31 luglio 2005

Qualcuno mi spieghi

Di questa cosa ne volevo parlare da prima delle vacanze, veramente, ma m'e' tornata in mente grazie a questa vignetta. Grand Theft Auto e' un gioco che nella migliore delle ipotesi potrebbe essere definito aberrante: il protagonista deve, sostanzialmente, rubare auto, picchiare prostitute con una mazza da baseball (per tenerle in riga), ammazzare poliziotti e far saltare in aria componenti di bande rivali; il gioco e' vietato ai minori di 14 anni in USA. Adesso si scopre che esiste una patch per rendere visibile una scena di sesso che invece e' censurata nella versione originale, e l'America insorge all'idea che i suoi pargoli vengano esposti alla visione di una tetta prima dei 18 anni: interrogazioni parlamentari, scandalo, multe ai negozi, messa fuorilegge della patch, innalzamento del divieto ai minori di 18 anni per l'acquisto del gioco.

Poi dice, ma perche' ogni tanto un ragazzino flippa, si porta a scuola le 3-4 pistole che i genitori magari gli hanno regalato (eh, sono pistole, mica foto di ragazze nude) e fa una strage? Mah, mistero.

22 luglio 2005

Corretta scelta di termini

Se due settimane fa degli attentati suicidi in metropolitana hanno causato una strage
Se ieri ci hanno riprovato, con altre quattro bombe che solo per un caso non sono esplose
Se indossi un cappotto voluminoso e rigonfio, nonostante sia una giornata molto calda
Se una ventina di agenti di polizia ti circondano gridando "Armed police, freeze!"
Se invece di fermarti immediatamente ti metti a correre
Se, in corsa, vedi che ti inseguono armi in pugno
Se, inseguito, ti infili in una stazione della metropolitana
Se, una volta nella stazione, cerchi di buttarti su un treno pieno di gente

Allora, quando ti piazzano cinque proiettili in testa, non e' "brutalita' della polizia", non e' "eccessivo uso della forza", non e' "reazione esagerata delle forze dell'ordine"

E' suicidio.

Eccheccaxxo.

"Perche' non vuoi andare a vivere in America?"

Ecco perche'.

21 luglio 2005

Stavolta hanno fatto cilecca

(copia di un post inviato su Usenet)

Aspetto speranzoso le prove che pure questo e' un complotto della CIA.

Qualche suggerimento:

Mentre l'altra volta era un complotto perche' sospettavano che fosse un attentato ma non l'hanno detto subito, stavolta e' un complotto perche' sospettavano che fosse un attentato e l'hanno detto subito.

E' un complotto perche' non ha fatto vittime (forse). Se dovesse morire qualcuno, e' un complotto perche' ha fatto vittime civili, che era proprio l'obiettivo della CIA.

E' un complotto perche' hanno aspettato che finisse il G8.

E' un complotto perche' stavolta non e' stato un kamikaze. Nel caso fosse stato un kamikaze, e' un complotto perche' era un insospettabile, che la CIA ha rapito, drogato e fatto passare per un kamikaze. Nel caso fosse stato un kamikaze membro di gruppi integralisti gia' noto alla polizia, e' un complotto perche' e' troppo ovvio, la CIA dirigeva questi kamikaze e li ha fatti arrivare al luogo dell'attentato senza toccarli.

E' un complotto perche' e' giovedi', e di giovedi' tutte le bombe sono frutto di un complotto.

E' un complotto perche' domani e' venerdi' e un vero musulmano integralista non si sarebbe mai ammazzato prima delle preghiere del venerdi'.

E' un complotto perche' l'hanno detto i nazisti dell'Illinois.

E' un complotto perche' la notizia ha fatto dire "Oh cazzo" a Bertinotti, e i resistenti non avrebbero mai fatto uno sgarbo simile alla sinistra italiana.

E' un complotto perche' io la bomba l'avrei messa da un'altra parte.

E' un complotto perche' me ne sto andando in ferie.

A proposito, buone vacanze.

(se dovessi sembrare troppo cinico a uno dei miei due lettori, mi spiace, ma onestamente, ne ho le scatole piene dei complottisti da quattro soldi che prosperano da qualche tempo a sinistra, e ho deciso che piu' che un trattamento come questo non meritano, gli sciacalli)

20 luglio 2005

Consigli per un ciclista londinese

Londra e' una magnifica citta', con un magnifico sistema di trasporto pubblico che non le rende giustizia.
Spostarsi con la metropolitana e' rapido ed efficiente (checche' ne dicano i londinesi che amano lamentarsene), ma con la metropolitana non vedi Londra: vedi un certo numero di aree, piu' o meno circolari, centrate ognuna sulla stazione della metropolitana da cui sei sceso - per quanto ne sai, potrebbe essere (e spesso sembra) un'altra nazione rispetto alla stazione da cui arrivi. Un sacco di gente passa anni a Londra senza avere la minima idea di cosa ci sia fra una stazione della metropolitana e l'altra.
Spostarsi con l'autobus permette di vedere di piu'. I miei, quando vengono a trovarmi, adorano prendere un autobus per una direzione a caso e farsi chilometri sul piano superiore, guardandosi la citta': un giro turistico al prezzo di una travelcard. Il problema dell'autobus e' che e' lento. I miei sono in pensione, ma io ho bisogno di arrivare al lavoro prima dell'ora di pranzo, e con l'autobus l'ora di partenza e' piu' o meno garantita (a patto che non si tratti del 263), l'ora di arrivo, insomma, un po' meno.
Rimane l'auto: a parte i costi associati, che sono mica da ridere, c'e' lo stress di guidare, la congestion charge, l'incubo del parcheggio. Sicuro sicuro che ne valga la pena?

Se vuoi vedere la citta', e sperare di arrivare dal punto A al punto B in tempi ragionevoli, rimangono bicicletta e motorino/motocicletta. Personalmente, ho scelto la bicicletta, vuoi perche' come motociclista sono una pippa, vuoi perche' sono tirchio, vuoi perche' andare in bicicletta mi e' sempre piaciuto.

Cose da ricordare andando in bicicletta:

