Londra e' una magnifica citta', con un magnifico sistema di trasporto pubblico che non le rende giustizia.
Spostarsi con la metropolitana e' rapido ed efficiente (checche' ne dicano i londinesi che amano lamentarsene), ma con la metropolitana non vedi Londra: vedi un certo numero di aree, piu' o meno circolari, centrate ognuna sulla stazione della metropolitana da cui sei sceso - per quanto ne sai, potrebbe essere (e spesso sembra) un'altra nazione rispetto alla stazione da cui arrivi. Un sacco di gente passa anni a Londra senza avere la minima idea di cosa ci sia fra una stazione della metropolitana e l'altra.
Spostarsi con l'autobus permette di vedere di piu'. I miei, quando vengono a trovarmi, adorano prendere un autobus per una direzione a caso e farsi chilometri sul piano superiore, guardandosi la citta': un giro turistico al prezzo di una travelcard. Il problema dell'autobus e' che e' lento. I miei sono in pensione, ma io ho bisogno di arrivare al lavoro prima dell'ora di pranzo, e con l'autobus l'ora di partenza e' piu' o meno garantita (a patto che non si tratti del 263), l'ora di arrivo, insomma, un po' meno.
Rimane l'auto: a parte i costi associati, che sono mica da ridere, c'e' lo stress di guidare, la congestion charge, l'incubo del parcheggio. Sicuro sicuro che ne valga la pena?
Se vuoi vedere la citta', e sperare di arrivare dal punto A al punto B in tempi ragionevoli, rimangono bicicletta e motorino/motocicletta. Personalmente, ho scelto la bicicletta, vuoi perche' come motociclista sono una pippa, vuoi perche' sono tirchio, vuoi perche' andare in bicicletta mi e' sempre piaciuto.
Cose da ricordare andando in bicicletta:
- Londra e' grande. Ma sul serio. Da East Finchley (casa) al West End sono 12-13 Km a seconda della strada che faccio. Per il cetriolo della City sono 15 Km. Per andare in bicicletta a Londra e spostarsi non-localmente, bisogna essere un minimo in forma, o espandere lentamente e gradualmente il proprio raggio d'azione, tenendo presente che l'Inghilterra e' piatta, Londra no - e appena si esce dal centro e dalla piana del Tamigi cominciano le colline
- Le strade di Londra hanno ispirato le geometrie non-euclidee. In generale, uno sa che prendendo 4 volte la prima a destra, si ritrova al punto di partenza. A Londra, ci sono buone probabilita' che ci si ritrovi a Marble Arch. Qualunque fosse il punto di partenza. Non chiedetemi perche'. Non c'e' una strada che vada dritta per piu' di 100 metri, e molte delle strade formano intrecci a mezzaluna, ad anello, a nodo a bocca di lupo, a barcollamento di papero ubriaco. Sul serio. Controllate da voi.
- I pedoni sono ciechi. No, sul serio, e' un fatto poco noto ma scientificamente provato. Diventano ciechi appena cominciano a camminare per strada, e si aiutano solo con l'udito. I ciclisti piu' previdenti si portano dietro un grosso radioregistratore portatile che emette continuamente il suono di una Jaguar XJS12 spinta a tavoletta, unico rumore che riesca a convincere il povero pedone che qualcosa sta effettivamente arrivando. Evitate di suonare campanello o tromba: il pedone credera' che ci sia da quelle parti una banda che sta cominciando a suonare, e si incamminera' con un sorriso ebete nella direzione del rumore. Evitate come la peste di gridare cose come "Get out of my f***ing way!" (la tentazione e' forte, lo so). Se lo fate, il pedone si fermera' in mezzo alla strada e comincera' a chiedersi, incuriosito, quale strana automobile abbia un motore che fa quel suono. In conclusione, adattatevi all'idea che i pedoni, se non fate casino, non vi vedono, e regolatevi di conseguenza. Attenzione soprattutto alle madri con passeggino kamikaze.
- Utilizzate le risorse a disposizione. TfL, Transport for London, ha un sito con una sezione dedicata esclusivamente ai ciclisti. In particolare, offrono mappe ottimizzate per i ciclisti - ordinate quelle che volete e in generale le recapitano a casa entro 3-4 giorni. Anche la London Cycle Campaign, LCC, ha un sito ricco di consigli, e non e' una cattiva idea iscriversi, soprattutto per via dell'assistenza legale offerta in caso di incidenti. Fra l'altro, LCC ha gruppi locali, uno per borough, che organizzano serate, incontri settimanali, workshop per imparare a far da se' la manutenzione della bici, e soprattutto uscite in gruppo, per chi all'inizio non si sente molto in confidenza. Per finire, London Cycle Network e' l'organizzazione che sta dietro al tentativo di rendere Londra una citta' piu' a misura di ciclista. Anche il loro sito ha consigli pratici, informazioni, mappe (non molto dettagliate) in formato pdf, e una "web map" che per ora e' praticamente solo un demo, ma che si spera diventera', in futuro, una mappa interattiva della citta' in grado di consigliare percorsi, evidenziare aree "sicure" per andare in bicicletta e cosi' via.
