26 giugno 2008

Una politica estera cazzuta


Sono sicuro che in questo momento Robert Mugabe e i suoi sgherri stanno cominciando a rendersi conto che non hanno futuro, che il cerchio comincia a stringerglisi intorno, che le misure, forse estreme ma ormai inevitabili, che il governo britannico, in accordo con l'ONU e con i governi dei Paesi africani, sta prendendo non gli lasciano scampo. In un'escalation che non mancherà di scandalizzare i fautori della trattativa, i punti salienti dell'offensiva anti-Mugabe sono chiari ed evidenti:

  • A Mugabe e ai suoi accoliti è divenuto impossibile viaggiare in Europa (tranne che con passaporto diplomatico). La signora Mugabe si può scordare lo shopping a Regent Street o in via Condotti se il marito non le rinnova i documenti e l'immunità.
  • A cena con la regina Elisabetta, Nelson Mandela ha quasi apertamente dato dello stronzo a Mugabe stesso.
  • British Airways ha sospeso i suoi voli verso lo Zimbabwe: voglio vedere come faranno, adesso, ad usare le miglia che hanno accumulato sulla carta di credito del governo
  • In una misura estrema che non ha mancato di sorprendere le cancellerie di mezzo mondo, la nazionale di cricket dello Zimbabwe non è stata invitata a giocare in Inghilterra il prossimo anno, e potrebbe addirittura essere esclusa dai prossimi mondiali (sebbene quest'ultima misura, giudicata eccessiva, potrebbe essere bloccata in Consiglio di Sicurezza dal veto di Russia e Cina)
I massacri, i pestaggi, le intimidazioni e le predazioni hanno i giorni contati, e sebbene a occidente molti si interroghino su quale potrà essere il futuro dei bambini dello Zimbabwe, sicuramente i più colpiti da queste aspre misure, i governi non hanno dubbi: si tratta di un passo doloroso ma necessario per fermare la strage e ristabilire la democrazia in quel martoriato Paese.

12 commenti:

Grendel ha detto...

Ehm, sei (temporaneamente) autorizzato a darmi della carogna o del bastardo, ma io resto convinto che era meglio lasciare Ian Smith dov'era. Al limite con lui si poteva trattare, lo si poteva intimidire...
Mugabe, evidentemente, no.

Eugenio Mastroviti ha detto...

Mah, alla fin fine non so se hai ragione. Cioè, non è che Smith fosse meglio o peggio, o che lo si potesse intimidire mentre con Mugabe non si può.

Io ho l'impressione semmai che alla fine, laddove ognuno dovrebbe prendersi cura dei propri figli di puttana, gli europei siano stati disposti ad abbattere Smith mentre gli africani hanno dato il proprio sostegno a Mugabe ben oltre quanto fosse decente.

Molti hanno salutato con entusiasmo il discorso di Mandela dell'altra sera e la condanna di Mbeki, per me sono stati una delusione enorme - perchè se dopo i massacri in Matabeleland, il collasso economico, la trasformazione da democrazia a cleptocrazia clientelare, la violenza endemica, c'è voluta questa nuova ondata di massacri e violenze per convincerli a dire due timide paroline di condanna, siamo ad un livello di complicità oggettiva ben superiore a quella di Harold Wilson con Smith.

Grendel ha detto...

Senza contare che in Sud Africa di sintomi di "sindrome da Zimbabwe" ce ne sono...
Mandela? Mai fidato di quello, L'ANC non era esattamente un' associazione di boyscout...

Eugenio Mastroviti ha detto...

Beh, vista la gentaglia che avevano di fronte, non so quanto sarebbe stata efficace un'associazione di boy-scout...

Palmiro Pangloss ha detto...

@Eugenio: Che ti credevi? Il Governo di sua Maesta' ha messo li Mugabe, perche' ora dovrebbe fare qualcosa per toglierlo?

Palmiro Pangloss ha detto...

@Eugenio: Pensi davvero che gli afrikaner abbiano mollato a causa della guerriglia dell'ANC? Non e' che c'entra il crollo di un certo muro?

Anonimo ha detto...

Ma Mugabe e' uno stoico resistente antiimperialista?

Eugenio Mastroviti ha detto...

@Palmiro: diciamo che la caduta di un certo muro ha causato la fine di un certo sistema di appoggi politici ed economici e reso impossibile agli Afrikaner contenere l'ANC.

@Niccolò: purtroppo sì, ma sul serio, nel senso che è stato uno dei protagonisti della resistenza ad un regime che, insomma, faceva non poco schifo. Sai, un po' come se Andreotti fosse stato partigiano.

falecius ha detto...

Mi pare che A. lo fosse stato, in effetti.

A parte questo, il compromesso tra de Klerk e Mandela mi pare risalga al 1988, un anno PRIMA della caduta del Muro... certamente il clima era già cambiato (non saprei dire esattamente quando, ma la perestrojka, con tutti i suoi enormi difetti, cominciò ad avere effetti in politica estera verso l'87, da quel che ricorso)...

Palmiro Pangloss ha detto...

@Eugenio: Il Sudafrica dell'Apartheid poteva diventare tranquillamente una corea del Nord razzista, campando anche meglio della Corea del Nord. La fine dell'apartheid e' dovuta IMVHO a *due* atti di responsabilita'.

amaryllide ha detto...

Andreotti era imboscato in Vaticano, altro che partigiano...

Palmiro Pangloss ha detto...

@Giovannino: non mi risulta. Mi risulta invece che collaborasse sia a pubblicazione antifasciste clandestine di area cattolica, che a periodici fascisti. Ma da "romano".