27 giugno 2009

Responsabilità


Un bellissimo post sul blog dell'Austriaco, a proposito della generazione che crede che la realtà sia adattabile ai nostri desideri, e che la responsabilità personale sia una convenzione che si può ignorare a piacere.

5 commenti:

socialista eretico ha detto...

eh si questi giovani d'oggi.
ai tuoi tempi invece .....
:-p

Eugenio Mastroviti ha detto...

eh, magari :)

Semmai il problema è che la spinta alla deresponsabilizzazione viene proprio dalla mia generazione, quelli che adesso sono genitori e che credono di avere il diritto inalienabile di far vivere i loro pargoli in una campana di vetro. Quelli che quando due ragazzi uccidono un neonato sparandogli alla gola con un fucile ad aria compressa, danno 200 ore di affidamento ai servizi sociali ai colpevoli e chiedono una legge che vieti vendita e possesso di fucili ad aria compressa e rimborsi milionari al fabbricante del fucile. Quelli che accusano le barrette Snickers di essere troppo buone e di "costringere" la gente all'obesità. Non so come dirtelo, ma la colpa non è dei giovani d'oggi, è nostra. O almeno tua, che io sono ancora un giovane d'oggi.

socialista eretico ha detto...

quindi anche secondo te i giovani non sono colpevoli ma sono colpevoli i genitori ... mm... stai usando la logica fuzzy vero ? :-)

Eugenio Mastroviti ha detto...

Certo che no: quei due giovani sono colpevoli, per dire; allo stesso tempo la nostra generazione è colpevole di aver creato un clima in cui non si sentono (e non vengono considerati) colpevoli

paolo_laustriaco ha detto...

Noi siamo la generazione del "non c'era scritto". La vecchia idiota che si é versata il caffé bollente addosso ha fatto causa a chi aveva fatto il caffé, ed ha vinto. Questi sono i nostri modelli.

Il mio discorso non é dire "é colpa dei genitori, é colpa della scuola, é colpa del sistema": il problema é proprio che un certo tipo di educazione ci ha portati a pensarlo, e ad educare i nostri figli in questo senso.

Se tuo figlio torna a casa con un tre in matematica e tu ti metti a sbraitare contro la scuola che non fa corsi di recupero, contro l'insegnante che é un incompetente, contro i negri che ci sono in classe e rallentano l'apprendimento, tuo figlio penserá che é giusto cazzeggiare alla playstation invece di studiare, tanto la colpa non é sua...

Il punto é proprio questo: il ragazzino fancazzista é colpevole del tre in matematica, ma l'ambiente in cui vive lo fa sentire non responsabile. Rendiamoci conto che nell'ambiente della scuola si sta discutendo sul fatto che sia giusto o meno bocciare una persona con un rendimento non sufficiente.

Questa é un'ereditá che i nostri coetanei in America hanno ereditato dai loro padri, l'hanno passata a noi e noi ne stiamo facendo gentile omaggio ai nostri figli.