- Non andate sui marciapiedi con la bici. Lo so, la strada e' intasata e non si riesce a passare. Se proprio volete andare sul marciapiedi, smontate dalla bici e spingetela. I ciclisti sui marciapiedi sono una delle cause piu' frequenti di attrito con gli altri utenti della strada, le lamentele sono continue (e a volte giustificate). Just don't do it, ok?
- Non passate col rosso. Anche qui, la tentazione e' forte. La strada e' vuota, non ho la targa, anche se qualcuno mi vede non e' che mi possa fare niente. Fra l'altro, passare col rosso e' l'unico modo per essere visti dagli automobilisti. E' famoso, infatti, che anche gli automobilisti non vedono praticamente mai i ciclisti, tanto da considerare una buona scusa la frase "mi spiace, non l'avevo visto" dopo aver travolto un cristone di 1 metro e 80, con un giaccone rosso, in sella ad una mountain bike XL rossa, in pieno sole, che veniva in direzione opposta - eppure queste stesse persone riescono a vedere un ciclista che passa col rosso a distanze di svariati Km, spesso attraverso ostacoli solidi come case, palazzi e camion. Il record mondiale e' attualmente detenuto da Mr. Stephen Smith-Clarke, di Cricklewood, che durante una vacanza a Marbella e' riuscito a vedere distintamente un ciclista passare col rosso al semaforo all'angolo fra Archway Road e Muswell Hill Road, Highgate, lamentandosene poi con i compagni di vacanze per tutto il tempo in cui la polizia spagnola l'ha tenuto in cella per guida in stato di ebbrezza. Comunque, sul serio, non passate col rosso. Se non volete farlo per la sicurezza stradale, Ken Livingstone o i pedoni che si spaventano, fatelo per me, che ogni mattina mi tocca sentire almeno un collega con il ritornello del "eh, ma voi ciclisti passate col rosso, io ne ho visto uno proprio stamattina..."
- Comprate una buona bici. Se decidete di farci parecchia strada, vi pentirete non poco di aver voluto risparmiare 50 sterline per comprare un mostro pesantissimo fatto di travi d'acciaio con la maneggevolezza di una mucca gravida. Girate per negozi - ce ne sono di ottimi, iniziate con quelli locali, spesso gestiti da entusiasti del ciclismo, poi magari provate con le grosse catene, Evans e Decathlon, ed evitate Halfords, che vende quasi solo trappole che valgono esattamente quello che costano. Chiedete di provare le bici - quasi tutti lo lasciano fare, previo deposito di un documento: la bici migliore del mondo puo' avere un disegno completamente sbagliato per il vostro fisico - a me e' capitato con le Scott, per esempio.
- Non comprate una bici rubata. Il fiorente mercato londinese delle bici rubate e' la prova che P.T. Barnum, tutto sommato, aveva ragione: nasce un pollo ogni minuto. Io mi chiedo, sinceramente, come sia possibile che esistano sul pianeta cosi' tanti imbecilli disposti a finanziare i ladri di biciclette, comprandosi una bicicletta che poi gli verra' di nuovo rubata entro tre o quattro mesi - e in secondo luogo, mi chiedo perche' cosi' tanti di questi imbecilli dovessero per forza venire a vivere a Londra. Oddio, e' vero che io vengo da una citta' dove al mercato ci sono intere bancarelle di autoradio rubate, e la gente se le compra e s'incazza pure quando due mesi dopo gliele fregano di nuovo - c'e' gente che ha ricomprato la stessa autoradio tre o quattro volte, e sono convinti di essere furbissimi, perche' l'hanno pagata molto meno che in negozio! Beam me up, Scotty, there is no intelligent life here.
- Non e' una gara. Cioe', la mattina magari si': bene o male, alle 9 bisogna essere alla scrivania; ma la sera ce la si puo' prendere un po' piu' comoda. Ci si puo' fermare a dare un'occhiata a quel piccolo parco che si fiancheggia passato Stoke Newington. E domani, magari, fermarsi a dare un'occhiata dentro a quel pub dall'aria strana, che se e' carino come sembra una sera ci porto Lisa; oppure legare la bici e fare due passi in quella strada dove tutti i negozi hanno le insegne in turco, e se va bene un sottotitolo piccino in inglese, e bisogna tenerlo a mente, che siamo ancora a Londra, perche' non e' cosi' evidente (e il kebab e' vero kebab, non scarti industriali). Se non lo fate, vi perdete il 50% del gusto di andare per Londra in bicicletta.
Credevo di essermi innamorato di Londra quando sono arrivato qui quasi letteralmente con la valigia di cartone; ma ho scoperto Londra, ho cominciato a conoscerla veramente, e me ne sono davvero innamorato, quando ho cominciato a vederne le parti che non mette in mostra, andando in giro con la bicicletta. Spero sinceramente che capiti anche a voi.