  1. Londra e' grande. Ma sul serio. Da East Finchley (casa) al West End sono 12-13 Km a seconda della strada che faccio. Per il cetriolo della City sono 15 Km. Per andare in bicicletta a Londra e spostarsi non-localmente, bisogna essere un minimo in forma, o espandere lentamente e gradualmente il proprio raggio d'azione, tenendo presente che l'Inghilterra e' piatta, Londra no - e appena si esce dal centro e dalla piana del Tamigi cominciano le colline
  2. Le strade di Londra hanno ispirato le geometrie non-euclidee. In generale, uno sa che prendendo 4 volte la prima a destra, si ritrova al punto di partenza. A Londra, ci sono buone probabilita' che ci si ritrovi a Marble Arch. Qualunque fosse il punto di partenza. Non chiedetemi perche'. Non c'e' una strada che vada dritta per piu' di 100 metri, e molte delle strade formano intrecci a mezzaluna, ad anello, a nodo a bocca di lupo, a barcollamento di papero ubriaco. Sul serio. Controllate da voi.
  3. I pedoni sono ciechi. No, sul serio, e' un fatto poco noto ma scientificamente provato. Diventano ciechi appena cominciano a camminare per strada, e si aiutano solo con l'udito. I ciclisti piu' previdenti si portano dietro un grosso radioregistratore portatile che emette continuamente il suono di una Jaguar XJS12 spinta a tavoletta, unico rumore che riesca a convincere il povero pedone che qualcosa sta effettivamente arrivando. Evitate di suonare campanello o tromba: il pedone credera' che ci sia da quelle parti una banda che sta cominciando a suonare, e si incamminera' con un sorriso ebete nella direzione del rumore. Evitate come la peste di gridare cose come "Get out of my f***ing way!" (la tentazione e' forte, lo so). Se lo fate, il pedone si fermera' in mezzo alla strada e comincera' a chiedersi, incuriosito, quale strana automobile abbia un motore che fa quel suono. In conclusione, adattatevi all'idea che i pedoni, se non fate casino, non vi vedono, e regolatevi di conseguenza. Attenzione soprattutto alle madri con passeggino kamikaze.
  4. Utilizzate le risorse a disposizione. TfL, Transport for London, ha un sito con una sezione dedicata esclusivamente ai ciclisti. In particolare, offrono mappe ottimizzate per i ciclisti - ordinate quelle che volete e in generale le recapitano a casa entro 3-4 giorni. Anche la London Cycle Campaign, LCC, ha un sito ricco di consigli, e non e' una cattiva idea iscriversi, soprattutto per via dell'assistenza legale offerta in caso di incidenti. Fra l'altro, LCC ha gruppi locali, uno per borough, che organizzano serate, incontri settimanali, workshop per imparare a far da se' la manutenzione della bici, e soprattutto uscite in gruppo, per chi all'inizio non si sente molto in confidenza. Per finire, London Cycle Network e' l'organizzazione che sta dietro al tentativo di rendere Londra una citta' piu' a misura di ciclista. Anche il loro sito ha consigli pratici, informazioni, mappe (non molto dettagliate) in formato pdf, e una "web map" che per ora e' praticamente solo un demo, ma che si spera diventera', in futuro, una mappa interattiva della citta' in grado di consigliare percorsi, evidenziare aree "sicure" per andare in bicicletta e cosi' via.
  5. Non andate sui marciapiedi con la bici. Lo so, la strada e' intasata e non si riesce a passare. Se proprio volete andare sul marciapiedi, smontate dalla bici e spingetela. I ciclisti sui marciapiedi sono una delle cause piu' frequenti di attrito con gli altri utenti della strada, le lamentele sono continue (e a volte giustificate). Just don't do it, ok?
  6. Non passate col rosso. Anche qui, la tentazione e' forte. La strada e' vuota, non ho la targa, anche se qualcuno mi vede non e' che mi possa fare niente. Fra l'altro, passare col rosso e' l'unico modo per essere visti dagli automobilisti. E' famoso, infatti, che anche gli automobilisti non vedono praticamente mai i ciclisti, tanto da considerare una buona scusa la frase "mi spiace, non l'avevo visto" dopo aver travolto un cristone di 1 metro e 80, con un giaccone rosso, in sella ad una mountain bike XL rossa, in pieno sole, che veniva in direzione opposta - eppure queste stesse persone riescono a vedere un ciclista che passa col rosso a distanze di svariati Km, spesso attraverso ostacoli solidi come case, palazzi e camion. Il record mondiale e' attualmente detenuto da Mr. Stephen Smith-Clarke, di Cricklewood, che durante una vacanza a Marbella e' riuscito a vedere distintamente un ciclista passare col rosso al semaforo all'angolo fra Archway Road e Muswell Hill Road, Highgate, lamentandosene poi con i compagni di vacanze per tutto il tempo in cui la polizia spagnola l'ha tenuto in cella per guida in stato di ebbrezza. Comunque, sul serio, non passate col rosso. Se non volete farlo per la sicurezza stradale, Ken Livingstone o i pedoni che si spaventano, fatelo per me, che ogni mattina mi tocca sentire almeno un collega con il ritornello del "eh, ma voi ciclisti passate col rosso, io ne ho visto uno proprio stamattina..."
  7. Comprate una buona bici. Se decidete di farci parecchia strada, vi pentirete non poco di aver voluto risparmiare 50 sterline per comprare un mostro pesantissimo fatto di travi d'acciaio con la maneggevolezza di una mucca gravida. Girate per negozi - ce ne sono di ottimi, iniziate con quelli locali, spesso gestiti da entusiasti del ciclismo, poi magari provate con le grosse catene, Evans e Decathlon, ed evitate Halfords, che vende quasi solo trappole che valgono esattamente quello che costano. Chiedete di provare le bici - quasi tutti lo lasciano fare, previo deposito di un documento: la bici migliore del mondo puo' avere un disegno completamente sbagliato per il vostro fisico - a me e' capitato con le Scott, per esempio.
  8. Non comprate una bici rubata. Il fiorente mercato londinese delle bici rubate e' la prova che P.T. Barnum, tutto sommato, aveva ragione: nasce un pollo ogni minuto. Io mi chiedo, sinceramente, come sia possibile che esistano sul pianeta cosi' tanti imbecilli disposti a finanziare i ladri di biciclette, comprandosi una bicicletta che poi gli verra' di nuovo rubata entro tre o quattro mesi - e in secondo luogo, mi chiedo perche' cosi' tanti di questi imbecilli dovessero per forza venire a vivere a Londra. Oddio, e' vero che io vengo da una citta' dove al mercato ci sono intere bancarelle di autoradio rubate, e la gente se le compra e s'incazza pure quando due mesi dopo gliele fregano di nuovo - c'e' gente che ha ricomprato la stessa autoradio tre o quattro volte, e sono convinti di essere furbissimi, perche' l'hanno pagata molto meno che in negozio! Beam me up, Scotty, there is no intelligent life here.
  9. Non e' una gara. Cioe', la mattina magari si': bene o male, alle 9 bisogna essere alla scrivania; ma la sera ce la si puo' prendere un po' piu' comoda. Ci si puo' fermare a dare un'occhiata a quel piccolo parco che si fiancheggia passato Stoke Newington. E domani, magari, fermarsi a dare un'occhiata dentro a quel pub dall'aria strana, che se e' carino come sembra una sera ci porto Lisa; oppure legare la bici e fare due passi in quella strada dove tutti i negozi hanno le insegne in turco, e se va bene un sottotitolo piccino in inglese, e bisogna tenerlo a mente, che siamo ancora a Londra, perche' non e' cosi' evidente (e il kebab e' vero kebab, non scarti industriali). Se non lo fate, vi perdete il 50% del gusto di andare per Londra in bicicletta.
Credevo di essermi innamorato di Londra quando sono arrivato qui quasi letteralmente con la valigia di cartone; ma ho scoperto Londra, ho cominciato a conoscerla veramente, e me ne sono davvero innamorato, quando ho cominciato a vederne le parti che non mette in mostra, andando in giro con la bicicletta. Spero sinceramente che capiti anche a voi.

19 luglio 2005

Mi sono viziato

A forza di stare qui mi sono decisamente viziato. Ci sono cose che ho imparato, ormai, a dare per scontate - un po' di tutto, veramente, dai negozi che ti danno i buoni sconto perche' ti sei lamentato di un disservizio, agli Internet provider che ti dicono che l'ADSL ti verra' attivata domani pomeriggio fra le 15 e le 15.30, o preferiresti un altro orario?

Una cosa che all'inizio non mancava di stupirmi, per esempio, e' la professionalita' di giornali e televisioni. Oh, intendiamoci, fanno le loro porcate - e del resto, se "tabloid" e' diventato di fatto una parola sconcia, il merito e' della stampa inglese; eppure quando un giornale spara una bufala, il suo direttore si dimette. Quando una commissione d'inchiesta dice che Kelly si e' suicidato per colpa della BBC, il direttore generale della BBC, pur insistendo che non e' vero, e che la colpa dovrebbe quantomeno essere spartita fra lui e Blair, si dimette. Da che sono qui, due o tre direttori di grossi quotidiani si sono dovuti cercare un altro lavoro, come anche un direttore generale della BBC, un ex-parlamentare conduttore di talk-show di grande successo, e non so piu' quanti giornalisti. Tutti dimessi: perche' se una bufala e' grossa, coinvolge altre persone, le danneggia, o causa scompiglio nell'opinione pubblica, allora non si tratta piu' di un errore in buona fede: qualcuno deve pagare, e paga chi ha dato la notizia senza controllarla con la dovuta cura.

E in Italia? Oh, beh, in Italia c'e' Telepadania. C'e' Calderoli. C'e' Borghezio. C'e' un giornalista che intervista lo scemo del villaggio, il quale gli racconta di essere amico di Schwartzenegger, e che l'altra sera in piazza c'erano i musulmani che festeggiavano le bombe di Londra, brindando e ballando.
E che fa il bravo giornalista di Telepadania? Si chiede per caso con che cacchio brindano dei musulmani osservanti? Ma no, i dubbi sono roba da comunisti. Lui pubblica, lui. Pubblica e fa scandalo; e Telepadania manda pure i filmati.

A questo punto, persino una delle amebe che vivono e prosperano nello spazio vuoto fra le orecchie di Borghezio comincerebbe a sentir puzza di bruciato: perche' insomma, va bene i musulmani che brindano a prosecco, ma come fa Telepadania ad avere i filmati dei festeggiamenti, se la notizia l'ha avuta di seconda mano dallo scemo del villaggio?
Per fortuna, Calderoli non e' un pericoloso intellettuale pieno di dubbi, e si lancia subito in un'appassionata difesa della democrazia e dello stile di vita occidentale, inveendo contro TV e giornali che "coprono" la notizia - e per fortuna che c'e' un'emittente coraggiosa come Telepadania, che altrimenti la denuncia dello scemo del villaggio sarebbe caduta nell'indifferenza generale. C'e' da capirlo, Castelli, ha da difendere la categoria.

