08 marzo 2006

Mi contraddico?


Ebbene si', mi contraddico
(Walt Whitman)

Pochi giorni fa ho trionfalmente annunciato che anche per questa volta la democrazia italiana poteva fare a meno del mio voto; e tanto per capirci, continuo a nutrire il massimo disprezzo praticamente per tutte le forze politiche in campo, da Forza Italia perche', insomma, e' Forza Italia, ai Verdi della legge-quadro sull'omeopatia, da Arroganza Nazionale di Storace e Gianfranco Fininvest a Rifondazione Devota di monsignor Bertinotti.

Nonostante tutto questo, pero', esiste la concreta possibilita' che il 9 aprile mi tappi il naso e vada a votare in ambasciata. Dice, perche'? Sono stato fulminato dalla dialettica di Fassino? Dalle alternative sociali (o dalle tette) di Alessandra Mussolini? Dall'impegno rivoluzionario di Diliberto? Dai raffinati bizantinismi di Mastella? (urgh, scusate, questo era troppo, mi serve un antiemetico)

Niente di tutto questo. Sono stato convinto da una pubblicita'.

No, davvero. Giuro. Una pubblicita' che hanno fatto qui, che mi era piaciuta tantissimo nel 2004 e nel 2005, quando l'hanno trasmessa per le europee e le politiche, e che un amico mi ha fatto tornare in mente un paio di settimane fa durante una chiacchierata+pinta allo Spaniards' Inn. Abbiamo convenuto che e' una pubblicita' che merita una maggiore diffusione, e che sarebbe carino se qualcuno la traducesse in italiano: e', per gli standard italiani, una pubblicita' sovversiva. Non nel senso che dice che Berlusconi (o Blair, o Prodi, o Bush) e' stronzo: quella non e' piu' sovversione, ma tragica, noiosa, disarmante realta' quotidiana. E' sovversiva perche' ripropone l'idea, che tendiamo a ignorare/dimenticare, che la politica (inclusa l'espressione del voto) influenza ogni aspetto della nostra realta' quotidiana. Se uno "doesn't do politics", come dice la pubblicita', non fa praticamente niente. Riuscite a immaginare un messaggio piu' sovversivo per un Paese come l'Italia, con una cultura della politica come quella italiana?

Il filmato originale, quello delle elezioni europee del 2004, si puo' scaricare da qui. Su questa pagina, invece, i vari filmati della campagna per le elezioni del 2005. Per chi parla inglese sono IMHO imperdibili

Prometto che appena ho un po' di tempo cerco di mettere online una trascrizione/traduzione dei dialoghi. Ne vale la pena.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

peccato: non lo vedo, il filmato.
cmq dovrebbe essere una buona notizia, che voti.

(ehm, spero)

Eugenio Mastroviti ha detto...

Dovrebbe essere possibile scaricarli e vederli offline con Windows Media Player o con Mplayer su Linux.

Quanto al voto, per ora so solo che andra' genericamente a sinistra (per valori adeguati di "sinistra"). Io sono uno dei 4 che hanno votato per Scalfarotto alle primarie, quindi il mio candidato ideale manca...

Anonimo ha detto...

E' possibile scaricarli e vederli offline.
Potrebbero essere riservati solo agli indirizzi IP in UK - possibile ma poco probabile.
Per la trascrizione vedro' cosa fare... stay tuned.

Evgenijo, per votare dall'UK devi essere registrato AIRE - almeno da sei mesi prima della data delle elezioni! Non si applica a me I'm afraid...
Cheers

Braemar

Eugenio Mastroviti ha detto...

Da dove viene l'info che devi essere registrato all'AIRE da oltre 6 mesi? Le informazioni dell'ambasciata non riportano niente del genere, anzi consigliano di andare in consolato per farsi dare il plico elettorale se non lo si e' ricevuto entro 14 giorni dalla votazione.

Credo proprio che votero' qui, di andare in Italia non se ne parla - sono oberato di lavoro fino alla fine di Aprile (se tutto va bene) e Ryanair vuole quasi 150 sterline per un volo per Bari in quei giorni. Fahgetaboutit.

Anonimo ha detto...

Voto dall'estero per italiani - solo se iscritti all'AIRE (l'iscrizione ci mette ca. sei mesi):

http://www.amblondra.esteri.it/Ambasciata_Londra/Menu/Informazioni_e_servizi/Servizi_consolari/Servizi_elettorali/Elezioni_politiche_e_referendum/

L'argomento e' stato discusso piuttosto ampiamente nei giorni scorsi sul forum Italians di Severgnini (sul corrierone):

http://www.corriere.it/globnet/severgnini/buildarticle.jsp?id=30534&searchor=&searchand=voto+estero&searchfrase=&firma=&sday=1&smonth=02&syear=2006&eday=09&emonth=03&eyear=2006&order=DESC&redirectUrlArticolo=/article.jsp&dtInizio=2006-02-01&dtFine=2006-03-09

Anonimo ha detto...

il motivarsi al voto è una operazione necessaria imposta dalla bagarre politica di questa convulsa campagna di guerra elettorale, dove non si fanno prigionieri e non si escludono colpi proibiti, vedi il precedente ignobilie delle spiate.coraggio.vincè lupo da riesi

Eugenio Mastroviti ha detto...

