16 settembre 2008

Salve, sono scioccato


"I'm shocked, shocked to find that gambling is going on here!"
Captain Louis Renault, Casablanca


Un'economia globalizzata, basata su una fede religiosa nel potere salvifico del libero mercato e di una finanza senza restrizioni morali o legali, porta ad un boom economico decennale e ad una spirale di speculazioni in cui denaro sembra produrre altro denaro, fino all'inevitabile quanto inatteso collasso.

Dopo 10 faticosi anni passati a raccogliere le macerie, tutti i governi creano un apparato legislativo per mettere un freno alle speculazioni, allo strapotere della finanza, e a future crisi come quella a cui sono a fatica sopravvissuti.

Dopo altri cinquant'anni o giù di lì, quell'apparato legislativo comincia ad essere lentamente smantellato in nome (ma no?) del libero mercato globalizzato salvatore delle economie mondiali. Dopo una spirale speculativa in cui per anni denaro sembra produrre altro denaro e la finanza, persa ogni restrizione morale e legale, controlla i destini delle nazioni, si giunge all'inatteso quanto inevitabile crollo, il peggiore dai tempi di quell'altro . E chi ce lo doveva dire.

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A globalised economy, based on a quasi-religious faith in the saving power of free markets and of a finance free of any moral or legal checks, brings forth a decade-long economic boom and a spiral of speculation that creates more money out of money, until the inevitable and unexpected collapse.

After 10 years spent picking through the rubble, world governments create a legislative framework to rein in the greed of speculators and the power of financiers, to prevent future crises of this magnitude.

After fifty more years they begin to slowly dismantle that same legislative framework, in the name (would you guess?) of the free globalised market, saviour of the world economies. After a decades-long spiral of speculation and riskier and riskier investments, while money breeds money and finance, lost all moral and legal checks, rules the destinies of nations, we reach the unexpected and inevitable collapse, the worst since that other one. Who'd'a thunk?

6 commenti:

Unknown ha detto...

Nessuna legislazione in materia di finanza puo' combattere la speculazione sui mutui subprime. Essa proviene dal mercato del lavoro, cioe' dal precariato. Se la stragrande maggioranza dei lavoratori ha un contratto a termine, le banche non potranno rifiutare la maggior parte del mercato, e dovranno dare loro dei mutui. Che inevitabilmente saranno subprime. E per bilanciare i rischi le banche dovranno cartolarizzare questi rischi e farseli finanziare. E cosi' via sino alla crisi.

Se il mercato del lavoro non viene riaggiustato, il problema dei prestiti subprime rimarra', tale e quale. Se nemmeno questa lezione serve a spiegare che il precariato e' infettivo, e si propaga in tutta l'economia, tra altri 5 anni ci saremo di nuovo dentro.

Uriel

Yossarian ha detto...

@Uriel: non capisco: e lo dico senza alcuna vis polemica. La crisi e' iniziata negli Stati Uniti e il mercato del lavoro americano e'il mercato flessibile e dei contratti a termine per eccellenza e lo e' sempre stato. Come mai non e' successo prima, o per meglio dire come mai non succede a scadenza fissa? Se c'e' un difetto di fabbricazione nel 'sistema americano', il corto circuito dovrebbe ripresentarsi a scadenze piu' o meno regolari con le stesse caratteristiche. Quanto alla legislazione in materia finanziaria, nessuno ovviamente auspica un gucciniano 'trionfi la giustizia proletaria', ma, e qui cito Robert Reich, ministro del lavoro dell'amministrazione Clinton e non esattamente uno sprovveduto in materia, ci vuole piu' trasparenza nel modus operandi delle varie banche d'affari, hedge funds e compagnia bella. Concordo sull'origine della speculazione, ma questa volta la prassi del 'cooking the book', truccare i bilanci, e acquistare e vendersi aria fritta ha raggiunto livelli stratosferici.

Unknown ha detto...

Come mai non e' successo prima, o per meglio dire come mai non succede a scadenza fissa?
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L'economia non e' fisica. L'economia di oggi e' fatta dalle leggi economiche di oggi. Un tempo i derivati non esistevano neanche, e le case con il mutuo non le comprava nessuno.

Finche' la gente ha bisogno di prestiti per vivere e il lavoro rimane precario, questi eventi arriveranno a intervalli periodici.

Tra parentesi, c'era gia' il precedente immobiliare giapponese/asiatico degli anni '80/90.

Uriel

Eugenio Mastroviti ha detto...

@Uriel: "prima" quando? Le case col mutuo si sono sempre comprate. Fannie Mae e Freddie Mac non sono un'invenzione dell'anno scorso.

Sul precariato, poi, sei certo di non star estrapolando a partire da un modello malato come quello italiano? Il lavoro in USA non è più precario oggi di quando lo fosse nel 1950, in media.

Personalmente sono convinto che il problema sia più nel fatto che i broker e le banche d'investimento che li pagano abbiano avuto sempre più mano libera e sempre meno controlli (valutazione indipendente del rischio, per esempio). Se i derivati esistono oggi e non esistevano nel 1950 non è perchè oggi si fanno i mutui e nel 1950 si facevano le cambiali - è perchè le regole del mercato, il cui scardinamento è iniziato negli anni '80, ne vietavano o rendevano impossibile/poco proficua la contrattazione.

Anonimo ha detto...

@Uriel:

'L'economia non e' fisica. L'economia di oggi e' fatta dalle leggi economiche di oggi. Un tempo i derivati non esistevano neanche, e le case con il mutuo non le comprava nessuno'


Quando? Nel 1815? E forse in Italia, la gente in America eccome se aveva accesso ai mutui,
basta leggere Steinbeck per vedere cosa succede a non pagare il mutuo negli anni 30.
Davvero Uriel, ancora una volta nessuna vis polemica, c'e' del vero in quello che dici e potrei essere d'accordo se si parlasse della situazione italiana, ma non capisco cosa c'entra con gli States che hanno creato il problema. Il lavoro in USA e' precario per definizione dal 1776.

Yossarian

Unknown ha detto...

@Uriel: "prima" quando? Le case col mutuo si sono sempre comprate. Fannie Mae e Freddie Mac non sono un'invenzione dell'anno scorso.
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L'accesso al credito, compresi gli USA, e' sempre stato disciplinato per volume e garanzie molto piu' strette rispetto ad oggi. Il problema non e' se si comprano case col mutuo, il problema e' che negli USA per avere un mutuo negli anni '60 dovevi avere un discreto asset, oggi possono farlo anche i lavoratori a termine.

No, non e' vero che i contractors a termine abbiano sempre potuto comprare case col mutuo negli USA. La massa di NINJA che comprano casa col mutuo arriva con le riforme del mondo del lavoro di Bill Clinton.

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Sul precariato, poi, sei certo di non star estrapolando a partire da un modello malato come quello italiano? Il lavoro in USA non è più precario oggi di quando lo fosse nel 1950, in media.
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Anche questo e' falso: dopo l'era Clinton la quantita' di contratti a termine e' cresciuta. Inoltre, gli strumenti derivati per bilanciare i subprime non erano ancora arrivati.

Andiamo top-down:

1)Una banca puo' fare un mutuo ad un lavoratore a termine senza produrre un subprime?(SI/NO)

2)Se la maggior parte degli acquirenti di case con mutuo e' fatta da lavoratori a termine, una banca puo' rinunciare al mercato?(SI/NO).




Uriel