Quando poi e' saltato fuori che lo scemo del villaggio s'era inventato tutto, e che Telepadania, non avendo la macchina del tempo, s'e' limitata a montare filmati che aveva in magazzino dall'11 Settembre 2001 (bufala anche quella, visto che i festeggiamenti dei palestinesi erano falsi pure allora, ma non e' il caso di stare a sottilizzare, adesso), per un momento mi sono sorpreso a chiedermi chi sarebbe stato il nuovo direttore di Telepadania.

Si', buonanotte.

Vilipendio della religione

Ci sono delle volte che mi ritrovo dalla parte di persone che disprezzo profondamente. Come quando D'Alema querelo' Forattini, e uno si ritrova a dover prendere le difese di un vignettista fra i piu' beceri della storia italiana - perche' il diritto di satira e' fondamentale, anche quando la satira fa cagare.

Adesso Oriana Fallaci, la pasionaria della pulizia etnica, la staffetta partigiana che vuole le deportazioni di massa, l'antifascista che difende gli amici di Pinochet, si ritrova sotto processo per "vilipendio della religione".

Signora Fallaci, capiamoci: i suoi libri, con la possibile eccezione della prima meta' di Un Uomo, fanno cagare; le idee che fa mostra di propugnare sono rivoltanti; le sue uscite in difesa dell'integralismo cattolico metterebbero vergogna a Nazinger; e oso pensare che se Alekos Panagulis fosse vivo, le sputerebbe in faccia per la sua propaganda in favore dei suoi assassini, e dei capi dei suoi assassini. Ciononostante, mi tocca offrirle la mia piu' totale solidarieta' davanti alle accuse mossele dalla giustizia italiana.

Il "vilipendio della religione", come il "vilipendio delle istituzioni", e' un'aberrazione: e' la lesa maesta' che rientra dalla finestra, e' il tentativo di chiudere la bocca a chi grida fuori dal coro. Certo, molti di quelli che gridano fuori dal coro, com'e' il caso della signora Fallaci, hanno una vociaccia stridula e livorosa che preferirei non sentire. Ma se non la voglio sentire, non compro i suoi libri o cambio canale quando viene a starnazzare in televisione, non la denuncio per aver vilipeso qualcosa che e' sacrosanto vilipendere.

Signora Fallaci, onestamente, lei mi stava sulle scatole quando diceva che i vietcong e i khmer rossi facevano bene ad ammazzare preti e occidentali perche' gli inquinavano la cultura; mi sta altrettanto antipatica adesso che dice che gli occidentali dovrebbero ammazzare arabi e imam perche' gli inquinano la cultura. Nonostante questo, un processo per "vilipendio della religione" e' una porcata e costituisce un precedente pericolosissimo, inaccettabile. Per quello che vale, in questo specifico caso, ha tutta la mia solidarieta'.

P.S. I suoi libri continuano a far pena, in particolare Insciallah. E la sua propaganda filoamericana continua ad essere rivoltante.

18 luglio 2005

Competitivita'

Ieri c'era la London Bikeathon, una maratona in bicicletta per raccogliere fondi per la ricerca sulle leucemie - ne ho parlato qualche giorno fa.
Purtroppo, ho commesso il grave errore di mettere insieme una squadra: ho reclutato dei colleghi e abbiamo formato un company team, come si usa qui. La cosa sarebbe stata anche carina - ci ha permesso di mettere insieme circa 350 sterline di sponsorizzazioni da colleghi e dirigenti - non fosse stato per un piccolo problema: lavoro nella City.

E che sara' mai, direte voi. Insomma, non e' che se lavori nella City ti fanno andare alla maratona in giacca e cravatta, no?
No, niente giacca e cravatta. Il problema e' che se dici a uno che lavora nella City "maratona non competitiva", quello sente "maratona", ma "non competitiva" gli entra da un orecchio e gli esce dall'altro senza aver minimamente interagito con il cervello. Siamo fatti cosi', credo sia una caratteristica naturale, necessaria, per sopravvivere qui; ricordo un amico che ci scherzava su, diceva di essere diventato un eiaculatore precoce a forza di lavorare per una banca d'investimento, perche' doveva arrivare prima degli altri. Io non sono ancora stato contagiato del tutto, anche se sono piuttosto competitivo di mio, soprattutto in bicicletta - gareggio regolarmente con autobus e automobili nei 15 Km fra casa e lavoro; ma i colleghi che erano con me ieri lavorano qui da un pezzo, con tutto quello che ne consegue.

Insomma, la maratona "non-competitiva" e' diventata una gara all'ultimo sangue. Ieri ho fatto in tutto 82 Km in bicicletta, 20 per arrivare al Chelsea Royal Hospital, 42 di maratona, 20 per tornare a casa; di questi, i 42Km di maratona e oltre meta' del tragitto di ritorno (compresa la salita di Hampstead/Fitzroy Park) sono stati fatti in gara, ad una media di oltre 30 Km/h, e ovviamente sorridendo, perche' questa cosa sembrera' faticosa a voi femminucce, ma io mi sto divertendo, sia chiaro, ci vuole altro per affaticarmi, anzi, dopo mi cambio e vado a fare un po' di sollevamento pesi...

Sospetto di aver perso l'uso delle gambe.

16 luglio 2005

La cospirazione della settimana

Questa settimana, da una fonte autorevole come Indymedia, abbiamo personaggi del calibro della buonanima di Giuseppe Cosco (quello che in tutta la vita non ha mai scoperto che quelli di HP Lovecraft non erano saggi ne' storie vere), Giorgio Bongiovanni (l'unico uomo al mondo che parla con la Madonna, gli Alieni e Gesu' e non e' riuscito a farsi fare delle stimmate credibili da nessuno dei tre) e Bill Cooper (gli alieni esistono e io ci ho parlato; gli alieni esistono e c'e' una cospirazione del governo USA per nascondervelo; gli alieni non esistono e la cospirazione del governo USA e' finta e serve a distogliere l'attenzione dalla vera cospirazione che coinvolge l'11 Settembre, gli Illuminati, i Rosacroce e i venditori di bibite della metropolitana di New York) che descrivono come nulla di quello che sappiamo e che la storia ricorda sia vero, e che tutto, ma proprio tutto, sia frutto di una cospirazione millenaria degli Illuminati, discendenti della Massoneria, discendenti dei progettisti delle piramidi, discendenti... vabbe', ci siamo capiti.

La cospirazione che descrivono e' cosi' vasta e totale che e' impossibile provarla falsa: e quindi deve essere vera. Ci sono dentro i Bildeberger, e voglio dire, dire Bildeberger e' come dire cospirazione, e la minima incredulita' puo' costarvi l'ostracismo morale di tutta la sinistra italiana - anche dell'estrema destra americana, ma questo e' un altro discorso - e ci sono dentro gli Illuminati e i Rosacroce, anche se, onestamente, non ho capito come ci siano arrivati. Comunque e' un dato di fatto, stanno lavorando tutti insieme per instaurare un governo mondiale sotto l'egida dell'ONU, e voglio dire, si vede anche da quanta importanza gli americani, i capi di questo complotto, stiano dando all'ONU in questo periodo, come si stiano strenuamente impegnando per incrementare il suo potere.

No, non ridete, c'e' gente che ci crede. Ora, capisco che ci credano gli ultranazionalisti americani: voglio dire, quelli sono gente che ritiene sinceramente che ammazzare un non-americano non sia reato, figuriamoci con che occhio vedono organismi sovranazionali - e ovviamente, sono dispostissimi a credere che il loro stesso governo sia culo e camicia con gli autori di questo complotto: del resto, per il nazionalista americano medio, George W. Bush Jr. e' un pacifista no-global. La cosa sinceramente patetica e' che la sinistra europea, e soprattutto italiana, accetti automaticamente queste teorie per il solo motivo che vanno contro il governo USA (e mica per la prima volta: a leggere il manifesto qualche anno fa, si aveva l'impressione che Unabomber, dico l'originale, quello americano, fosse il Che redivivo), e cosi' tocca inventarsi spiegazioni supplementari sul perche' un governo dell'ONU, e la fine dei nazionalismi, sarebbe una cosa cattiva; e si tira su un pot-pourri di complotti, sette segrete, massonerie, ogni cazzata giustificata da una cazzata ancora piu' grossa, il complotto americano per farsi gli attentati da soli in modo da avere la scusa per ritirarsi dall'Iraq e dare tutto il potere in mano all'ONU, Bush che sta lavorando per screditarsi in modo che ad un certo punto l'ONU possa prendere in mano le redini e dichiarare un governo mondiale, che e' una cosa bruttissima perche'... uh, gia', perche'? No, voglio dire, capisco che sia una cosa bruttissima per i fanatici americani, che lo vedono come la realizzazione delle profezie dell'Apocalisse sull'Anticristo; ma trasformarlo in una mega-cospirazione strettamente politica allo scopo di giustificare l'adozione a sinistra di queste teorie da Milizia del Michigan va al di la' del ridicolo.

