30 agosto 2006

I terroristi senza passaporto


Un complottista illustre, l'ex ambasciatore britannico in Uzbekistan, Craig Murray, ci informa che il terrorismo non esiste e che gli arrestati di un paio di settimane fa sono vittime di un oscuro complotto del Piccolo Satana Blair. La prova? Gli attentatori non avrebbero mai potuto salire su un aereo, in quanto non avevano biglietti aerei (e, come tutti sanno, Lastminute.com si chiama così perchè ci mette un mese a procurarteli, per esempio) ma soprattutto non avevano passaporti!

Questa storia è stata ovviamente ripresa a destra e a manca, tanto che ormai ogni complottista che si rispetti ha preso a chiamarli proprio così, i "terroristi senza biglietti e senza passaporto". Poco importa che alcuni avessero già registrato i loro martyrdom videos - i messaggi di rivendicazione che sono diventati ormai tradizionali in caso di attentato suicida: quelli erano solo l'espressione di un'intenzione che poteva o meno essere messa in pratica, e non vogliamo mica fare il processo alle intenzioni, no? Non avevano il passaporto, quindi non potevano salire su un volo intercontinentale, quindi è tutto un complotto, signora mia.

Chissà cosa si inventerà Mr. Murray, e cosa diranno i complottisti, adesso che ci sono un po' di informazioni in più sulla faccenda e si sa che, di 25 arrestati, DUE non avevano passaporto - ed avevano già presentato una richiesta per il rilascio accelerato. Secondo me, come per il "massacro di Jenin", il "missile sull'ambulanza", la "distruzione di Bint Jbail", continueranno semplicemente a ripetere che non avevano il passaporto. La realtà è un'invenzione del Mossad, dopotutto.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

La cosa interessante del link che hai postato è che finalmente viene specificato un filo meglio il tipo di esplosivo utilizzato.
Quindi non solo viene a cadare la storia dei passaporti e dei biglietti, ma anche la questione dell'esplosivo impossibile.
Ero stufo di sentire gente blaterare sulla sintesi a bordo dell'aereo del tatp.
Mi chiedo perchè sia stata diffusa dai media questa cosa del perossido di acetone(che è effettivamente impossibile da sintetizzare sul momento) quando probabilmente sto hmdt è sicuramente più fattibile.

r3m

Eugenio Mastroviti ha detto...

L'ignoranza dei giornalisti è proverbiale, sospetto che abbiano parlato in molti del perossido di acetone perchè è l'esplosivo probabilmente usato nella metropolitana di Londra l'anno scorso. È liquido, l'hanno usato i terroristi, per le limitate capacità intellettuali del giornalista medio questo poteva solo significare che è lo stesso esplosivo usato per gli aerei; e ovviamente i complottisti ci si sono buttati a pesce perchè lo scenario descritto era impossibile e dunque "provava" la cospirazione dei Savi di Sion.

Anonimo ha detto...

che io sappia non sono liquidi ne il perossido di acetone ne l'hmdt... e pare che nemmeno l'hmdt sia poi così facile da sintetizzare a partire dai suoi componenti (serve troppo tempo e il tutto va fatto a bassa temperatura)... però...
Però pare l'hmdt e il tatp siano difficilmente rilevabili in un areoporto e pare che l'hmdt sia tutto sommato abbastanza stabile per essere trasportato e pare esploda anche se bagnato (specialmente se esposto agli uv)
Quindi basterebbe farne una soluzione colloidale e portarsela dietro in una bottiglia di gatorade.

Spero vengano fuori altri dettagli in merito... è un periodo che i cloni di blondet girano liberi allo stato brado, e trovo la cosa irritante.

r3m

Eugenio Mastroviti ha detto...

Mi sa che hai ragione.
M'era entrato in testa che fosse liquido perchè l'immagine "classica" degli attentati del 7 e 21 luglio era quella della bottiglia vista ai raggi x col detonatore e i chiodi intorno...
(un bravo complottista ne potrebbe tirar fuori un bel trattato di come i media influenzano la nostra percezione degli eventi in maniera subliminale)

Anonimo ha detto...

si ma solo DUE erano islamisti , gli altri erano tutti ebrei ;-p


ciao.

p.s.
letto il dibattito che "lacera" la Sinistra ? il socialismo è morto?

restodelmondo ha detto...

Mi pare un dato di fatto che "i media influenzano la nostra percezione degli eventi in maniera subliminale": è uno dei migliori argomenti a favore del pluralismo nei media.

(Ovviamente intendo quel "subliminale" in senso molto lato.)

Alcune obiezioni di Murray mi sembrano sensate: la difficoltà di trovare un biglietto all'ultimo minuto a metà agosto, l'inattendibilità di fondo di una confessione ottenuta sotto tortura (sono una fan del Beccaria, che ci vuoi fare), soprattutto la mancanza di prove concrete per un tribunale (fatto che può essere letto da molti punti di vista); per giudicare su altre dovrei aver studiato meglio chimica.

Mi sembrava anche plausibile un'altra storia di cui avevo letto non so più dove (maledetti messaggi subliminali! ;-)) in cui si sosteneva che la polizia inglese avesse anticipato di qualche giorno gli arresti (con il rischio di trovare meno prove per un processo) a fronte di pressioni statunitensi che minacciavano di intervenire in proprio. Ma "plausibile" non significa "reale", ovviamente.

Eugenio Mastroviti ha detto...

Restodelmondo:

La prova con lastminute è tardi per farla. Prenotando oggi, riesco a trovare un biglietto per New York domani con 5 compagnie aeree - Continental, American, British, Virgin Atlantic e Alitalia - ma siamo fuori stagione. Sospetto che prenotare a metà agosto fosse più una questione di soldi che di posti disponibili, almeno da Heathrow.

Sulla confessione estorta con la tortura sono pienamente d'accordo (fra le altre cose, è controproducente, a lungo andare). Rimane il fatto che si tratta di uno straw man invocato a bella posta da Murray: l'arresto pakistano non ha fornito alcuna prova alla polizia inglese, nè è stato quello a mettere Scotland Yard sull'avviso, dal momento che l'intero gruppo era sotto sorveglianza da più di un anno. L'arresto, semmai, ha precipitato le cose e spinto Scotland Yard ad arrestare gli altri prima del tempo. L'affermazione di Murray che il complotto per far esplodere gli aerei è stato scoperto dagli interrogatori pakistani è, semplicemente, falsa; come il fatto che fossero stati sotto sorveglianza per un anno senza essere arrestati non prova che fossero innocenti o che non ci fossero elementi contro di loro.

restodelmondo ha detto...

Archivio lastminute insieme alla mia cultura in materia di chimica - e, tendenzialmente, mi fido di quel che dici.

Resta il problema della (eventuale) mancanza di prove per un processo: qui si misurerà anche l'efficacia e l'opportunità del controllo della polizia inglese (fair point, avevo sottovalutato l'aspetto dell'anno di sorveglianza inglese).

A margine si potrebbe iniziare una discussione sull'opportunità di avvalersi - sia pure in maniera sporadica e ausiliaria - di confessioni ottenute in maniera che poco si confà alla democrazia che vogliamo difendere, sul concetto di slippery slope, di realismo, e quant'altro.

Anonimo ha detto...

La realtà è un'invenzione del Mossad, dopotutto.
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Affermazione strepitosa, geniale!

Me ne approprierò spudoratamente, dedicandola a certi imbecilli di mia conoscenza.