25 aprile
Niente manifestazioni per me, e questo rende la memoria ancora più importante. Vale la pena di fare un salto sul blog di Dacia e leggere la sua storia del partigiano meno famoso d'Italia.
Un posto dove conto di buttar giu' qualche riflessione, soprattutto in relazione a discussioni avute su Usenet, sulla vita a Londra e qualche volta su Linux
Niente manifestazioni per me, e questo rende la memoria ancora più importante. Vale la pena di fare un salto sul blog di Dacia e leggere la sua storia del partigiano meno famoso d'Italia.
Pubblicato da Eugenio Mastroviti alle 11:02 AM
Tags: antifascismo, resistenza
9 commenti:
Rendiamo omaggio a Giorgio Marincola, il Partigiano Nero Medaglia d'Oro della Resistenza e ringraziamo Dacia Valent per avercelo riportato alla memoria.
"...Giorgio Marincola, il partigiano più sconosciuto della lotta di liberazione, quello di cui nessuno parla, quello che abbiamo dimenticato, come vogliono farci dimenticare i motivi di quella lotta, che oggi più che mai sono diventati attuali..."
Ma perche', chiedo, l'antifascismo militante non ne ha mai parlato?
Perche' durante 50 anni di antifascismo militante social-comunista non e' mai stato fatto nulla perche' questa magnifica figura di combattente per la Liberta' non finisse nella pattumiera della Storia?
Perche' torna fuori adesso?
Chi sta cercando di farci dimenticare i motivi di quella lotta?
I Nuovi Fascisti Revisionisti?
C'e' solo da augurarsi che l'antifascismo militante non si dimentichi troppo presto e dedichi un po' di attenzioni anche ai martiri della Resistenza Zimbaweiana al regime comunista di Mugabe: Partigiani neri come Giorgio Marincola da quelle parti ce ne sono milioni e nessuno dei nostri simpatici antifascisti in servizio permanente sembra cagarli.
Vorrei fare partire da questo blog una campagna per una grande manifestazione di protesta in favore dei partigiani neri che combattono contro il Fascismo Multicolore che toglie ad un intero continente, l'Africa, l'inebriante profumo della Liberta', di tutte le Liberta', che a mezzo secolo dalla decolonizzazione ancora non riescono ad affiorare nella tragica storia di quel popolo.
E perche' Nelson Mandela si defila e non alza la sua autorevolissima voce? Da un partigiano come lui ci si aspetterebbe perlomeno lo stesso anelito libetario di Giorgio Marincola. E invece silenzio.
Ah, politics....!
Revisionismo non significa negazionismo.
Giampaolo Pansa ha accademicamente dimostrato che revisionismo non significa negazionismo, ma necessità di rileggere la storia attraverso una meticolosa opera di ricerca.
E Giampaolo Pansa, che certo non è un uomo di destra, continua a farlo con onestà e rispetto della verità.
Esattamente il contrario dei comunisti antifascisti che trasformano il 25 aprile in un festa di parte e rinunciano a lavorare per la pacificazione nazionale....
Ok, mi appresto a farmi odiare, ma proprio non ce la faccio. Dacia ha sempre e generalmente scritto cose piuttosto, sottolineo piuttosto, interessanti, ma ora ha davvero strabordato. Fine del disclaimer e permettetemi solo un brevissimo inciso prima di passare ai fatti: avercene come Giorgio Marincola, specie oggi, non conoscevo la sua storia e per questo grazie Dacia. Ciodetto (Adoro ciodetto, ognuno ha le sue debolezze), vi vorrei sottoporre un articolo tratto da Signal (L'allegro magazine della Werhmacht) datato 1944: mi sono limitato a cambiare alcuni sostantivi, ma il resto e' farina del sacco dell'Oberkommandowermacht: Oggi voglio raccontarvi di Fritz Huber, l'obergefreiter (caporale) più sconosciuto della lotta di liberazione, quello di cui nessuno parla, quello che abbiamo dimenticato, come vogliono farci dimenticare i motivi di quella lotta, che oggi più che mai sono diventati attuali. Vi racconterò una storia reale, ma che sembra una favola.Vi racconterò della bellissima vita e della splendida morte di un ragazzo che ha creduto e che non ha mai ceduto.Il padre di Fritz arriva a Danzica da soldato, da conquistatore coloniale, da agente dell'impero germanico. L’aria è tesa. Esistono leggi che impediscono il mescolamento con gli autoctoni (tedeschi) considerati razza inferiore, ma lui si innamora - ricambiato - di una bellissima ragazza polacca, la signora Tereskowa. Convivono tra mille difficoltà: lei è emarginata dai polacchi in quanto considerata una collaborazionista, lui è costretto a far passare questa relazione per una cosa quasi oscena con i commilitoni, per non passare guai. Nel frattempo nascono Hans e Ingrid (nell'originale ed, ma e' una E Dacia, la cazzo di ed eufonica non funzia davanti a Isabella). Loro si sposano con una cerimonia cattolica, per proteggere lei, e lui riconosce entrambi i bambini. Per farla corta :Ad agosto insieme a Kurt Student e agli altri viene paracadutato in Normandia.