Mah. Probabilmente mi sbaglio io: si sa, il pensiero razionale e' di destra.

Alla prossima settimana, e mi raccomando: sempre col cappellino di stagnola in testa!

15 luglio 2005

Test: sei leghista?

E' estate: arrivano i test, possibilmente da spiaggia, con la stessa infallibilita' con cui piove quando lavi la macchina (o la mountain bike, nel mio caso). Non potevo mica sottrarmi, quindi andiamo a scoprire se i miei due lettori sono leghisti, magari senza saperlo.

  1. Umberto Bossi sta molto meglio in:

    1. camicia verde

    2. giacca e cravatta

    3. terapia intensiva

  2. Le coccole dopo il sesso sono

    1. la parte migliore

    2. un obbligo irrinunciabile

    3. 20 Euro extra

  3. La cultura occidentale e':

    1. laica e tollerante

    2. superiore

    3. roba da comunisti

  4. Il sesso e' veramente sicuro solo con:

    1. un preservativo

    2. un certificato medico

    3. un essere umano

  5. Il politico italiano piu' intelligente e'

    1. Prodi

    2. Fini

    3. Borghezio

  6. Il mio animale preferito e'

    1. il cane

    2. il gatto

    3. Borghezio

  7. Ma avrai mica una fissazione per Borghezio?

    1. Chi, io?

    2. Non cominciamo a offendere

    3. Borghezio


RISPOSTE:

Non c'e' bisogno di contare punti o altra roba noiosa del genere. Se avete fatto il test, e l'avete preso sul serio, siete leghisti. Mi spiace per voi.

Ognuno ha gli avversari che si merita

Una volta la Chiesa metteva all'indice il Dialogo sopra i massimi sistemi e incarcerava Galileo. Oggi, Nazinger mette all'indice Harry Potter.

O tempora, o mores...

Il Grande Vecchio che non c'e'

Anche Umberto Eco, viene da pensare a leggere il Corriere della Sera, e' stato assoldato dalla CIA, o e' diventato fascista: osa addirittura negare la necessita' di un complotto. Ma si puo'?

E' ovvio che dietro agli attentati del 7 luglio c'e' qualcosa. Cosa sia, non si sa, ma ci sono delle stranezze, dei particolari inspiegabili: e come tutti sanno, solo dietro agli eventi umani assolutamente e completamente spiegati non ci sono complotti.

Come e' possibile che i servizi di sicurezza, che pure avevano ricevuto una soffiata, non abbiano detto immediatamente, appena saputo di un possibile incidente, che era un attentato? Ovviamente stavano cercando di coprire qualcosa. D'altra parte, come e' possibile che gli stessi servizi di sicurezza, dopo solo qualche giorno passato a esaminare i film delle telecamere a circuito chiuso, i cadaveri, le tracce degli esplosivi, le scene del crimine - traduzione letterale di crime scenes, se uno dei miei due lettori ha un'idea migliore, sono aperto a suggerimenti - abbiano gia' i nomi degli attentatori? Evidentemente sapevano gia' tutto da prima, e hanno lasciato correre perche' gli faceva comodo (per analogia, sarei tentato di portare le prove del complotto della polizia stradale alla base degli incidenti: avete notato come non riescono praticamente mai a prevenire un incidente, eppure dieci minuti dopo sanno gia' di chi e' la colpa?). Ma se l'attentato gli faceva comodo, viene da obiettare, perche' avrebbero cercato di coprirlo? E io che ne so, e' la risposta standard, l'importante e' che ci sia qualcosa di poco chiaro, che prova che stanno cercando di coprire un complotto.

Questo e' importante: se c'e' qualcosa di poco chiaro, qualcosa di non immediatamente spiegabile al 100%, dietro c'e' qualche tipo di cospirazione. Il che, fra l'altro, dimostra che dietro alla meccanica quantistica, ai meccanismi di autenticazione di Windows NT/2000/XP (pre- o post-Active Directory, non fa gran differenza) e al comportamento femminile c'e' una cospirazione planetaria.
No? OK, provate a spiegare in maniera completa e soddisfacente uno dei tre, se siete capaci.

14 luglio 2005

Due minuti di silenzio

13 luglio 2005

Il kamikaze della porta accanto

Erano inglesi. Di Leeds. Di origine pakistana, si', ma inglesi, appassionati di calcio e di cricket, nati qui, cresciuti qui, educati qui, emarginati qui, irretiti qui da qualche predicatore fondamentalista, mentre la polizia inglese spendeva milioni di sterline per proteggere uno come Abu Hamza quando predicava per strada. Proteggerlo da cosa? Da frotte di musulmani che volevano dirgli dove si poteva mettere l'uncino, l'occhio di vetro e l'esortazione alla guerra santa.

Il nemico e' fra noi, e' vero: ma non e' il ragazzo di 19 anni che si fa saltare in aria nella metropolitana. Il nemico e' l'emarginazione di quel ragazzo. Il nemico e' la nostra indiferenza ai segnali d'allarme - perche' 4 anni fa dei ragazzi di Luton sono stati reclutati e mandati a farsi ammazzare in Afghanistan, e il padre di uno di loro ha chiesto, ha implorato il governo inglese di fermare chi aveva mandato suo figlio a morire, e quella gente e' ancora li' a Luton, fa proseliti e predica la guerra santa nei locali del community centre, perche' prendere provvedimenti avrebbe potuto essere considerato offensivo nei confronti della comunita' musulmana.

Quali che siano i rischi per il futuro, quali che siano i provvedimenti che verranno presi, rimane il fatto che quei ragazzi si sono suicidati per nulla - non solo non hanno terrorizzato Londra (non nel senso in cui un terrorista lo intende, almeno), ma c'e' il caso che non siano riusciti neanche a instillare nelle nostre teste la paranoia nei confronti della comunita' musulmana: siamo, si direbbe, abbastanza maturi da aver capito di chi e' la colpa. Mi spiace - mi spiace sinceramente - per il loro sacrificio, ancora di piu' mi spiace che il coraggio che hanno mostrato nell'uccidersi per una causa in cui credevano sia stato cosi' disastrosamente sprecato.

12 luglio 2005

Ma che e' successo a Repubblica?

In questi giorni ho poca pazienza con le cose che trovo stupide o ipocrite. Se mia moglie fosse qui, probabilmente parlerebbe di sindrome da stress post-traumatico o qualcos'altro di ugualmente enorme (e' fatta cosi', si preoccupa).

In questo periodo sto rapidamente perdendo la pazienza con Repubblica. Non capisco quale sia il loro problema, ma il giornale sembra determinato a dare la peggiore descrizione possibile della stampa inglese, della reazione dei londinesi, e in generale di come la situazione e' stata gestita.

Comincia il 7/7 dando i numeri al lotto per i morti e i feriti: qualcuno gli spieghi, per favore, che "casualty" non significa "morto". E' un termine originariamente militare che indica tutti quelli resi inabili al combattimento, la somma di morti, feriti e dispersi. Il ministero dell'interno dava la cifra di 150 casualties, e i media italiani, puntuali, riportavano 150 morti. E almeno una delle 3 I ce la siamo giocata...

Poi si rende conto della fesseria fatta, e pubblica questo articolo: i media inglesi sono schizofrenici, perche' non hanno dato cifre piu' o meno inventate su morti e feriti. Repubblica finge prima di tutto di ignorare che, per impedire lo sciacallaggio dei tabloid, una legge impone agli organi di informazione di dare notizie solo sui morti confermati dalla polizia - ossia sui cadaveri recuperati e di cui un medico legale abbia certificato la morte; e a parte questo, sembra scordarsi che i media italiani non hanno fatto di molto meglio, continuando a fornire numeri gonfiati e/o inventati. Non sono l'unico ad essersi scazzato per questa uscita, peggiore dell'errore iniziale.

Allo stesso tempo, Repubblica pubblica un articolo di cui ho parlato in Strategia della tensione, che sembra dipingere Londra come una citta' occupata dal BNP e dal KKK: una citta' in cui le "autorita' musulmane" devono inviare un comunicato per invitare i fedeli a chiudersi in casa, che senno' li linciano. Mi spiace, Repubblica, questa e' un'altra stronzata, e mica da ridere.

