28 aprile 2006

The law of unintended consequences


In inglese esiste una definizione che credo la nostra lingua non abbia, law of unintended consequences, che indica quella regola universale per cui ogni azione comporta delle conseguenze diverse, o addizionali, rispetto a quelle attese. Un esempio assolutamente classico e' quello dell'introduzione delle manguste in Australia per tenere sotto controllo i serpenti velenosi: le manguste si trovarono davanti decine di specie di uccelli che nidificavano a terra ed erano molto meno combattivi dei serpenti, per cui entro qualche generazione avevano smesso completamente di mangiare rettili ed avevano portato quasi all'estinzione un gran numero di altre specie.
Un esempio moderno nel campo della politica internazionale e della Guerra al Terrorismo (TM) ce lo da' American Leftist, citando il caso di due musulmani cinesi rinchiusi a Guantanamo.

In breve: Abu Bakker Qassim e A'del Abdu Al-Hakim, catturati in Pakistan e detenuti per non si sa esattamente quanto tempo a Guantanamo, non sono "enemy combatants", secondo la formula para-giuridica che, a sentire l'amministrazione USA, li renderebbe non-persone, prive di diritti civili. Dovrebbero dunque essere liberati, ma non si puo': i due poveracci sono cittadini cinesi, e sono due attivisti politici della minoranza Uighur, etnicamente non cinese e culturalmente araba, che da decenni lotta per l'indipendenza dalla Cina e per la creazione della repubblica autonoma del Turkestan Orientale. La procedura del rilascio da Guantanamo prevede il rimpatrio, ma in questo caso il rimpatrio di Qassim e Al-Hakim porterebbe all'imediata detenzione e probabile successiva scomparsa (salvo addebito alle loro famiglie del costo di una pallottola ciascuno), e gli americani, pare, desiderano mantenere il monopolio della detenzione senza processo e della violazione dei diritti umani dei sospetti di terrorismo.

D'altra parte, prosegue l'articolo, non si puo' dargli un po' di soldi e lasciarli liberi a New York: perche' questo comporterebbe l'ammissione che erano del tutto innocenti e che gli Stati Uniti sequestrano e imprigionano senza prove e senza processo, e forse torturano, cittadini stranieri del tutto innocenti in base a quelli che generosamente potremmo definire vaghi sospetti.

Che fare? Intanto che si decide, i due sono tuttora rinchiusi a Guantanamo, ma adesso arriva il colpo di scena: la Cina vuole partecipare alla Guerra al Terrorismo (TM), e' piena di buona volonta' e vuole aiutare le democrazie occidentali a difendersi da questo tremendo nemico. E come vuole partecipare? Per il momento, definendo il movimento per il Turkestan Orientale un movimento terrorista, e chiedendo che gli americani consegnino Qassim e Al-Hakim.

Una serie di conclusioni si possono trarre. La prima, ovvia, e' che come trama di un film questa e' perfetta - se il titolo del film e' Joseph K goes to Guantanamo. La seconda e' che questa e' una meravigliosa applicazione della law of unintended consequences, con la Cina che sfrutta la propaganda americana sulla Guerra al Terrorismo (TM) per farsi consegnare dissidenti politici, e/o per mettere in ridicolo la stessa offensiva propagandistica dell'esecutivo di Bush. La terza e' che comincio sinceramente a temere che un giorno o l'altro qualcuno, in quello stesso esecutivo, compia il passo finale e decida che il buon vecchio Josef Vissarionovich non aveva tutti i torti quando diceva "Un uomo, un problema. Nessun uomo, nessun problema", proprio a proposito di un cittadino incarcerato ingiustamente.

P.S. Ho appena scoperto, sfrugugliando su American Leftist, che a proposito di un diverso ma ugualmente agghiacciante episodio legato a Guantanamo, qualcuno ha usato la frase "Joseph K goes to Cuba". Posso solo giurare che io c'ero arrivato indipendentemente...

4 commenti:

Palmiro Pangloss ha detto...

Gli uiguri sono culturalmente ed etnicamente turchi, non arabi.

Eugenio Mastroviti ha detto...

My bad. Avrei dovuto controllare.

Eugenio Mastroviti ha detto...

Piu' che altro avrei dovuto pensare. Anche per chi non ne sa molto, "Turkestan" dovrebbe essere un'indicazione sufficiente. Invoco le attenuanti generiche, e' il long weekend di maggio.

Palmiro Pangloss ha detto...

Figurati, e' che sono un precisino di merda ;)