03 maggio 2006

Iran

Non credo ci sia bisogno di dire che non ho alcuna simpatia per una cricca di integralisti religiosi che hanno fatto del nazionalismo guerrafondaio una bandiera, che spendono molto piu' di quello che il loro Paese potrebbe permettersi in armi e tecnologie belliche (riducendo alla fame una fetta consistente della popolazione), il cui leader sostiene di avere una linea diretta di comunicazione col suo personale Messia, e sulla cui "elezione democratica" molto ci sarebbe da dire; ma d'altra parte nutro esattamente la stessa antipatia anche per il loro principale oppositore di questi giorni, l'Iran di Mahmoud Ahmadinejad.

Uno dei miei siti complottisti preferiti, luogocomune, spiega finalmente il perche' di questa mia istintiva antipatia bipartisan (scrollate in basso fino al messaggio di "elpueblo"). Io lo sapevo che era tutta colpa della CIA...

P.S. Si', credo davvero che un attacco militare all'Iran, oggi, sarebbe un errore ancora piu' grave dell'invasione dell'Iraq, oltre ad essere persino meno giustificabile da ogni punto di vista. Non credo che sia una buona idea permettere all'Iran di dotarsi di armi nucleari, ma ci sono molte vie per raggiungere lo stesso scopo, piu' efficaci, piu' sicure per tutti e soprattutto legali.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Scusami, ma (come immagini) sono un po' sensibilizzato alle soluzioni 'piu' efficaci e sicure' che immagino "graduali e progressive".
A meno di non mandarci Sp. Ops. personnel (in segreto), cosa suggeriresti di fare?

Piu' specificatamente: quanto tempo occorrerebbe affinche' tali soluzioni raggiungano lo scopo? Il governo iraniano sembra essere a distanza di mesi dalla bomba.

Purtroppo, io non vedo molte alternative realisticamente praticabili. Tranne quella di prepararsi a fronteggiare l'inevitable ingresso dell'Iran nel club nucleare.

Braemar

Eugenio Mastroviti ha detto...

Il governo iraniano sembra essere a distanza di mesi dalla bomba

Questa e' un'esagerazione. A sentire le stime piu' "allarmiste", l'Iran e' a pochi mesi dal produrre abbastanza uranio arricchito al 4% da essere autosufficiente nella produzione di combustibile. L'uranio arricchito all'80-95% che servirebbe per produrre armi nucleari e' un'altra cosa, e ci vuole un bel pezzo prima che possano iniziare la costruzione di una bomba; tieni presente che non hanno tecnologie molto piu' avanzate del Progetto Manhattan (da punto di vista della raffinazione dell'uranio) e quanto tempo ci volle per arrivare dal reattore dello Yankee Stadium a Trinity.

Permettimi anche di dubitare dell'intelligence che lancia questo tipo di allarmi: perche' credo siano le stesse persone che hanno gia' dato al mondo Ahmad Chalabi e le armi di distruzione di massa di Saddam.

Per finire non esiste neanche la parziale giustificazione che c'era con Saddam, quella di abbattere una dittatura. L'Iran sara' una teocrazia, ma ha almeno i fondamenti di una democrazia, e fino a poco tempo fa al potere c'erano dei riformisti che sono stati estromessi anche grazie all'atteggiamento degli USA.

Io non credo all'atomica iraniana gia' in costruzione; credo alla possibilita' dell'Iran di entrare a far parte del club nucleare entro pochi anni; e questo dipendera' da molte cose, dall'atteggiamento della comunita' internazionale, dal ritorno al potere dei riformisti, da quello che gli USA faranno in Iraq - per dire, se ponessero delle condizioni un po' piu' variate che il classico "se vi fate l'atomica vi trattiamo da rogue state e minacciamo un attacco militare ogni mezz'ora; se invece mandate al potere i riformisti, vi trattiamo da rogue state e minacciamo un attacco militare ogni ora", questo potrebbe anche aiutare a ridurre il complesso di accerchiamento di cui l'Iran ha anche qualche ragione a soffrire.