E siccome non c'e' due senza tre, ecco l'articolo sul coro di polemiche contro le autorita' e il dispositivo di sicurezza. Sicurezza inefficiente e distratta, dice Repubblica, attribuendo l'accusa alla stampa inglese. Tanto inefficiente e tanto distratta da aver sventato almeno un attentato chimico in passato, da aver trovato settimane fa il materiale per una bomba ANFO della stessa potenza di quella di Oklahoma City; ma chi lancia queste accuse ha buon gioco: perche' gli arresti eseguiti in passato erano solo "brutalita' della polizia" e "persecuzione delle minoranze" - anche quando uno degli arrestati aveva appena ucciso un poliziotto; quegli arresti, anche quando si sono trovate prove della preparazione di un attentato, erano dovuti semplicemente al fatto che bisognava fare un po' di scena e far credere che ci fosse una minaccia. Poi, quando arriva il botto, la sicurezza era inefficiente e distratta: l'unico tipo di sicurezza che puo' esistere, per Repubblica, perche' se l'intelligence e' infallibile, allora vuol dire che non c'era una vera minaccia; e se non e' infallibile, e ha successo solo 99 volte su 100, allora e' "inefficiente". E anche qui, il merito per aver messo in evidenza questo fatto non e' mio.

Comunque, ognuno ha diritto alle proprie opinioni: quello che da' fastidio non e' tanto che Repubblica lanci accuse piu' o meno infondate a destra e a sinistra, e' che si nasconda dietro il paravento di star riportando quello che scrive la stampa inglese. La quale stampa inglese, davanti ad una tragedia, invece, ha la sorprendente (per un italiano) reazione di sospendere per un attimo il desiderio di portare acqua al proprio mulino; e cosi' anche la stampa ferocemente anti-Blair, per qualche giorno, non ha pensato a come presentare i fatti nella luce giusta per mettere il governo in cattiva luce; non ha dedicato 10 pagine ad elencare tutti i motivi per cui era tutta colpa del governo, e una a descrivere i fatti. Impensabile, per l'informazione italiana, per la quale, specialmente da qualche anno a questa parte, la domanda-chiave, il filtro per interpretare qualunque evento e', ma questa cosa, porta acqua al mulino di destra o di sinistra? In che maniera possiamo dare la colpa della tsunami a Prodi? Come dimostriamo che il terremoto in Iran avrebbe fatto meno morti se Berlusconi fosse stato all'opposizione?

Non mi pronuncio sull'iniziativa di riportare, praticamente senza filtro, i commenti dei lettori. Messaggi struggenti si sono mescolati a uscite francamente irritanti, mi ha lasciato senza parole leggere di gente che vive qui da anni e sembra non aver capito un tubo di come la gente si comporta e di come si possano avere manifestazioni diverse della stessa paura, dello stesso dolore. M'e' sembrato che l'unico modo lecito per esprimere dolore sia il corteo funebre con le prefiche che strillano e si strappano i capelli, se non c'e' quello sono dei bastardi insensibili.

I londinesi hanno subito un colpo duro, e hanno reagito come sanno fare: dimostrando che non e' andato a segno, almeno non quanto i terroristi avrebbero voluto. E non so se l'orgia di lacrime da 11 settembre, l'insopportabile, continua, narcisistica esposizione del proprio dolore, sarebbe stata piu' "umana" o solo piu' ostentata.

11 luglio 2005

Niente eroi

C'e' una cosa che mi piace di Londra e della cultura inglese, una cosa che li differenzia dai loro cugini americani e da noi latini: non ci sono eroi.

Non ci sono eroi, ma non nel senso che non ci sono persone che, quando necessario, vanno al di la' del proprio dovere per aiutare gli altri, che mettono anche a rischio la propria vita, se necessario - di quelli e' pieno, qui come nel resto del mondo. No, non ci sono eroi nel senso in cui New York era piena di eroi l'11 Settembre - non ci sono interminabili servizi giornalistici e televisivi sui "nostri eroi", non c'e' il pianto collettivo e la commozione collettiva su quanto sono eroici i nostri eroi, non ci sono proposte di statue, parchi, libri Cuore dedicati a questi eroi; non c'e' stata l'elaborata, eccessiva, ostentata commozione collettiva, l'orgia di lacrime. Ci sono state, invece, migliaia di persone che facevano il proprio lavoro, con competenza, efficienza e coraggio. Persone che. a volte a rischio della propria vita, sono andate a soccorrere i passeggeri intrappolati fra le lamiere, poliziotti che fino ad ora avevano dovuto, se pure, fermare qualche scippatore, non si sono neanche posti la questione, hanno preso in mano una torcia elettrica e si sono incamminati lungo i tunnel, senza neanche sapere se le bombe avevano finito di esplodere, per guidare fuori la gente rimasta bloccata nei vagoni.

In particolare, vorrei rendere un piccolissimo omaggio ad uno specifico gruppo di questi non-eroi: il personale della metropolitana di Londra. Giovedi' mattina erano quasi gli unici a sapere quello che stava succedendo, e hanno continuato a sorridere, ad essere educati, a guidare la gente fuori dalle stazioni, a rassicurare e calmare. Sapevano che dei loro colleghi stavano rischiando la vita, o forse erano morti nelle esplosioni; sapevano che non era finita con le prime bombe, che c'era la concreta possibilita' che ce ne fossero altre; sapevano che, in teoria, uno qualsiasi di noi che protestavamo e ci incazzavamo perche' eravamo 20 minuti in ritardo poteva avere 5 chili di esplosivo nel suo zainetto o nel suo borsone; eppure hanno continuato a fare il loro lavoro, a sorridere, a prendersi le incazzature.

Per me, il ricordo del 7 luglio rimarra' sempre collegato ad alcune immagini - la piazza della stazione di Old Stret, deserta, con un paio di poliziotti a sorvegliare gli ingressi; la nostra receptionist, che mi sorride quando arrivo, e sospira, "Thank God you're safe too"; ma soprattutto, una donna di colore, con i capelli a treccine, piccolina e sottile, nell'uniforme blu dell'Underground, che ci accompagna fuori dalla stazione e sorride rassicurante.

Nessun eroe, a Londra. E' uno dei motivi per cui sono cosi' orgoglioso di essere un londinese anch'io.

09 luglio 2005

I buoni e i cattivi

Devo dire che raramente la mia appartenenza (all'incirca) ad una parte politica mi ha creato tanto imbarazzo quanto in questi giorni. Abbiamo sempre accusato la destra di pensare per categorie fisse, di voler imporre degli schemi semplicistici alla realta', immigrati=cattivi, arabi=terroristi, e cosi' via; e noi ci beavamo di essere in grado di capire il mondo nella sua sconcertante complessita', o almeno di essere in grado di fare lo sforzo

Palle.

A girare per la rete in questi giorni, si scopre che a sinistra ci sono dei dogmi inviolabili, grotteschi quasi quanto quelli di destra. Uno di questi e' che gli americani sono il Grande Satana sempre e comunque, e che l'Occidente e' per definizione dalla parte del torto - peggio, che il torto e' definito dalla posizione dell'Occidente. Un altro, almeno altrettanto importante, e' che il nemico del mio nemico e' necessariamente mio amico.

Il risultato? Il riflesso condizionato giustificazionista a cui si sta assistendo da giovedi'. Il terrorismo islamico, i gruppi fondamentalisti, stanno combattendo contro gli americani e l'occidente. Adesso non mi interessa di chi sia la colpa: gli americani non avrebbero dovuto invadere l'Iraq, di sicuro, l'UK non avrebbe dovuto appoggiarli; le bombe degli integralisti sono arrivate prima, e indipendentemente dall'Iraq, e anche questo e' un fatto; e l'obiettivo ultimo degli integralisti, di tornare, fondamentalmente, a un Medioevo di Paesi isolati e senza scambi culturali o commerciali con l'estero, e' semplicemente irrealizzabile - tanto varrebbe compiere attentati contro la forza di gravita', o i temporali. Quale che sia il motivo principe, rimane il fatto che stanno combattendo contro l'Occidente; e quindi, in una semplificazione che farebbe spuntare una lacrimuccia di commozione ad un leghista, sono i buoni. E i buoni, nel nostro immaginario occidentale, non possono fare cose come mettere bombe nella metropolitana.

La prima reazione, immediata, e' stata la solita: e' un complotto della CIA. Il motivo di questo complotto e' nebuloso: di volta in volta si chiama in causa un improbabile imbarazzo di Bush al G8, o qualche forma di strategia della tensione, o una inesistente volonta' inglese di ritirarsi dall'Iraq. Comunque, il motivo e' secondario: ci sono state delle bombe, dev'essere stata la CIA. Dopotutto, non hanno ammazzato Kennedy?

