19 marzo 2006

Unfit

Circa 5 anni fa, l'Economist pubblico' un articolo in cui si definiva Silvio Berlusconi "unfit", inadatto, a guidare l'Italia. Credo che i passati cinque anni abbiano piu' che reso giustizia a quell'affermazione, al punto che oggi persino molti esponenti della destra che con Berlusconi hanno piu' di un debito di gratitudine stanno abbandonando la nave che affonda.

Come capita spesso nel minestrone dell'informazione italiana, si e' parlato molto di quel titolo e di quella definizione, ma si e' entrati ben poco nel merito della questione: Berlusconi era, e rimane, unfit, ma non (o non solo) per le sue collusioni con la mafia e per i suoi guai con la giustizia - quelli sono, in un certo senso, incidenti di percorso, ma soprattutto sarebbe identicamente unfit se non avesse mai avuto contatti con David Mills, Marcello Dell'Utri o con Salvatore Mangano, perche' il problema vero, che non e' mai stato affrontato, che toglie ogni credibilita' al governo Berlusconi, e' il famoso conflitto di interessi: il governo del Primo Ministro Silvio Berlusconi non puo' praticamente legiferare su nulla senza toccare in qualche modo gli interessi del tentacolare impero economico del Cavalier Berlusconi Silvio.

Mediaset ha superato la RAI in ascolti e aumentato gli introiti pubblicitari 10 volte di piu', e il patrimonio personale del Cav. Berlusconi Silvio e' piu' che raddoppiato in due anni, portandolo al 48mo posto nella classifica degli uomini piu' ricchi del mondo; l'Italia sta perdendo il treno dell'economia informatizzata, della produzione di ricchezza su Internet - e cosa si incentiva con i soldi pubblici? La risposta non dipende dalle effettive necessita' del Paese, ma da quelle dell'impero finanziario Berlusconi, che non ha interessi in aziende che producano modem ADSL, ma ne ha in produttori di decoder per la trasmissione digitale terrestre; e mentre la diffusione dell'ADSL non porta vantaggi a Mediaset, la diffusione del digitale terrestre si', soprattutto con un decoder predisposto in partenza per la pay-per-view di Mediaset Digital; e si potrebbe continuare a lungo, gli esempi non mancano, dalla mancanza di un'effettiva legislazione antitrust (almeno nei settori in cui il trust e' costituito dalla sola Mediaset) alla legislazione sul falso in bilancio in controtendenza col resto dell'occidente.

Il problema vero, che gli italiani sembrano felicissimi di ignorare, sta tutto qui: che Berlusconi e' inadatto a governare, e lo sarebbe anche se non avesse mai fatto alcunche' di penalmente rilevante.

Per un sorprendente parallelo, in questo momento un'altra grande democrazia occidentale e' governata da un uomo assolutamente unfit: gli Stati Uniti d'America.
Premetto che non credo assolutamente a cospirazioni megagalattiche, alla CIA che ha organizzato l'11 settembre, agli americani che si fanno gli attentati da soli in Iraq per mettere in cattiva luce la resistenza irachena (che poi, se gli attentati se li fanno da soli, che fa la resistenza, e perche' c'e' bisogno di metterla in cattiva luce?); cio' detto, rimane il fatto che Bush, per gli interessi che l'impero finanziario del suo clan ha, e' una delle persone piu' unfit immaginabili per condurre la famigerata War on Terror.

Il problema, come per Berlusconi, e' il conflitto di interessi - specialmente dove questi interessi sono transnazionali: il che, nel caso del clan Bush, significa interessi che arrivano nella penisola araba.

George Bush Jr., personalmente, attraverso interessi del suo clan, attraverso i debiti di riconoscenza accumulati con i finanziatori delle sue costosissime campagne presidenziali, e' legato a filo doppio a governi ed interessi privati nella penisola araba, specificamente alla dinastia Ibn Saud, alla famiglia Bin Laden, a gruppi finanziari sauditi e degli staterelli del Golfo. La cosiddetta guerra al terrorismo, per via di questo conflitto di interessi, e' una guerra zoppa, che ignora volutamente certe minacce e certi flussi di denaro e di carne da cannone.

