19 luglio 2005

Vilipendio della religione

Ci sono delle volte che mi ritrovo dalla parte di persone che disprezzo profondamente. Come quando D'Alema querelo' Forattini, e uno si ritrova a dover prendere le difese di un vignettista fra i piu' beceri della storia italiana - perche' il diritto di satira e' fondamentale, anche quando la satira fa cagare.

Adesso Oriana Fallaci, la pasionaria della pulizia etnica, la staffetta partigiana che vuole le deportazioni di massa, l'antifascista che difende gli amici di Pinochet, si ritrova sotto processo per "vilipendio della religione".

Signora Fallaci, capiamoci: i suoi libri, con la possibile eccezione della prima meta' di Un Uomo, fanno cagare; le idee che fa mostra di propugnare sono rivoltanti; le sue uscite in difesa dell'integralismo cattolico metterebbero vergogna a Nazinger; e oso pensare che se Alekos Panagulis fosse vivo, le sputerebbe in faccia per la sua propaganda in favore dei suoi assassini, e dei capi dei suoi assassini. Ciononostante, mi tocca offrirle la mia piu' totale solidarieta' davanti alle accuse mossele dalla giustizia italiana.

Il "vilipendio della religione", come il "vilipendio delle istituzioni", e' un'aberrazione: e' la lesa maesta' che rientra dalla finestra, e' il tentativo di chiudere la bocca a chi grida fuori dal coro. Certo, molti di quelli che gridano fuori dal coro, com'e' il caso della signora Fallaci, hanno una vociaccia stridula e livorosa che preferirei non sentire. Ma se non la voglio sentire, non compro i suoi libri o cambio canale quando viene a starnazzare in televisione, non la denuncio per aver vilipeso qualcosa che e' sacrosanto vilipendere.

Signora Fallaci, onestamente, lei mi stava sulle scatole quando diceva che i vietcong e i khmer rossi facevano bene ad ammazzare preti e occidentali perche' gli inquinavano la cultura; mi sta altrettanto antipatica adesso che dice che gli occidentali dovrebbero ammazzare arabi e imam perche' gli inquinano la cultura. Nonostante questo, un processo per "vilipendio della religione" e' una porcata e costituisce un precedente pericolosissimo, inaccettabile. Per quello che vale, in questo specifico caso, ha tutta la mia solidarieta'.

P.S. I suoi libri continuano a far pena, in particolare Insciallah. E la sua propaganda filoamericana continua ad essere rivoltante.

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