La teoria del complotto per il gusto del complotto, pero', e' difficile da mandar giu' per chi abbia terminato con successo l'asilo, e quindi arriva puntuale la seconda giustificazione. Questa e' spiegata molto meglio di quanto potrei fare io in questo breve e lapidario messaggio su Usenet. Dice tutto: "Abbiamo ucciso 50mila iracheni, e loro che fanno? Si difendono, uccidendone molti meno". Poveri, c'e' la possibilita' che la regina li compensi con l'Ordine della Giarrettiera per il ritegno e l'autocontrollo mostrati, a fare solo una settantina (ultime stime) di morti tirando bombe nel mucchio. Gia', perche' adesso, nel tentativo disperato di giustificare queste bombe, si scoprono cose affascinanti, tipo che la responsabilita' per la guerra in Iraq e' collettiva: se il governo inglese partecipa alla guerra, i londinesi sono tutti ugualmente colpevoli e quindi sono bersagli leciti. Una bella sorpresa, dopo 4 anni passati a sgolarci e a dire che non si poteva rendere collettiva la responsabilita' per l'attentato alle Torri Gemelle, che non lo si poteva attribuire all'Islam in quanto tale, e neanche alle frange piu' conservatrici. Improvvisamente la responsabilita' della violenza e' diventata collettiva. Almeno per questa settimana.

Poi il discorso si estende:

E poi questi che erano in metropolitana... hanno votato o no?
danno l'appoggio a politici.. o no?
La responsabilita' per l'intero sistema politico diventa collettiva: e improvvisamente mettere le bombe in metropolitana diventa un modo per spingere un cambiamento politico. Un regime change, lo chiamano gli americani. Come quello che hanno imposto all'Iraq tramite le bombe. E nessuno si accorge che arzigogolando e azzeccagarbugliando per giustificare a tutti i costi le bombe di giovedi', si finisce per giustificare i crimini di Bush - e che il nemico del mio nemico non e' necessariamente mio amico.

Cronache del dopobomba


Era spettrale la City venerdi'. La gente era silenziosa, gli allarmi si susseguivano ma senza rumore: i passanti gettavano un'occhiata, e tiravano dritti. Una strada veniva chiusa, poi un'altra, ci ho messo quasi due ore per arrivare al lavoro con la bicicletta, ma la gente si stringeva nelle spalle e allungava il giro per arrivare in ufficio, senza protestare, senza lamentarsi. Life must go on, continuiamo a vivere la nostra vita, e' l'unica risposta possibile al terrorismo - e i londinesi sanno farlo forse meglio di chiunque altro in Europa, ci si sono abituati sotto le bombe dei nazisti 60 anni fa, qui si parla ancora con orgoglio di quando i tedeschi bombardavano di notte e il nonno si alzava alle sette del mattino per aprire il negozio; hanno proseguito con le bombe dell'IRA - che colpiva nel mucchio piu' di quanto l'informazione nei Paesi cattolici ami ammettere; e adesso tocca a questi qui, chiunque siano - strano, questo, Al Qaeda e' presente in tutte le teste ma su pochissime bocche.

Hanno evacuato Cannon Street praticamente mentre ci passavo davanti, un pacco sospetto su un autobus, la gente e' scesa con calma e si e' avviata verso i furgoni della polizia mentre gli artificieri circondavano il bus. Alla fine l'hanno fatto esplodere, "detonazione controllata". Niente di quello che c'era dentro e' esploso per simpatia (l'avremmo sentito dal mio ufficio), quindi suppongo fosse un falso allarme.

Nei pressi dei punti colpiti ci sono ancora le grandi tende dei servizi di emergenza: adesso servono a ricomporre e cercare di identificare i cadaveri che, lentamente, vengono portati su. Non e' un lavoro facile, hanno scelto bene i punti: ad Aldgate hanno tirato giu' le pareti laterali di almeno una delle due gallerie, a King's Cross hanno scelto uno dei passaggi piu' stretti e profondi dell'intera rete della metropolitana: si teme per la stabilita' di entrambi i tunnel

Vicino ad Aldgate, un paio di persone distribuiscono foto di dispersi: gente che e' ancora li' sotto, forse; o forse e' in terapia intensiva da qualche parte. Una ragazza ha perso il suo compagno sull'autobus esploso: non e' fra i morti identificati, e nessuno ha sue notizie negli ospedali di Londra. Forse e' uno di quei feriti in condizioni critiche, privi di conoscenza, che non e' stato possibile identificare perche' le carte di identita', a quanto pare, sono un attentato alla liberta' individuale e nessuno le vuole introdurre.

I giornali stanno uscendo con in copertina collage di foto dei dispersi, ed e' stupefacente il miscuglio di etnie, lingue, culture, religioni anche fra le vittime di questo attentato - e ho l'impressione che nascosto da qualche parte in quei collage di foto ci sia il motivo per cui questi attentati hanno fallito in partenza, e non sono riusciti a cambiare di una virgola il nostro atteggiamento.

08 luglio 2005

La cospirazione della settimana

A partire da oggi, conto di aggiungere una rubrica regolare a questo blog - ogni weekend, una nuova cospirazione. Chi ha rapito Moro? Gli americani? Le talpe verdi di Zeta Reticuli? Mel Gibson e' chi dice di essere, o un alieno venuto ad annunciare il Secondo Avvento? Hillary Clinton e' veramente l'Anticristo?

Questa settimana, abbiamo Bob Geldof agente degli Illuminati, elite mondiale che controlla tutto, di cui fanno parte Skull & Bones, i Rosacroce, la Massoneria, i Bildeberg e l'Auditel.

Come viene ampiamente dimostrato in questo link, l'organizzazione del Live8 e' semplicemente un trucco per assumere il controllo delle proteste contro la globalizzazione e renderle innocue. La dimostrazione viene dal fatto che Bob Geldof era un ammiratore di Blair -quando Blair era di sinistra: ma e' ovvio che anche quella era una finta degli Illuminati; che e' diventato Sir, come un altro tizio che ha fatto parte di un'altra cospirazione degli Illuminati, anche se quello non e' diventato Sir, e' diventato Lord, ma siamo li' - David Owen; che ha (orrore, orrore) condannato le esplosioni di violenza durante le manifestazioni perche' distolgono l'attenzione dai temi alla base delle proteste; infine, che sta focalizzando l'attenzione del mondo sul debito del terzo mondo senza nulla dire della vera cospirazione planetaria delle banche, che attraverso il perverso meccanismo detto "denaro" effettivamente creano il debito di tutto il mondo, secondo il piano di dominazione mondiale segreta degli Illuminati (visto? Tutto torna)

Mi sembra inconfutabile...

Alla prossima settimana per un'altra magnifica cospirazione - e non dimenticate il cappellino di stagnola!

Strategia della tensione

La strategia della tensione e' una vecchia amica per noi italiani, dal dopoguerra in poi. Ma ci sono molti modi per portare avanti questo tipo di strategia: certo, sparare nelle gambe ad un esponente democristiano di secondo piano subito prima di ogni elezione ha sempre il suo bell'effetto, ma ci sono altre vie.

Questa, ad esempio, e' un'ottima via. Il signore che l'ha inventata, Massoud Shadjareh, ha una lunga esperienza in questo campo: ha bollato come "Islamofobi" dalle autorevoli pagine del Guardian attivisti dei diritti umani e dei diritti delle donne, manifestanti contro la pena di morte, fautori della societa' laica. Tutti razzisti, tutti quasi-naziskin perche' hanno osato contestare la necessita' di una societa' teocratica.

Ieri sono andato parecchio in giro per Londra, non del tutto di mia volonta', e tornando a casa con la bicicletta sono passato, come ogni giorno, per Hackney e per Finsbury Park. Come ogni giorno, c'erano musulmani in giro, misti ad europei, e non ho assistito ad un solo episodio non dico di intolleranza, ma di tensione. Eppero', questo signore lancia un "comunicato di emergenza" che potete leggere qui e qui, annunciando che se siete musulmani siete dei possibili bersagli, chiudetevi in casa, non uscite, se vi vedono vi linciano, siete il nemico - ossia, in altre parole, tutti loro sono il vostro nemico.
Questa, a casa mia, si chiama strategia della tensione. Non so quale sia il suo obiettivo: non essendo portato per teorie cospiratorie, non credo voglia costruirsi un esercito privato per rovesciare lo stile di vita occidentale. Piu' semplicemente, credo che, come i vari Bossi e Borghezio nostrani, abbia interesse a creare un clima di tensione per poter poi cavalcare la tigre dell'intolleranza a rovescio, e ritagliarsi, o mantenere o espandere, la sua meschina fetta di potere.