Per finire, mi permetto anche di dubitare che quella militare sia una delle alternative. Non so se un singolo bombardamento potrebbe essere sufficiente, e l'Iran ha abbastanza difese aeree a terra e capacita' di dispersione da rendere inutilmente costosa e poco pagante una campagna prolungata di bombardamenti come in Desert Storm. Aggiungi che la reazione iraniana e' un'incognita: potrebbero restare all'interno dei propri confini e provocare la sollevazione della parte sciita dell'Iraq (pensa all'Ulster o peggio all'Irlanda intera del 1918 di fronte ad un'UK che bombarda il Vaticano); e' il caso che ti ricordi quanto poco e' presidiata la regione sciita dell'Iraq? Quanto credi che durerebbero poche migliaia di squaddies inglesi di fronte ad una vera sollevazione?
L'Iran potrebbe anche muoversi via terra, se non lo fanno gli americani (e non saprei proprio con quali truppe). Ancora, gli inglesi sono qualitativamente superiori, ma sono quanti, 8-9000? Cosa farebbe la popolazione irachena? Sceglierebbe la via della solidarieta' religiosa e si schiererebbe con gli invasori, o quella del nazionalismo panarabo contro l'invasore persiano?
Quest'ultima possibilita' e' quella che non mi fa dormire la notte, sinceramente: non perche' mi spaventi particolarmente, ma perche' ho una paura fottuta che, essendo possibile, per quanto estremamente improbabile, sia stata presentata alla Casa Bianca da qualche analista addomesticato come likeliest outcome, alla stessa maniera in cui le folle festanti di iracheni lo furono nel 2003.

Anonimo ha detto...

Grazie per la tua lunga e sentita risposta.
A differenza di te, non sono altrettanto addentro nei dettagli specifici degli scenari che hai sommariamente illustrato.

Mi limito ad un paio di considerazioni generali.

1) Non ho elementi per contestare l'intelligence che riporti (ci vuole un bel pezzo prima che etc. etc.). Tuttavia non siamo nel 1944 da un pezzo. In letteratura si definisce 'leapfrogging' una dinamica in cui invece di passare dagli stadi di sviluppo tecnologico convenzionali, se ne 'saltano' alcuni e si arriva direttamente a quelli piu' avanzati. Ad esempio, l'enorme successo della telefonia mobile nella Cina Popolare (senza passare dalla telefonia fissa come nei paesi occidentali).
Quanto e' realistico fare affidamento sul fatto che l'Iran non ottenga tecnologia e/o materiale chiave al raggiungimento dello scopo dichiarato - disporre di armi atomiche?

2) I segnali che la dirigenza Iraniana da' alla comunita' internazionale sono consistentemente 'ostili'. Ne vogliamo parlare andando oltre il complesso di accerchiamento? Per esempio, facendo l'ipotesi che codesti signori intendano seriamente quanto affermano da anni? Che tipo di segnale pensi sia il caso di mandare in risposta?
Magari discutiamo della risposta - e poi consideriamo la sua codifica in termini pratici.

Tutto qui (!). Siamo *completamente* daccordo su un punto: l'attuale dirigenza statunitense (sia politica che militare) e' troppo screditata, e non merita fiducia che abbia il livello di professionalita', competenza, buon senso e 'brinkmanship' necessari per ottenere la migliore soluzione possibile (ma qual'e'??).
Purtroppo praticamente cio' significa che le autorita' Iraniane hanno una ampia finestra temporale in cui possono permettersi di perseguire i loro obiettivi dichiarati pressoche' impunemente.

If I had my way, I'd look into sending special operations teams. Drop your weapon (plans) NOW.

Thank heavens I'm not in charge.

Regards
Braemar

Palmiro Pangloss ha detto...