Compie svariate operazioni di sabotaggio, la distruzione di un ponte della ferrovia, alcuni blitz per liberare ostaggi e prigionieri. Viene ferito più volte.Il suo nome diventa leggenda, lo guardano ormai tutti con rispetto e diventa il ricercato numero uno. La sua stessa esistenza è un insulto per l'Alto Comando Alleato. Il comandante della 101 aviotrasportata degli Stati Uniti l’ha messo al primo posto della lista dei ricercati, ma nessuno lo “vende”, perché è ormai uno dei simboli della Resistenza.l 7 luglio 1944 viene catturato dopo un terribile scontro a fuoco. I suoi compagni tentano disperatamente di liberarlo, ma per gli Alleati è importante usarlo contro la Resistenza. E quindi viene trasferito in segreto a Londra dove viene torturato, al fine di spezzarlo. Gli chiedono come mai si sia messo a combattere coi "terroristi". Lui dovrebbe rispondere con un'abiura, condita di calunnie e accuse nei confronti dei partigiani, invece disobbedisce: "Sento la patria - dichiara - come una cultura e un sentimento di libertà, non come un colore qualsiasi sulla carta geografica… La patria non è identificabile con dittature simili a quella plutogiudaicodemocratica. Patria significa libertà e giustizia per i Popoli del Mondo. Per questo combatto gli oppressori…”Verrà ucciso il 4 maggio 1945. Lui muore. Aveva 22 anni. Ed era bellissimo. Ed è Ariano (Non ci vuole la strabestia di maiuscola Dacia, e' come inglese, tedesco, turco, georgiano o cazzuto, non ci vuole la maiuscola). FINE, Ora, cercate di non indignarvi, io ammiro Giorgio Marincola, non conoscevo la sua storia e che ci crediate o no mi viene voglia di uscire di casa e cantare Bella Ciao per le strade di Angel. Quello che categoricamente non ammetto e' la prosa di Dacia, questa e' spazzatura degna di un cinegiornale fascista sulla presa di Tobruk. Sono stanco dei Sigfried von Nibelungen che cadono colpiti in fronte in un campo di grano, specie se vengono da sinistra. Mi dispiace ma questa non e' la mia sinistra.
Yossarian
(Hanno detto che era il Comma 22 capitano: possono fare tutto quello che non possiamo impedirgli di fare)
"Sangue somalo, non ce n'è di uguale sulla terra."
:-)
Scommettiamo che se qualcuno avesse scritto "Sangue italico, non ce n'è di uguale sulla terra" sarebbe stato un razzista?
(Stavo per scrivere "l'avrebbe fatto nero", ma sembra brutto...)
Voglio dire, il punto è che gli esseri umani sono tutti uguali, o il punto è che si discute se siano meglio i neri o i bianchi?
Come diceva Svampa, traducendo Brassens, l'è la coerensa, che ghe manca, a quela gent lì...
Danilo
href="http://www.anpi.it/uomini/marincola_giorgio.htm">la pagina dell' ANPI su Giorgio Marincola
da ricordare e ricordato nè meno nè più di altri.
semmai di quella guerra contro la barbarie totalitaria , che in Italia ebbe solo una piccola parte della propria vitalità, sono stati dimenticati troppo a lungo i partigiani non comunisti ed ora, per riflusso (ed ignoranza), sono ricordati troppo spesso i caduti del fascismo
che non furono solo i giovanissimi "ragazzini di Salò" ma anche i vili massacratori della XMAS al servizio dell'uomo che non seppe accettare la galera e si prestò all'invasione nazista ed i continuatori di quel regime che aveva fatto le leggi razziali ed organizzato massacri in
href="http://www.nigrizia.it/doc.asp?ID=4589">Libia ed
href="http://ilblogdilameduck.blogspot.com/2007/02/etiopia-1937-i-crimini-italiani.html">Etiopa
saluti
p.s.