Oh, intendiamoci - questo e' solo un esempio, e non l'unico caso; ma ci tenevo a farlo notare, soprattutto visto che ha avuto sufficiente rilevanza da arrivare sulle pagine di Repubblica, i cui lettori, adesso, penseranno che a Londra e' aperta la caccia all'immigrato, tanto che i musulmani devono chiudersi in casa e le donne col velo vengono violentate per strada o qualcosa del genere.

07 luglio 2005

La cospirazione necessaria


Mi pare di capire che non esista un evento di grande portata che non sia frutto di una cospirazione, con la possibile eccezione del gol di Tardelli contro la Germania nel 1980.

Le bombe di questa mattina a Londra non fanno eccezione, anzi, le cospirazioni si sprecano.

Prima di tutto, TfL non ha detto subito che era una bomba: hanno parlato all'inizio di esplosioni di apparecchiature elettriche dovute a violenti sbalzi di tensione (sentivo ora alla radio che e' possibile che sia successo veramente, come conseguenza delle bombe). E' ovvio che avrebbero cercato di coprire e minimizzare: perche' la colpa di queste bombe e' (ovviamente) di Blair, che con la partecipazione alla guerra in Iraq ha reso la Gran Bretagna un bersaglio lecito per i terroristi, pardon, eroici combattenti per la riscossa del proletariato nella gloriosa tradizione della teocrazia integralista.

Allo stesso tempo, gli eroici combattenti suddetti non possono essere certo responsabili della morte di civili innocenti: quindi le bombe non ce le hanno messe loro, ce le ha messe l'Intelligence Service per far fare brutta figura ai terroristi, pardon, eroici combattenti eccetera.

Tutto perfetto, tranne il fatto che gli americani ci devono entrare in qualche modo. Voglio dire, se mi impazzisce la maionese e' colpa delle multinazionali americane, figurati se non dev'essere colpa loro pure 'sta cosa. E quindi le bombe ce le ha messe la CIA. Perche'? Uh, perche' Bush era talmente terrorizzato da 50 anarchici vestiti da Bugs Bunny che doveva assolutamente distrarre l'opinione pubblica dal G8 e concentrarla sul terrorismo. Voglio dire, si sa che gli americani tengono in tale conto l'opinione pubblica dei Paesi stranieri che non avevano scelta, avevano un bisogno disperato di questa distrazione.

Dice, ma queste tre ipotesi di complotto sono in contraddizione fra di loro. Ingenui! La contraddizione non esiste, la logica e' frutto di un complotto della CIA, lo sanno tutti.

Notizie dal fronte

Ormai tutti sanno quello che e' successo stamattina nella City. Fa un effetto strano, trovarsi in mezzo a questo tipo di cosa - un'esperienza nuova di cui avrei fatto con piacere a meno. Ha fatto un effetto strano anche passare in bicicletta davanti a tre delle stazioni colpite, con le strade deserte, un paio di poliziotti a sorvegliare la zona transennata, scene da cronache del dopobomba.

Mi dicono che ad Aldgate la situazione era cosi' caotica che hanno dovuto mandare giu' delle equipe chirurgiche e hanno operato dei casi critici direttamente sulle piattaforme della stazione, perche' non c'era il tempo e il modo di tirarli fuori. Mentre scrivo questa pagina, il palazzo a fianco, quello con gli uffici del Monte dei Paschi di Siena, sta venendo evacuato di fretta, per un non meglio specificato "security alert". Io mi trovo nel terzo bersaglio piu' alto di questa zona, dopo la NatWest Tower e il "cetriolo", come lo chiamano, il nuovo grattacielo vicino al palazzo dei Lloyds, e per qualche motivo non mi sento rassicurato dal consiglio dei poliziotti che sono venuti su apposta di persona a dirci di restare qui e di evitare di uscire dal palazzo, e di stare lontano dalle finestre.

Momenti come questo tirano fuori le caratteristiche per cui ammiro gli inglesi. Siamo praticamente bloccati nel palazzo, con bombe che a quanto pare continuano a scoppiare intorno (l'ultima poco piu' di un'ora fa, mi dicono) e sono tutti calmi. Peggio: si stanno organizzando. Il caffe' al terzo piano, che dovrebbe essere ad accesso limitato agli impiegati di Aviva, e' stato aperto a tutti gli occupanti del palazzo, e tutti gli uffici che hanno una saletta per gli snack stanno portando la propria roba li' e mettendola a disposizione. La Sony, all'11mo piano, fa sapere che hanno Skype installato su tutti i PC, quindi chi ha bisogno di telefonare a casa e non riesce ad avere la linea (cosa non improbabile, in questo momento) puo' andare su da loro. La nostra sala meeting ha un maxischermo collegato in questo momento su Sky, e anche quella e' aperta a tutti gli occupanti del palazzo che volessero avere le ultime informazioni su quello che sta succedendo. Un intero grattacielo di 50 piani, con alcune migliaia di persone dentro, appartenenti a 10 o 15 compagnie diverse, e' improvvisamente diventato una comunita'.

Mi rendo conto del motivo per cui i londinesi sono cosi' orgogliosi del proprio "Blitz spirit". Qualunque cosa succeda, e quali che siano i loro difetti (e non sono pochi) ne hanno ben donde.

06 luglio 2005

Piccolo spazio pubblicitario


Giusto un appunto - il 17 luglio io e 3 colleghi parteciperemo alla London Bikeathon - la maratona di Londra in bicicletta, per raccogliere fondi per la ricerca sulla leucemia.

Qualche informazione si puo' trovare qui, e se per caso qualcuno decidesse di sponsorizzarci, puo' farlo facendo una donazione tramite questa pagina (non che ci conti molto: i visitatori di questa pagina sono tutti utenti di it.politica, noti tignosi)

Sono 26 miglia, o circa 40 chilometri. Nel mio caso, sono 46 miglia - 70 Km; dal momento che faccio 20 miglia al giorno in bici per andare al lavoro, su terreni abbastanza piu' difficili di quello, pianeggiante, dove si terra' la maratona, i miei colleghi hanno deciso che se volevo essere sponsorizzato dovevo fare qualcosa di piu' - cosi' ho promesso di arrivare in bicicletta al Chelsea Royal Hospital, da dove partira' la maratona, e di tornare a casa ugualmente in bicicletta, aggiungendo circa 20 miglia al percorso.

04 luglio 2005

SUV - Il nuovo Grande Satana


In Inghilterra, ho scoperto molto presto, i barbecue sono l'evento sociale per eccellenza. Adesso che la mia signora e' via, non ho molte scuse per organizzarne - fra l'altro divento un po' orso quando sono da solo - ma capita che i vicini mi invitino ai loro.

L'altra sera, in particolare, mi sono ritrovato a tavola con altra gente che abita nelle case qui attorno - come ho detto, un barbecue e' anche la scusa per invitare tutti quelli a portata di voce, a patto che portino qualcosa da arrostire. In particolare, c'erano i proprietari di Charlie, il gatto che si azzuffa in continuazione con i miei. Ho scoperto che sono anche i proprietari dell'Alfa Spider parcheggiata davanti a casa, dell'Alfa 147 parcheggiata di fronte, e della Punto parcheggiata all'angolo, e che lui e' consigliere comunale - Labour.

Sono appassionati, soprattutto lui, di auto italiane, e sono rimasti sorpresi del fatto che il loro quasi-vicino (abito a due case di distanza) non avesse un'auto, ma solo una mountain bike con cui fa 30 Km al giorno. Ho menzionato pero' il fatto che mia moglie un'auto ce l'ha, una Micra, con la quale mantiene costante la sua media di 1 incidente all'anno - in questo momento l'auto e' in officina. Ho citato il fatto che non reggera' ancora a lungo, anche perche' una Micra mal si accompagna ad una zoologa, non e' proprio il tipo d'auto con cui andare per sentieri fangosi, paludi e brughiere.

"Ah" mi fa lui "allora la cambiate"

"Eh, si, penso che prenderemo una Land Rover appena riesco a decidermi a cominciare a girare per concessionari, probabilmente una Discovery".

Potrei giurare che l'abbassamento di temperatura e' stato rilevato anche dal centro meteorologico del City Airport. Da commensale simpatico e con uno strano accento, nonche' lettore confesso del Guardian, ero diventato Il Nemico, l'Inquinatore Capo, il Distruttore, il numero 1 sulla lista planetaria degli stronzi compilata da Greenpeace

Eh si', perche' chi ha un SUV o un fuoristrada e' in prima persona responsabile del riscaldamento globale, della guerra in Iraq, delle decine di migliaia di morti in incidenti stradali in tutta Europa, e forse anche dell'inflazione, della vittoria elettorale di Bush e della cancellazione di Star Trek da parte della Paramount. Perche' un SUV consuma di piu', ammazza la gente in caso di incidente, e' grosso, ingombra, sporca, puzza e ce l'ha piccolo. Invece la Punto, la Smart, la Panda, sono auto piccole, scattanti, economiche, che consumano poco, non inquinano e si possono usare in citta'.

