e l'arte, a riconoscere i cambiamenti nella società, le loro cause e le loro conseguenze, allora ti tocca insegnare a tutti un minimo di letteratura, di storia, in un mondo ideale anche di filosofia e di classici. E ti tocca insegnare anche un minimo di scienza, e di matematica senza la quale la scienza che insegni può solo essere imparata come atto di fede, come il catechismo - per tutti i motivi elencati qui sopra, perchè se l'Infinito di Leopardi ti apre nuovi mondi davanti, a mio modestissimo parere anche capire come nascono e muoiono le stelle lo fa - alla stessa maniera e in gran parte per gli stessi motivi.

E tutto questo anche senza contare che una nazione che capisce un minimo di più di matematica e scienze ha meno problemi ad evitare di cader preda di carte di credito a interessi astronomici da un lato, e di medici con pochi scrupoli che vendono omeopatia e piscio di serpente ai malati dall'altro, di giornali-carta-da-cesso che diffondono panico misto a fuffa sulle vaccinazioni e di preti pazzi che invece di ringraziare per non essere stati appesi all'albero più vicino cercano di diffondere le loro fantasiose teorie sull'AIDS, sul cancro al collo dell'utero e sul potere curativo della preghiera in alternativa agli antibiotici o alla chemioterapia.

Unknown ha detto...

Ehilà, naturalmente, e non mi pare di aver sostenuto il contrario, nella mia opinione la scuola deve insegnare ad essere cittadini consapevoli, non ad avvitare le viti che servono di più. Quindi sono senz'altro d'accordo con quello che dici. La mia provocazione era relativa solo alla maggiore utilità della matematica nel farlo, rispetto ad altre discipline che sforzano il cervello in ugual misura.
Le motivazioni che mi hai addotto secondo me sono, sempre per amor di polemica, insufficienti:
non credo che nelle scuole si insegni (né che si dovrebbe insegnare) la teoria matematica che sottostà alla spiegazione del funzionamento delle stelle, né quella della maggior parte dei fatti scientifici che, facciamocene una ragione, la gente accetta perchè vengono da fonti autorevoli, e perchè funzionano. Io sinceramente non conosco la matematica alla base della teoria della relatività generale- ma la accetto come la migliore spiegazione che abbiamo sull'argomento. Faccio male? Per esserne sicuro dovrei rifarmi i calcoli, e così chiunque? Le altre motivazioni che hai addotto non mi sembrano un precipitato della matematica, ma del pensiero critico, che la matematica può contribuire a formare, ma del quale certo non è il principale pilastro.
Detto questo, non è che io sostenga: aboliamo la matematica e uccidiamo chi sa contare fino a venti. Ovviamente la matematica è importante e tutti la devono studiare, MA non ha certo il ruolo di principessa delle materie che chiunque deve imparare per cui mi era sembrato voleste incoronarla.

Eugenio Mastroviti ha detto...

@Ankou6: mah, sospetto che ci sia un malinteso di fondo. Io non stavo dicendo che la matematica è la regina delle scienze/dello scibile (fra l'altro, essendo un pessimo matematico, mi darei la zappa sui piedi). Dico solo che chi, come Simon Jenkins, propone di eliminare l'insegnamento della matematica e delle scienze dalle scuole perchè non sono cultura e *in più* le professioni che ne fanno uso non dovrebbero, a suo parere, esistere, è un incommensurabile cretino. Due volte.