12 luglio 2005

Ma che e' successo a Repubblica?

In questi giorni ho poca pazienza con le cose che trovo stupide o ipocrite. Se mia moglie fosse qui, probabilmente parlerebbe di sindrome da stress post-traumatico o qualcos'altro di ugualmente enorme (e' fatta cosi', si preoccupa).

In questo periodo sto rapidamente perdendo la pazienza con Repubblica. Non capisco quale sia il loro problema, ma il giornale sembra determinato a dare la peggiore descrizione possibile della stampa inglese, della reazione dei londinesi, e in generale di come la situazione e' stata gestita.

Comincia il 7/7 dando i numeri al lotto per i morti e i feriti: qualcuno gli spieghi, per favore, che "casualty" non significa "morto". E' un termine originariamente militare che indica tutti quelli resi inabili al combattimento, la somma di morti, feriti e dispersi. Il ministero dell'interno dava la cifra di 150 casualties, e i media italiani, puntuali, riportavano 150 morti. E almeno una delle 3 I ce la siamo giocata...

Poi si rende conto della fesseria fatta, e pubblica questo articolo: i media inglesi sono schizofrenici, perche' non hanno dato cifre piu' o meno inventate su morti e feriti. Repubblica finge prima di tutto di ignorare che, per impedire lo sciacallaggio dei tabloid, una legge impone agli organi di informazione di dare notizie solo sui morti confermati dalla polizia - ossia sui cadaveri recuperati e di cui un medico legale abbia certificato la morte; e a parte questo, sembra scordarsi che i media italiani non hanno fatto di molto meglio, continuando a fornire numeri gonfiati e/o inventati. Non sono l'unico ad essersi scazzato per questa uscita, peggiore dell'errore iniziale.

Allo stesso tempo, Repubblica pubblica un articolo di cui ho parlato in Strategia della tensione, che sembra dipingere Londra come una citta' occupata dal BNP e dal KKK: una citta' in cui le "autorita' musulmane" devono inviare un comunicato per invitare i fedeli a chiudersi in casa, che senno' li linciano. Mi spiace, Repubblica, questa e' un'altra stronzata, e mica da ridere.

E siccome non c'e' due senza tre, ecco l'articolo sul coro di polemiche contro le autorita' e il dispositivo di sicurezza. Sicurezza inefficiente e distratta, dice Repubblica, attribuendo l'accusa alla stampa inglese. Tanto inefficiente e tanto distratta da aver sventato almeno un attentato chimico in passato, da aver trovato settimane fa il materiale per una bomba ANFO della stessa potenza di quella di Oklahoma City; ma chi lancia queste accuse ha buon gioco: perche' gli arresti eseguiti in passato erano solo "brutalita' della polizia" e "persecuzione delle minoranze" - anche quando uno degli arrestati aveva appena ucciso un poliziotto; quegli arresti, anche quando si sono trovate prove della preparazione di un attentato, erano dovuti semplicemente al fatto che bisognava fare un po' di scena e far credere che ci fosse una minaccia. Poi, quando arriva il botto, la sicurezza era inefficiente e distratta: l'unico tipo di sicurezza che puo' esistere, per Repubblica, perche' se l'intelligence e' infallibile, allora vuol dire che non c'era una vera minaccia; e se non e' infallibile, e ha successo solo 99 volte su 100, allora e' "inefficiente". E anche qui, il merito per aver messo in evidenza questo fatto non e' mio.

Comunque, ognuno ha diritto alle proprie opinioni: quello che da' fastidio non e' tanto che Repubblica lanci accuse piu' o meno infondate a destra e a sinistra, e' che si nasconda dietro il paravento di star riportando quello che scrive la stampa inglese. La quale stampa inglese, davanti ad una tragedia, invece, ha la sorprendente (per un italiano) reazione di sospendere per un attimo il desiderio di portare acqua al proprio mulino; e cosi' anche la stampa ferocemente anti-Blair, per qualche giorno, non ha pensato a come presentare i fatti nella luce giusta per mettere il governo in cattiva luce; non ha dedicato 10 pagine ad elencare tutti i motivi per cui era tutta colpa del governo, e una a descrivere i fatti. Impensabile, per l'informazione italiana, per la quale, specialmente da qualche anno a questa parte, la domanda-chiave, il filtro per interpretare qualunque evento e', ma questa cosa, porta acqua al mulino di destra o di sinistra? In che maniera possiamo dare la colpa della tsunami a Prodi? Come dimostriamo che il terremoto in Iran avrebbe fatto meno morti se Berlusconi fosse stato all'opposizione?

Non mi pronuncio sull'iniziativa di riportare, praticamente senza filtro, i commenti dei lettori. Messaggi struggenti si sono mescolati a uscite francamente irritanti, mi ha lasciato senza parole leggere di gente che vive qui da anni e sembra non aver capito un tubo di come la gente si comporta e di come si possano avere manifestazioni diverse della stessa paura, dello stesso dolore. M'e' sembrato che l'unico modo lecito per esprimere dolore sia il corteo funebre con le prefiche che strillano e si strappano i capelli, se non c'e' quello sono dei bastardi insensibili.

I londinesi hanno subito un colpo duro, e hanno reagito come sanno fare: dimostrando che non e' andato a segno, almeno non quanto i terroristi avrebbero voluto. E non so se l'orgia di lacrime da 11 settembre, l'insopportabile, continua, narcisistica esposizione del proprio dolore, sarebbe stata piu' "umana" o solo piu' ostentata.

2 commenti:

BeppeT ha detto...

Non potrei essere piu' d'accordo.
Con qualche prurito, e' da tempo che ho smesso di leggere Repubblica.it, e vado sul Corriere.

Ammetto anche che la nuova veste grafica (ed il modo in cui hanno gestito la transizione) ha aiutato ad esplorare la concorrenza.

Ho l'impressione che il principale vantaggio del Corriere (rispetto a Repubblica) sia quello di essere un po' meno provinciale nel presentare notizie e commenti. In questo, sono determinanti i contributi dei vari B.Severgnini, S. Romano, M. Franco. Ammetto che il risultato puo' sembrare piu' 'vecchio e stantio', ma non si puo' avere tutto, vero?

Circa fonti di informazione e commenti, ti avevo gia' segnalato il pout pourri di ilbarbieredellasera.com; recentemente ho scoperto lavoce.info - tieni a mente.

Anonimo ha detto...

Anch'io qualche giorno fa mi sono chiesta se stessero impazzendo, ascoltando per radio una rassegna stampa in cui si commentava un articolo di Ezio Mauro, direttore di Repubblica, che esasperava quelle generalizzazioni di cui parlavi tu: l'attacco a Londra come attacco a tutto l'Occidente, allo stile di vita e ai valori occidentali e via sproloquiando. Come hai giustamente sottolineato, dopo l'11/9 ci siamo sgolati a dire che gli islamici *non* sono tutti terroristi, che la responsabilita' degli attentati ricadeva solo su chi li aveva messi in atto, etc.; e adesso, proprio da Repubblica, anzi dal suo direttore, arrivano queste affermazioni irresponsabili, che giustificano tutte le generalizzazioni di segno contrario. Non so che pensare. A proposito: leggo ora proprio su Repubblica che sarebbero stati identificati 4 dei presunti terroristi; e si parla di kamikaze. Ti risulta?

Ciao - Up