Come Eugenio penso che un attacco all'Iran - USA o ONU che sia - peggiorerebbe solo il problema. Cio' pero' non significa che mi faccia piacere sapere che il regime iraniano presto o tardi disporra' di armi nuclea ri nonche' vettori capaci di copriree dalla Cina All'Europa passando per MO e Russia. Ne mi convince la spiegazione iraniana che vogliono sviluppare il nucleare civile: se e' vero perche' non farlo seguendo pedissequamente la IAEA? Non mi convincono nemmeno pero' i famosi "altri mezzi" per impedire all'Iran di farsi la bomba. quali sarebbero questi mezzi? Io non vedo mezzo capace di smuovere un regime ben in sella,. di uno stato grande ed armato con una popolazione tuttosommato daccordo con la politica di armamento nucleare e seduto su riserve di petrolio tali da renderlo appetibile alleato della Cina. L'Iran esporta pressoche' solo petrolio, e' pensabile oggi un embargo al'Iran? Con quesati prezzi? IMHO no. Altra cosa che mi convince poco sono i cosidetti riformisti iraniani: questi signori certo non minacciano il mondo urlando in TV ma e' anche vero che sono portavoce della stessa ideologia di Amha, che non discutono il regime, che hanno iniziato loro il programma nucleare. Insomma non sono Himmler, certo, ma Speer lo sono di sicuro. Insomma il mio parere, per quel che vale, e' che l'Iran avra' la bomba, che cio' determinera' una guerra fredda in MO, che altri si armeranno.

Eugenio Mastroviti ha detto...

Personalmente credo che la differenza fondamentale fra i "riformatori" e Ahmadinejad e i suoi pari sia che i primi sarebbero disposti a rinunciare alla bomba in cambio di contropartite - che fino ad ora non sono mai state offerte.

L'Iran e' una potenza regionale di tutto rispetto, ci piaccia o no, e credo che gia' l'accettazione di questo semplice fatto da parte degli USA sarebbe un passo avanti di portata epocale nelle relazioni fra Repubblica Islamica e resto del mondo.

Appena ho un po' di tempo per raccogliere e organizzare il materiale, devo ricordarmi di pubblicare un post sulle occasioni sprecate dagli USA con Khatami e la War on Terror (TM)

Anonimo ha detto...

Palmiro, grazie del contributo. Anche per me ci sono tante cose che non mi convincono. Non sono pronto a condividere le conclusioni, di tipo 'let's wait and see'. Da come vedo le cose si tratta di influenzare il corso degli eventi. Adesso.

"Often a greater risk is involved in postponement than in making a wrong decision" - Harry A. Hopf

Eugenio, sorry ma il mio ragionamento sui segnali va in direzione opposta a eventuali immediate offerte di contropartite.

Qualunque contropartita non sara' efficace nel far cambiare direzione - a meno che non ci sia una credibile minaccia di concrete conseguenze.

A quanto mi sembra non siamo daccordo in linea di principio su cosa deve venire prima. Possiamo discutere in dettaglio sulle conseguenze di qualunque opzione disponibile.

Nelle mie fantasie di dominazione mondiale, penso che il miglior segnale da mandare a codesti signori e' qualcosa che li scuota profondamente in quanto hanno di piu' caro (ma cosa mai avranno di caro? AArrgghh, sono fondamentalisti!!!), ma che lasci loro la possibilita' di salvare la faccia di fronte alla opinione pubblica interna.

Ok, ma cosa?!

Palmiro Pangloss ha detto...

Eugenio, io mi chiedo quali contropartite? Ad essere sinceri fossi in loro l'atomica me la sarei gia' fatta e non vedo nulla in cambio del quale ci rinuncerei.

Anonimo ha detto...

In uno scenario mondiale che vede un'unica superpotenza tentare di imporre le proprie condizioni, con più o meno successo, al resto del mondo, non vedo alcun buon motivo per desiderare che l'Iran fermi lo sviluppo di armi nucleari. Anzi, esattamente il contrario.

G.

Eugenio Mastroviti ha detto...

G,

puo' darsi. Personalmente, ho sempre pensato che due dementi armati siano intrinsecamente piu' pericolosi di un solo demente armato.

Poi ovviamente se ne puo' discutere, eh, ma in generale, per qualche motivo, Ahmadinejad col dito sul bottone mi preoccupa marginalmente di piu' di Bush. Ed e' tutto dire.

Palmiro Pangloss ha detto...

E' ovvio che Ahma nucleare sia preoccupante - a me per esempio preoccupa MOLTO pou' degli USA, proprio ordini di grandezza - ma nei suoi panni la faresti la bomba o no? E da cosa ti faresti scoraggiare? Fossi in lui si e da niente.