Per mr. "Braemar":

Questo e' diverso. Che l'iscrizione all'AIRE porta via almeno sei
mesi gia' lo sapevo - non e' la stessa cosa che essere iscritti DA sei mesi.

Io sono iscritto da dicembre, se non ricordo male (dovrei andare a
ripescare i documenti dal loro luogo di sepoltura) ma dovrei rientrare
comunque anche se fossi stato iscritto ai registri il mese scorso. Al
piu' tocca prendere un giorno di ferie e andare a fare la questua al
consolato per avere i documenti (riceverli a casa, ecco, QUELLO mi
sembra impossibile).

Poi non sapevo della magagna del premio di maggioranza; ma, una volta di
piu', per qualche motivo non ne sono sorpreso

Per Vincenzo:

Intanto, benvenuto sul blog. Poi volevo precisare che io motivato al voto c'ero da prima, e se avevo in mente di non votare era, onestamente, solo perche' non mi consideravo rappresentato da nessuna delle forze in campo.

Ogni volta mi dico che sono stufo di votare per il meno peggio, ed e' vero, lo sono - ma il problema e' che NON votare per il meno peggio, in questa occasione, significa consegnare l'Italia al disastro, e all'Italia nonostante tutto ci sono ancora parecchio affezionato.

Anonimo ha detto...

ooooppsss!
Ho assunto (erroneamente) che non fossi iscritto all'AIRE - ed ho scritto 'da sei mesi' in accordo logico con quanto da me assunto (erroneamente). Il mio secondo post era sintatticamente piu' corretto.

Da quanto so, e' necessario e sufficiente essere iscritti all'AIRE per votare dall'estero. Good luck with the Italian Embassy.

Come sai, io invece non sono iscritto - come tutti quelli che non sono iscritti, posso votare solo in Italia. Immagino mi capirai quando dico che per me, le letture durante questi giorni che precedono il voto sono un TRAVAGLIO, e sono spesso costretto a rivedere le mie posizioni circa il (non/poco opportuno) operato di importanti 'membri' della coalizione guidata da Prodi.

Per amore di dialettica (e se sei daccordo - feel free to edit this post should you think otherwise), mi piacerebbe sottoporre a te ed ai lettori un quesito pratico a cui non riesco a trovare soluzione.

Un mio buon amico ritiene di non potersi permettere il tempo e (soprattutto) il denaro necessario per viaggiare in Italia per votare. Ammettiamo che egli si appelli a donazioni esterne per finanziare il biglietto aereo. Ammettiamo che lo sponsor condizioni l'assistenza a patto che il mio amico voti in una determinata direzione.

Domande:
1) Questo significa comprare il voto?

2) La risposta cambierebbe se il voto dovesse andare alla coalizione guidata da Prodi?

3) Cambierebbe se egli contribuisse in parte al costo del biglietto?

4) Cambierebbe se egli avesse avuto gia in partenza intenzione di votare per la coalizione guidata da Prodi?

5) Cambierebbe se invece del 'direzione di voto' ci fosse una specifica indicazione di preferenza sul simbolo elettorale?

Over to you - All feedback gratefully appreciated.

braemar

Eugenio Mastroviti ha detto...

Guarda, "Braemar", che le mie opinioni non sono molto cambiate da quella famosa chiacchierata allo Spaniards' Inn. A farmi cambiare idea, esclusivamente sull'opportunita' di votare, e' stata quella pubblicita', ed e' stato anche, di sicuro involontariamente, tuo cognato, che mi ha dimostrato che, nonostante tutto, in Italia c'e' gente apparentemente in buona fede che crede che Berlusconi abbia fatto un buon lavoro, che i media siano in mano alla sinistra e che Striscia la Notizia sostituisca egregiamente Luttazzi, Santoro e Biagi.

La vittoria della sinistra non e' cosi' scontata come mi sembrava due-tre mesi fa, in parte per autolesionismo della sinistra stessa, in parte per autolesionismo degli italiani; e se la soluzione qualunquista, quella del 2001, di dire "questa sinistra, tutto sommato, non e' meglio, anzi, non e' diversa, dalla destra di Berlusconi", e' attraente, e' anche (dimostrabilmente) falsa. Abbiamo avuto cinque anni di testimonianza del fatto che e' falsa, che anche lo zombie di Luigi Longo sarebbe stato meglio di Berlusconi; e a guardare i fatti dall'esterno, questo risulta ancora piu' evidente.

Alla luce di tutti questi fatti, ritengo di avere il dovere di fare almeno quel minimo che e' nelle mie possibilita'...

Per quanto riguarda il dilemma del tuo amico:

1) Si', questo significa comprare il voto
2) La risposta non cambierebbe, anzi. Vedi, io sono uno di quei tipi che se mia figlia un giorno mi porta in casa uno di Forza Italia Giovani, ammazzo LEI, non lui, perche' lei ha l'aggravante di avere un cervello e un'istruzione. Che sia la mia parte a giocare sporco, dal mio punto di vista, non fa che peggiorare le cose.
3) Quante donne conosci che sono solo in parte incinte?
4) No, non cambierebbe affatto. Esattamente come l'amministratore che prende una tangente per un appalto e' ugualmente colpevole anche se l'offerta che favorisce e' la migliore
5) Non particolarmente. Personalmente credo che passata la soglia del vendere il voto, la specificita' dell'indicazione conti ben poco