I terroristi senza passaporto
Un complottista illustre, l'ex ambasciatore britannico in Uzbekistan, Craig Murray, ci informa che il terrorismo non esiste e che gli arrestati di un paio di settimane fa sono vittime di un oscuro complotto del Piccolo Satana Blair. La prova? Gli attentatori non avrebbero mai potuto salire su un aereo, in quanto non avevano biglietti aerei (e, come tutti sanno, Lastminute.com si chiama così perchè ci mette un mese a procurarteli, per esempio) ma soprattutto non avevano passaporti!
Questa storia è stata ovviamente ripresa a destra e a manca, tanto che ormai ogni complottista che si rispetti ha preso a chiamarli proprio così, i "terroristi senza biglietti e senza passaporto". Poco importa che alcuni avessero già registrato i loro martyrdom videos - i messaggi di rivendicazione che sono diventati ormai tradizionali in caso di attentato suicida: quelli erano solo l'espressione di un'intenzione che poteva o meno essere messa in pratica, e non vogliamo mica fare il processo alle intenzioni, no? Non avevano il passaporto, quindi non potevano salire su un volo intercontinentale, quindi è tutto un complotto, signora mia.
Chissà cosa si inventerà Mr. Murray, e cosa diranno i complottisti, adesso che ci sono un po' di informazioni in più sulla faccenda e si sa che, di 25 arrestati, DUE non avevano passaporto - ed avevano già presentato una richiesta per il rilascio accelerato. Secondo me, come per il "massacro di Jenin", il "missile sull'ambulanza", la "distruzione di Bint Jbail", continueranno semplicemente a ripetere che non avevano il passaporto. La realtà è un'invenzione del Mossad, dopotutto.