L'Arabia Saudita - la famiglia reale, le autorita' religiose, molti uomini d'affari e conglomerati finanziari - sta fornendo sia appoggio diretto a molti gruppi affiliati ad Al Qaeda, sia copertura e appoggio ideologico al terrorismo e all'integralismo islamico, finanziando le attivita' di proselitismo wahabita, predicatori integralisti in Europa, e l'assunzione del controllo da parte wahabita di moschee, universita' e madrasse in tutto il mondo arabo. L'universita' di Al-Azhar, al Cairo, da sempre considerata il centro per eccellenza per gli studi teologici dell'Islam sunnita, una sorta di Vaticano musulmano, per l'influenza filosofica e ideologica se non per l'autorita' esercitata, oggi, dopo un lavoro di penetrazione durato piu' di 25 anni, e' poco piu' che un centro di propaganda wahabita e di predicazione jihadista; il clan Bin Laden continua piu' o meno apertamente a finanziare Osama, ufficialmente considerato una sorta di pecora nera di famiglia, e contemporaneamente a godere di ricchi contratti statali; il governo USA continua a non muovere un dito per interrompere i giganteschi flussi di denaro che dal regno saudita arrivano ai jihadisti di mezzo mondo.

Allo stesso modo, quando un gruppo finanziario legato, ancora, a filo doppio col governo degli Emirati (se poi si puo' chiamarlo "governo") si compra i maggiori porti merci e container degli Stati Uniti, ci vuole la protesta di un gruppo di senatori democratici per "scoprire" che il governo di Dubai e' stato in passato acquiescente alle richieste di Al Qaeda, e che in una comunicazione riservata esponenti di Al Qaeda si vantavano di aver infiltrato diverse agenzie-chiave del governo stesso. E perche' c'e' voluto tanto? Perche' il clan Bush non puo' permettersi di inimicarsi i poteri forti, come usa dire adesso in Italia, della regione del Golfo Persico, perche' ci vanno di mezzo semplicemente troppi soldi e troppi accordi d'affari.

Ora, non vorrei sembrare cinico, ma ho il sospetto che se FD Roosevelt, Winston Churchill o Josif Stalin fosse stato azionista o comproprietario delle fabbriche della Rhur, o avesse avuto grossi interessi industriali finanziati, per dire, dalla famiglia Krupp, mi sa tanto che sarebbe stato abbastanza piu' tosto vincere la Seconda Guerra mondiale.

Silvio Berlusconi e' unfit. George W Bush lo e' almeno altrettanto.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Iugiinio,
It' s the economy, stupid.

Comunque, per un quadretto interessante e complementare a quanto hai esposto, suggerisco quanto ho trovato (!) su Dagospia (traduzione di articolo pubblicato sul Daily Telegraph (!))

http://213.215.144.81/public_html/articolo_index_23091.html

Notare la ostentata sufficienza verso gli elettori... Riusciranno mai a liberarsi del nano pelato? Qualcuno recluti Jack Bauer!

rgds

braemar

Anonimo ha detto...

grazie di cuore, ma guarda, va bene tutto, ma di destra no. e che tra l'altro co-modero pure it.politica.sinistra.
ipazia

Eugenio Mastroviti ha detto...

Ipazia:

se puo' serivre a qualcosa, ho la testa sotto mezzo metro di cenere.

Il tuo non e' l'unico link fuori posto, scuse a tutti gli interessati.

Anonimo ha detto...

nessun problema. a volte ho l'impressione, dato il panorama italiano, di aver fatto il giro pur rimanendo ferma :-).
per dirti, sono fermamente convinta che Diliberto non sia di "sinistra", qualunque cosa voglia dire.

ipazia

Rosa ha detto...

gh...meno male, mastroviti, sono sollevata...