30 maggio 2006

La pazza straparla (di nuovo)


Qualcuno mi spieghi, se possibile, quale sarebbe la differenza fra questa qui, questo qui, e questi qui. Sempre che ce ne sia una.

E poi mi spieghino anche com'e' che se io dico che bisognerebbe radere al suolo l'Austria perche' nel '98 ho avuto un guasto alla macchina a Vienna e un meccanico ladro m'ha fatto pagare 10 volte il dovuto, mi tirano (anche giustamente) i pomodori, la demente invece si puo' permettere di dire che i messicani sono una razza inferiore e bisogna scatenargli l'esercito contro se manifestano, perche' la polizia messicana l'ha trattata di merda nel '68, e tutti li' a fare ooh e aah di ammirazione per la sua fine critica politica. Che la Fallaci sara' pure demente, ma come dice il grande Obi-Wan Kenobi, chi e' piu' pazzo, il pazzo o chi lo segue?

P.S. Nota per il titolista di Repubblica: quella della Fallaci non e' una provocazione. Nel mondo civilizzato (i.e. fuori dagli Stati Uniti) quella si chiama istigazione alla violenza, ed e' un reato penale.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Noi messicani siamo una razza inferiore, come può dimostrare qualunque carta geografica.

E poi, non si parla male di un Premio alla Cultura della Presidenza della Repubblica o di una Medaglia d'Oro della Regione Toscana.

:-)

Eugenio Mastroviti ha detto...

Scusami,

stiamo parlando della stessa presidenza della repubblica che ha dato la medaglia d'oro ad un mercenario fascista?

Mi sembra che parlarne male sia un dovere, oltre che un piacere.

Anonimo ha detto...

La notizia (non immediatamente evidente a leggere i quotidiani) e' che Ms Fallaci si sta comportando da irresponsabile.
With all due respect, Ms Fallaci e' una curiosita' di interesse etnografico. Se non fosse ripresa dalle agenzie, non sarebbe una notizia.

Noi piuttosto risparmiamoci per discutere su questioni piu' importanti - ad esempio: E' opportuno che i ciclisti passino col rosso? Il grande dilemma: slip o boxer? Wine after beer: does it really make you feel queer?

Rgds
Braemar

Eugenio Mastroviti ha detto...

Braemar,

mi piacerebbe che fosse come dici, ma dovresti sapere che le cose stanno diversamente.
Dici che non sarebbe una notizia se i giornali non la riportassero: questa e' una tautologia, ma siccome la Fallaci e' la Fallaci, si puo' star tranquilli che i giornali riporteranno ogni suo rutto, pernacchia e flatulenza - perche', meritato o no, ha accumulato un capitale mediatico non indifferente che ha scelto di spendere per propagandare pulizie etniche assortite.

Quanto alle tue domande, non capisco quale dibattito ci possa essere: no, boxer, yes. It's that simple.

Anonimo ha detto...

I insist. Come dicono gli scozzesi, "il polpo si cuoce nell'acqua sua stessa".

Ripeto che l'unico punto degno di nota e' che Ms Fallaci si sta comportando da irreponsabile. Sara' seppellita dalle sue stesse pernacchie.

Mio malgrado, devo entrare nel merito della divulgazione della 'notizia'. Nel caso specifico, la vera notizia e' la superficiale release di Repubblica.


C'e' modo e modo per riportare le notizie. Paolo Flores D'Arcais su Repubblica e' stato un vero gentiluomo. Descrive Ms Fallaci come "scrittrice e giornalista che negli Stati Uniti è molto conosciuta e apprezzata", e pur non accennando al contesto in cui il New Yorker riporta l'intervista, ci tiene a precisare che la rivista e' "uno dei più prestigiosi settimanali americani di inchieste e cultura, sicuramente il più trendy, un giornale di area liberal". D'Arcais aggiunge anche che "L'autrice, Margaret Talbot - giornalista conosciuta per i suoi articoli sul magazine del New York Times e su riviste quali New Republic e Atlantic Monthly - ricorda nelle prime righe quello che un altro giornalista (Robert Scheer) disse della Fallaci dopo averla intervistata nel 1981: "Per la prima volta nella mia vita mi sono sentito dispiaciuto per gente come Khomeini, Gheddafi, lo Scià di Persia o Kissinger: tutti fatti oggetto della sua collera"."
A fronte delle opinioni di Ms Fallaci (nomen omen), non c'e' ne' analisi, ne' contraddittorio.
A me sembra che il rispetto della politically correctness abbia lasciato che si superasse il confine della decenza intellettuale.

Sul Corriere della Sera invece, in un articolo senza firma, viene correttamente riportata la fonte della notizia (che trovi qui'), sono lasciate da parte le introduzioni cavalleresche, e si entra nel merito delle dichiarazioni di Ms Fallaci. Correttamente, dopo i suoi (s)ragionamenti, sono riportati commenti (a mio avviso molto piu' equilibrati) del sindaco del paesino in cui (a questo punto spero) sorgera' la moschea.
A mio umile parere, l'approccio e' piu' equilibrato. A differenza di Repubblica, sull'articolo del Corriere Ms Fallaci sembra molto piu' agitprop - e meno credibile.

Quanto a noi, che dovremmo fare?
Insisto. Le recenti dichiarazioni di Ms Fallaci non possono essere prese alla leggera. Devono invece essere scagliate lontano con gran forza. Ed il modo migliore e' il silenzio (second best: la pernacchia). Rispondere argomentando non fa altro che legittimare le opinioni imbecilli dell'interlocutore.
We know better. Se abbiamo un dovere, e' quello di NON parlarne.

Per concludere, il capitale mediatico di Ms Fallaci mi sa che se l'e' gia' giocato. Ricordo una conversazione ad un dinner party di cualche tempo fa, in cui assieme ad un editore ed altra intellighentzia assortita londinese, il discorso cadde sulla Fallaci. L'opinione comune fu' che "since long, she is not intellectually credible.".

Last but not least: farai bene ad argomentare il tuo "no, boxer, yes". La prima la conosco - I'm looking forward to the others.

Warmest rgds

Braemar