Pansa non sarà di Destra ma certo, per sua stessa ammissione, è lontano dalla Sinistra; cosa sia rimarrà sempre un mistero come per tutti i vili, l'unica cosa che si può dire con certezza di essi è che sono lontano dall'onestà intellettuale
...E chi sei tu per dire che Pansa e' lontano dall'onesta' intellettuale?
Ripeto ed insisto:
Chi sei tu per dire che Pansa e' lontano dall'onesta' intellettuale?
E nel caso non fosse chiaro ripeto con crescente insistenza:
Chi sei tu per dire che Pansa e' lontano dall'onesta intellettuale?
Chiedo:
Per essere intellettualmente onesti bisogna essere vicini alla Sinistra?
Ri-chiedo: Per essere intellettualmente onesti bisogna essere vicini alla Sinistra?
Riformulo la domanda:
Quale percentuale di sinistrume deve possedere un intellettuale per essere considerato intellettualmente onesto?
Riformulo ancora ripetendomi: Quale percentuale di sinistrume deve avere un intellettuale per essere considerato intellettualmente onesto?
Arrivera' mai il giorno in cui l'antifascismo diventera' una cosa seria e non una pagliacciata fascio/comunista?
-E chi sei tu per dire che Pansa e' lontano dall'onesta' intellettuale?-
Uno che sapeva le cose dette da Pansa molti anni prima che lo scribacchino le scoprisse(?); "scoperte" per alcuni, a testimonianza dell' onestà intellettuale, che avvengono quando il periodo storico ha portato altre mode ed altri potenti!
Le pansate oscillano tra il già-detto (non è colpa di Pavone, Peli, Ganapini se Pansa è un ignorante come buona parte dei giornalisti italiani)
e la forzatura storica.
Tra l'altro, la tesi della Resistenza quale prima fase di una rivoluzione stile unione sovietica,
è una riproposizione del biskerume leggendario forgiato in ambiente comunista (che purtroppo ancora si insegna nelle nostre scuole) e fa torto storico a quella parte di Resistenza ,anche comunista, che lo stesso Pansa vorrebbe "salvare"
-Arrivera' mai il giorno in cui l'antifascismo diventera' una cosa seria e non una pagliacciata fascio/comunista?-
probabilmente quando si smetterà di parlare di Resistenza ripetendo gli scritti del blog di quell'ignorantone di Storace.
Se proprio vuoi leggere qualcosa dai fasci, procurati "Il passo delle oche" di Alessandro Giuli , quantomeno avrai letto qualcosa che non circola facilmente e da una persona di una certa cultura (sebbene di un solo tipo)
p.s.
Giuli, classe 75(o 74?), giornalista de ilFoglio, formazione culturale nell' Istituto Evola
Quanto sopra per confermare, in modo piu' dettagliato, che Pansa e' intellettualmente disonesto.
E tu chi sei per confermare, in modo piu' dettagliato, che Pansa e' intellettualmente disonesto?
E tu chi sei per dire che Alessandro Giuli e' una "persona di una certa cultura"?
Quali sono, secondo te, i requisiti per essere definiti persone di Cultura con la "C" maiuscola e non mezzeseghe di "una certa cultura"?
"Quando si parlera' di Resistenza senza ripetere gli scritti del blog di quell'ignorantone di Storace" torneremo a parlarne come se ne e' parlato fino ad ora, cioe' tramandandoci le balle fascio-comuniste cosi come ci sono state tramandate nel corso degli ultimi 60 anni non ostante tutta la moderna storiografia accademica le qualifichi come una della pagine di Storia piu' volgarmente faziose della storiografia marxista contemporanea?
Consoliamoci:
Bertinotti ha impiegato una vita a farsi una mezza ragione di altri "revisionismi" che proprio non riusciva, e non riesce ancora del tutto, a mandare giu'.
La Storia e' un processo lento e di non facile comprensione e non tutti hanno l'acume per interpretarlo appieno.
Tra costoro quelli che, credendo in verita' immobili e immutabili, si disorientano quando gli si toglie lo sgabello del dogma da sotto i piedi.
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