Ay, come direbbe il dolce principe, there's the rub. La mia impressione e' che ci sia un solo motivo per cui i SUV sono diventati il nuovo Grande Satana: sono un bersaglio facile. Costano un bel po', e per molti sono uno status symbol, come i telefonini qualche anno fa; a scagliarcisi contro non si rischia di alienarsi voti, visto che chi se li puo' permettere in massima parte fa parte di una fascia sociale che non vota a sinistra e non parteggia per gli ambientalisti; al contrario, nulla si dice della macchinetta da citta', un piccolo aggeggio infernale la cui unica ragione di esistere e' la convinzione sempre piu' diffusa che in citta' ci si deve spostare in auto per tragitti superiori ai 500 metri. Rendiamoci conto che le nostre citta' non sono intasate di Land Rover e BMW X5: sono intasate di Punto, Micra e Smart. Sono intasate di auto da citta' che rafforzano la convinzione che in citta' non ci si sposta a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici, ma in auto. Pero' di queste auto nessuno dice niente: costano poco, sono la prima auto per i ragazzini (tutti i ragazzini), e non ci si puo' alienare il voto giovanile.

Il mio vicino consigliere comunale ha terminato la cena indignatissimo, manco avessi messo sul barbecue una bistecca di megattera, e ce ne siamo tornati ognuno a casa sua. La mattina dopo, mentre come al solito iniziavo a percorrere in bicicletta i 15 Km fino al mio posto di lavoro, m'ha tagliato la strada con la Punto, con cui arriva agli uffici del comune, distanti 2 Km, e neanche se n'e' accorto.

By any other name


Mi viene chiesto "Ma a te, che $PERSONA_DI_CUI_SI_DISCUTE pubblichi, su NG, siti web, giornali, articoli inneggianti alla fuffa, che organizzi corsi magari gratuiti di guarigione mistica, ectoplasma sottolio e comunicazione con lo spirito-guida di Goldrake, che male ti fa? E' una scelta di vita che dovresti rispettare, a patto che non truffi nessuno"

In aggiunta, mi viene anche osservato che ognuno e' tutto sommato libero di spendere i propri soldi come meglio crede, quindi anche se il suddetto corso di ectoplasma sottolio e' a pagamento, caxxi loro, a patto che il fuffacquirente sia capace di intendere e volere.

Tutto meravigliosamente vero, lecito e politically correct, e solo uno stronzo oscurantista come me potrebbe mai dirsi in disaccordo.

Eggia', perche' io temo di essere veementemente in disaccordo con questo manifesto ideologico del politically correct.

Cerco di spiegarmi, che non e' facile.

Premetto, che e' importante, che io NON intendo vietare a taldeitali di organizzare il suo bel corso di comunicazione telepatica con le zucchine. A parte che si porrebbe un precedente molto pericoloso (non sai mai chi potrebbe decidere di vietare anche, per dire, le assemblee sindacali, i matrimoni misti o i partiti d'opposizione), c'e' il fatto che sarebbe probabilmente controproducente, come vietare per legge di votare per nani pelati collusi con la mafia. Ne fai dei martiri e degli eroi, e convinci un sacco di gente che tutto sommato, le loro ragioni ce le devono avere, o non gli si farebbero le leggi contro apposta - senza contare che se una societa' e' arrivata al punto di dover legiferare su cose del genere, e' gia' bella che fottuta.

No, quello che io rivendico e' diverso. Io rivendico il diritto di chiamare quello che fanno "stronzate"; rivendico il diritto di affermare che sono balle della piu' bell'acqua, e che chi va al corso di ectoplasma sottolio e' un pollastro che si farebbe spennare da qualunque acchiappagonzi se lo ritrovi davanti (e probabilmente gia' lo fa, e con entusiasmo); rivendico, insomma, il diritto di distinguere fra balle e non-balle, senza giochi di parole politically correct che salvino l'amor proprio di chi va a farsi gli stage di bevuta di piscio di serpente.

Non solo: intendo fare uso ad ogni possibile occasione di questo diritto; intendo insolentire e trattare come meritano i venditori di fuffa; e mi auguro che il massimo numero possibile di persone facciano lo stesso - perche' se per le vittime attuali del fuffologo di turno e' magari troppo tardi, con un po' di fortuna questo dovrebbe o potrebbe aprire gli occhi a potenziali future vittime.

Dice, "perche' tutto quest'astio?". Per una serie di motivi, fra loro correlati. Primo, e piu' importante, e' che il fuffaro sta diffondendo e propagandando ignoranza e stupidita' ai membri di una societa', sempre piu' strettamente interconnessa, di cui anch'io faccio parte, esponendo dunque anche me alle conseguenze della diffusione dell'imbecillita'. Il cretino che si beve la pappardella del creazionismo, per dire, poi vota: vota per Bush, magari, se vive in America. Ma non solo: il suddetto cretino si riproduce (perche' purtroppo, la selezione naturale agisce solo in tempi lunghi e su grandi numeri), e i suoi figli vanno alla stessa scuola dei miei; e c'e' il caso che se abbastanza genitori sono cretini, finiscano per spingere perche' il bimbo che si sfracella un ginocchio giocando a pallone in cortile si veda disinfettare con il suddetto piscio di serpente, o magari non si faccia l'antitetanica perche' il guru ha detto che le vaccinazioni derivano dalla sofferenza degli animali e ti sbomballano il karma. Che se il bimbo e' il loro, mi sta pure bene, e' la selezione naturale di cui si parlava sopra; ma se e' il mio, magari mi infastidisce.

Questa gente, signori miei, vota, come dicevo. Vota per Storace, cosicche' adesso voi rischiate di ritrovarvi a passare con la mutua (con le vostre tasse) una "cura per il cancro" che e' l'equivalente infarcito di nomi altisonanti del suddetto piscio di serpente; e tutto questo in nome della political correctness che vuole che uno debba "poter scegliere" fra una "cura scientificamente provata" ed una "cura provata alternativamente".

Non funziona, mi spiace. Cosi' come trovo aberrante che adesso, in nome della political correctness, l'anoressia in America venga presentata alle ragazzine come "lifestyle choice" (provate un po' a googlare "pro-ana" e fatevi due risate), trovo aberrante che qualcuno mi chieda di chiamare "Nutella" e "Nutella alternativa" due cose entrambe marroni che fino ad ora ho chiamato "Nutella" e "merda".

Ripeto: chi vuole vivere di fuffa e' libero di farlo, non saro' certo io a impedirglielo. Se pero' vuole che io la chiami "scienza alternativa", sta fresco. Fuffa e', e fuffa rimane. E conto di dirglielo in faccia ogni volta che me ne capita l'occasione.

Gia' sento il coro: "Ma vergognati! Come osi dare del cazzaro a qualcuno? Sei forse il depositario della Verita' rivelata? Hai forse tutte le risposte?"

E' l'obiezione standard, che dice che, in effetti, dal momento che nessuno conosce la verita' assoluta, allora ogni posizione ha eguale dignita': Margherita Hack e il mago Otelma, Rita Levi Montalcini e il cardinal Ruini, Simon Wiesenthal e David Irving. Tutti uguali, tutti con pari dignita': se non conosci la composizione chimica della Luna, sassolino per sassolino, briciola per briciola, come puoi escludere che si tratta di formaggio? Se non puoi osservare in laboratorio ogni singolo passo dell'evoluzione della specie esattamente cosi' come si e' svolta, chi ti dice che non sia stato tutto creato da un signore con la barba? Se la storia la fanno i vincitori, se la maggior parte dei testimoni sono morti, se la mia interpretazione della storia deve avere dignita' pari alla tua, come puoi affermare con certezza che i campi di concentramento sono esistiti?

Cazzate. Io non ho la Verita' con la maiuscola, non ho raggiunto il satori, non comunico con lo Spirito Universale, e quando distribuivano la Forza, quel raccomandato di Annakin Skywalker ha avuto anche la mia razione. Ma so che la luna non e' fatta di formaggio, so che la vita su questo pianeta si e' evoluta e continua a evolversi, e so che David Irving e' un cazzaro, e che milioni di persone sono morte nei campi di concentramento. E rivendico il diritto di chiamare cazzaro chi dice il contrario, e di non riconoscere alla sua posizione alcuna dignita' intellettuale.